Recensioni per
Save a prayer
di Aliseia

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
15/09/18, ore 15:10

Bello questo capitolo!!! Tra l'altro, molto importante!! ^_^
Elijah finalmente da voce ai suoi pensieri e gli dice che pensa che erano già amanti, perchè c'è troppa sintonia, tra di loro!
Mi piace il momento che hanno avuto, contro l'albero! xd ahhahah 💜💜💙💜💙
Ma Antoinette li ha visti ed è fuggita in auto? ahhah xd

baciiii bel capitolo! 

(Recensione modificata il 15/09/2018 - 03:15 pm)
(Recensione modificata il 02/12/2018 - 11:25 am)

Recensore Master
19/09/17, ore 18:46

Preparati, perché questa recensione sarà probabilmente ancora più lunga e complessa di quanto sia solita fare! XD
Devo cominciare con la dedica, che mi incuriosisce moltissimo: quella cosa che ti ho ispirato e che non puoi spoilerare sarà forse materiale per un'altra storia? Lo spero tantissimo! <3
E poi, la canzone! Credo di essere una delle pochissime della mia generazione che non ha mai amato i Duran Duran (anche da ragazzina aborrivo tutto ciò che andava di moda!), ma questa canzone l'ho riscoperta più tardi e mi è sempre piaciuta moltissimo, ma da adesso in poi non potrò che associarla a questa meravigliosa storia e alle immagini ed emozioni che mi ha suscitato e perciò la amerò ancora di più!
E finalmente la storia. Sono rimasta subito incantata dalla descrizione di Tristan, hai veramente un modo adorabile di descriverlo e di far subito apparire la sua immagine davanti agli occhi, come se stessi vedendo una puntata della serie TV. E che tenerezza questo Tristan che mescola insolenza e timidezza, in una dolcissima contraddizione solo apparente. Sì, perché Tristan è arrogante, altezzoso, fiero... ma davanti a Elijah mostra tutta la sua fragilità e spesso si intimidisce anche soltanto a guardarlo negli occhi, e questo è uno degli innumerevoli motivi che mi fanno adorare il piccolo Conte De Martel.
E Elijah... sembra paradossale, ma questo Elijah privo di memoria e di coscienza di sé rivive passo per passo tutta la sua attrazione negata nei confronti di Tristan: lo desidera inesorabilmente, ma cerca di sottrarsi; sente di provare qualcosa di più profondo per lui, ma cerca di negarlo mostrandosi più freddo e distaccato... eppure qui non c'è la sua famiglia, non ci sono i suoi doveri. E tanta repressione non può che sfociare in un'esplosione dei sensi e dei desideri, una passione consumata con violenza e frenesia in un parco pubblico, entrambi incuranti di chi potrebbe passare e vederli, senza pudori e senza freni (anche se entrambi, poi, finiscono per tremare l'uno tra le braccia dell'altro e anche Elijah riconosce di avere un'alchimia tutta speciale con quel ragazzo, tanto da capire di essere stato suo amante anche nella vita che non ricorda più).
Ma questa storia, oltre che appassionarmi e coinvolgermi totalmente anima e corpo (sì, certe descrizioni sono tremende per i miei ormoni impazziti XD XD), mi ha fatto anche pensare, riflettere e straziare il cuore.
Per ben due volte Tristan mette in rilievo il fatto che l'altro gli ha fatto del male in modi che non si possono descrivere: una volta lo dice anche chiaramente "Non potrò mai ripagare tutto il male che mi hai fatto" e lì mi ha lacerato il cuore... e poi quando rivela a Elijah di essere la sua creatura, e Elijah comprende di essere quel Creatore che lo ha condannato a un supplizio atroce. Eppure non cerca vendetta, non pensa nemmeno di rendere a Elijah tutto il male che gli ha fatto, approfittando del fatto che adesso il vampiro Originale è indifeso e fragile, no. Anzi, al contrario, lo accoglie, lo protegge, lo avvolge con la sua stessa affettuosa presenza per ripararlo dalla terribile rivelazione della sua identità, quella rivelazione che potrebbe devastarlo totalmente. No, lui c'è. E mi vien fatto di pensare che sia proprio questa la sua "vendetta" più profonda e più dolce: l'amore, la vicinanza, il dono di sé. Quelle semplici parole finali di Tristan "sono qui" sembrano una dichiarazione d'amore, ma echeggiano anche altre parole, le parole della puntata 3x14 "Dove tu tradisci io resto fedele, dove tu scappi io rimango". E proprio questo fa Tristan: lui c'è, lui salva Elijah in tutti i modi in cui può salvarlo, lui lo va a cercare quando è perduto e senza memoria e lo rieduca e lo aiuta a comprendere chi è e che cosa è, a ritrovare la sua essenza di vampiro. Tristan si "vendica" facendo per Elijah tutto ciò che Elijah non ha mai fatto per lui: alla crudeltà oppone l'amore, all'abbandono risponde con una presenza sollecita e affettuosa (non è un caso che Elijah abbia il dubbio che sia Tristan il suo Creatore... Tristan fa proprio questo per lui ed è tutto ciò che lui non ha mai fatto per Tristan, che paradossale contrappasso!). Sì, Tristan sovrasta e schiaccia Elijah senza farglielo pesare, ma mostrando la sua immensa grandezza d'animo, la sua infinita capacità di amare e di dimenticare se stesso per chi ama, la sua fedeltà e lealtà. Ancora una volta Tristan giganteggia su Elijah e su tutta la storia mostrandosi come un personaggio eccezionale e quelle sue parole finali, quel suo "sono qui"... si potrebbero tranquillamente completare con un "sono qui, anche se tu non ci sei mai stato per me".
Ecco, questa storia è un capolavoro di passione, di strazio, di tenerezza e regala infiniti spunti di riflessione e ispirazione, oltre che ribadire ancora una volta la grandezza di Tristan.
E di tutto ciò non posso che ringraziarti. <3
Un abbraccio.
Abby

Recensore Junior
19/09/17, ore 14:36

Prima di tutto: grazie per la dedica, non lo dico mai, ma non è una cosa scontata. Adoro le tue dediche e ci tengo perchè so che mi pensi, perchè so che in qualche modo sono parte di tutto questo. E significa tanto. Tutto.
Quindi grazie per questa, ma anche per tutte le altre dediche e tutte le altre avventure.
Ti devo anche un altro grazie: per tutte le cose che mi insegni, tutte le parole, tutte le immagini suggestive che mi evochi, per i sapori, i colori, le città. Per Marsiglia.
Credo di essere fra coloro che amano Marsiglia, benchè non ci sia mai stata. La vedo attraverso gli occhi di Tristan e di Elijah e questo mi basta per amarla.
Ritorno un attimo indietro. Seriamente io non conoscevo il termine "calanca" (sono di una ignoranza senza confini, chiedo perdono, e ho anche fatto il classico... ahimè), ma l'immagine che ne deriva è, WOW, assolutamente strepitosa. Meravigliosa. di una squisitezza unica: per colori, suoni, profumi. Il nostro Milord sa di mare. Mi sono immaginata insieme ad Elijah a passeggiare al buio e rischiare di cadere in quelle acque cristalline. E ci siamo caduti. Guardare in quegli occhi è fatale, non se ne esce vivi. Siamo vittime dell'incantesimo di quello sguardo.
Vorremmo fare gli indifferenti, ma ci riesce proprio male.
Sul gilet non mi soffermo, altrimenti diventa un commento NC17. ;)
Ma poi lui lo chiama in quel modo unico e noi perdiamo tutte le resistenze. Nessuno lo chiama così, neanche in modo lontanamente simile, danzando sulla J, come se da essa dipendesse il destino del mondo, rendendola una musica angelica e sensuale allo stesso tempo.
EliJah. Per l'appunto. Lui, così perfetto e sensuale, lui così deciso e testardo, arrogante, statuario, un dio greco ma che ora è fragile e indeciso, impaurito, solo. Mi fa sempre arrabbiare, Elijah, perchè è sempre troppo testardo e capoccione, ma non oggi, non in questa serata magica. Qui è solo da abbracciare, cullare, coccolare.
Mi si è strizzato il cuore quando ha chiesto se Tristan lo avesse creato, e la risposta di Tristan gli ha fatto più male di uno schiaffo. Mi pare di vederlo boccheggiare di fronte a quella rivelazione e a quello che ne consegue.
E poi non posso pensare, è da ieri sera che te lo dico, a quello che hanno fatto nel parco. Svergognati. Punto. Ma non è quello, è il come lo fanno, è una visione che mi fa venire i brividi da capo a piedi, la pelle d'oca. Il Sire in ginocchio e già lì potrei morire, con l'altro che gli tira i capelli. Ma quel piccolo svergognato che gli tappa la bocca con una mano, oh io non lo so, non gli resisto. Noi, Big ed io, non ci riusciamo.
E poi il finale è sublime: sono qui. le stesse parole di Big.
Significano amore e accoglienza, comprensione, complicità. Sono più forti di un "ti amo" qualsiasi.
Noi non ci riusciamo senza di te, Madame, nè Big, nè Little nè io.
My heart in a jar for you.
(Recensione modificata il 19/09/2017 - 02:37 pm)