Recensioni per
Goodnight lovers
di Nocturnia

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
01/10/17, ore 15:45

Con Goodnight Lovers chiudiamo un ciclo, tu stessa l’hai detto. Un ciclo iniziato quasi tre anni fa -tre anni che sembrano un secolo, tre anni che fanno centotrentotto.
Ne abbiamo fatta di strada, io e te, uhm?
Parecchia Alex, parecchia. Una strada lunga, una strada impervia e scoscesa, quasi un precipizio -e siete caduti. Quante volte?
Tante.
Per tornare dove?
All’inizio.
Non si può cadere all’infinito, prima o poi si arriverà in fondo. Alex e Albert l’hanno fatto, fosse la bocca di un vulcano, la cima di una Torre o una buca tre metri sottoterra. Niente è reale, tutto è relativo -e se vale anche per la morte, allora Alex e Albert hanno vinto. Se vale anche per la fine di una storia, allora sono solo all’inizio.

Α) Raccoon, cosce. Carne.
E’ una conclusione completa, Goodnight Lovers, perché chiude il cerchio ripartendo dall’Origine -chiude la storia con un’ultima fermata a Raccoon.
Raccoon City, vestibolo di gioie e dolori, metropoli del piacere e della Carne. E di carne quanta ce n’è stata tra Albert e Alex, quanta -tutto è cominciato da lei. Poi però è cambiato: altro è sopraggiunto oltre i morsi, oltre gli ansiti e i gemiti -qualcosa di più profondo, qualcosa di doloroso. Certamente la base rimane sempre la base, la Carne pur sempre la Carne -così come Alex, che rimane sempre Alex. Ma Albert… Albert cambia, piccolo parassita mutaforma, evolve.
Alex no.
Alex arriva al capolinea e si ritrae, rigetta, ricalcitra -fa propria l’ironia (biologia) della situazione, afferra e strappa con le unghie e con i denti. Non cade, non cede, non arretra. Crede di non farlo, quando è la prima ad arrendersi.

No, Alex; non mi sono arreso. […] Tu l’hai fatto.

Deve aver fatto male la verità. Molta. Eppure era necessaria per chiudere il primo terzo del cerchio, la fase di riduzione in cui Alex è rimasta irretita -poiché tra le prime righe della fiaba si cela l’Alex fragile, luttuosa, vittima ancora una volta di un passato tornato a tormentarla. Alexandra Wesker -bambina, ragazza, donna plasmata sotto l’egida di Spencer che l’aveva sfregiata, macchiata, distrutta. Colui al quale, davanti alla morte, Alex si sovrappone -lei, l’antiSpencer, che raccoglie l’eredità del padre; Albert, questa volta, a mostrarle l'entità del torto.
Alex è stata costretta a fare il bilancio della situazione -il Progenitore che va esaurendosi, la vita spegnendosi- e cosa ha avuto più peso? La rabbia. E il dolore. Il problema è che il Destino è sempre stato crudele con Alexandra: si è sempre preso gioco di lei, e nel momento in cui sembrava si fosse arreso (Quando è un futuro che li accoglierà insieme) era tornato a strapparle tutto, di nuovo. In Goodnight Lovers viene dunque a riproporle Excella, l’insicurezza e la paura di non valere abbastanza; a ricordarle Stuart, di decodificare una vita cifrata in un archivio di segreti. Infine, le chiede di avere il coraggio mentre le dice guarda, guarda qual è il destino di una sorella che ama il proprio fratello.

E’ bastardo il Destino con Alex  -ma le ha consegnato uno strumento, un virus che potesse piegare per plasmare la storia in serbo per lei. L’ha messa davanti a una prova continua, a una sfida -le ha gentilmente mostrato il premio e i mezzi, l’ha brutalmente gettata su un tabellone da gioco in cui a ogni lancio si scommettono morte o sopravvivenza.
Scuoti la mano, primo lancio: 12, soggetto fallimentare. Salta un turno.
Attendi, secondo lancio: una casella avanti, 13 -compagno di Progetto, ragion di vita. Lancia un'altra volta.
14, San Valentino, Eros.
20, Sicurezza, un nuovo alleato.
26, rivale in amore, Dolore.
46, il ragno, Malattia: salta due turni.
49, rovine, Disperazione: paura e presagio di morte. Vai a 51.
51, suicidio. Morte.  
Questa è la vita di Alex, un lancio di dadi e un passo in più verso la fine. Un game over dietro l’angolo, un tabellone truccato, un traguardo che è solo un’illusione. Hai vinto! O forse no. Probabilmente no, perché gli stenti, la morte, la rinascita, la rabbia, la solitudine a cos’hanno portato? Alla morte.
Riduzione, rigenerazione, morte. Riduzione, rigenerazione, morte.
Alex gioca a carte con un Destino che le ha dato un mazzo di sole tre carte. E combatte, strappa, ansima, viene, fa suo quell’Albert che ama solo per vincere di perderlo ancora, per sempre. Congratulazioni, hai vinto! Bella consolazione.

La prima parte di Goodnight Lovers si fregia di questa Alex che esplode, che incolpa Albert dei suoi mali e si aggrappa rabbiosa (disperata) a una scienza che l’ha solo tradita. E’ una Alex che stona, che fa male -perché non è giusto. Non è giusto che sentimenti così negativi, che Raccoon City riesca a spegnere la forza di una donna che nonostante tutto ha sempre lottato per vivere per entrambi, Wesker e Wesker, dannato e dannata. Non è affatto giusto che venga loro tolta la possibilità di vivere, che a un amplesso gentile si sostituisca ancora la malattia di uno che morde solo per iniettare altro veleno, solo perché Alexandra torni a indossare la corona di Regina dell’lsola, Signora dell’Olimpo che distrugge gli altri e se stessa nel paradosso di costringersi alla vita. Perché in fondo è chiaro il sentimento che la anima, la sua delusione: quale la colpa, cosa di così terribile per continuare a tormentarla ancora dopo averle strappato sangue, carne e anima? Nessuna.     

Perché è tutta colpa di Wesker. Di Spencer.

E per ribellarsi Alex diventa come loro.     

Β) Polignano, pelle. Respiro.
Se non altro, Alexandra non è sola. Il suo perpetuo lanciar di dadi l’ha condotta al 13, funesto per tanti (tutti), buona stella per lei. Soggetto #13, Albert Wesker, rampollo di casa Spencer e destinato a dominare il mondo. Quanto è comico che da uno così Alex potesse trarre vantaggio, eppure è la verità: lo ha sempre fatto e lo farà sempre. Albert è nato per essere grande, un gigante tra la plebe -semidio agli occhi del padre, Signore degli dèi ai propri, Wesker è schiavo di un imprinting crudele che fin da bambino lo ha costretto a considerarsi nobile, perfetto, prescelto -che non gli ha mai concesso il beneficio del dubbio proprio come non gli ha mai concesso nulla. Ecco perché Albert prende: non chiedere, perché ti sarà negato. Strappa, ruba, e fai tacere.
L’unica cosa che gli si sia mai data è Alex. Perché simile a lui? In parte. Perché diversa? Assolutamente. Crudele, misantropo per natura, Albert Wesker ha sempre ordito ogni atto per il proprio interesse, ogni azione per la fame di potere: dal sesso, al bioterrorismo, al delirio di onnipotenza non c’è mai stato nient’altro se non Albert, Albert, Albert.
In un angolino, Alex.
Ha davvero dell’incredibile come in Goodnight Lovers un uomo come lui diventi sinonimo di salvezza, forza, accettazione per questa donna -proprio lui, che si era fatto implorare di fermarsi, di smettere di rincorrere i piani di un folle. Proprio lui, che del sesso aveva fatto uno strumento di controllo. Proprio lui, che pur di rifiutare avrebbe causato la fine del mondo. Eppure è così. In questo ciclo, in questo The Devil In I dal sapore di Uroboro, Albert ha corso migliaia di chilometri: è caduto e si è rialzato più potente e superbo di prima, ha schiacciato, ucciso, barato, ha amato e tradito, si è fermato.  Ma prima di tutto, si è innamorato -e ciò che ha sempre negato gli ha permesso di ripartire.
Naturalmente, non è stato un percorso facile: cambiano gli anni, le stagioni, ma le persone? Oh no, non è stato per niente facile. Ci sono voluti Disintegration, Born To Die, Human e chissà quante altre storie per giungere a una conclusione così semplice, eppure impossibile per Wesker. Albert, che ha capito che il Progenitore sta morendo e loro con lui; Albert, che ha capito che questa vita con Alex sarà l’ultima e che l’immortalità è un’illusione quanto illuso è chi la segue rifiutandosi di vivere. Albert è l’Alex di una vita fa, l’uomo che ha raccolto il fardello che una donna non ha più sopportato, che finalmente c’è stato per lei quanto lei c’è stata per lui.        

È colpa sua.

A che infimo livello si è ridotta Alexandra, a che comportamento di bassa lega -uno che ci saremmo aspettati da Wesker, non certo da lei. E’ proprio in questo reciproco scambio di ruoli che Albert brilla, assume realmente i contorni della benedizione di cui Alex ha sempre avuto bisogno. Ergendosi a Zeus redento accoglie la rabbia di Era, l’accetta e porta via con sé -diventa ciò che sarebbe dovuto essere molto tempo prima: un uomo illustre per nobiltà, perché difende chi l’ha sempre difeso.  
Quindi è così: la tempesta si quieta perché arrivi la bonaccia, perché ognuno abbia un po’ di sole nell’acqua gelida.* Questo è stato Albert, per Alex: una Polignano dopo Raccoon, l’amore sulla pelle e non più tra le cosce, il Respiro dopo la Carne. E quanto conta ancora l’Africa, quanto sono pesanti le sue ombre -eppure Zeus è riuscito a trascinarle via, a rimanere fedele a Era nel suo ultimo scoppio di rabbia, a esserle vicino quando si è sopita lasciando solo Alex.  

Ω) Oltre, cuore. Ciò che governa il tutto.
Dopo Raccoon e Polignano, Zeus e Era, dopo le cosce e la Carne e la pelle e il Respiro -dopo Alpha e Beta, rabbia e accettazione, Oltre.

Oltre.

Pare una destinazione un bel po’ in là. E’ una distanza che non ha unità di misura, non la puoi misurare in chilometri o in linea d’aria; diamine, non ha nemmeno una posizione geografica. Alex e Albert, dove siete finiti?
Oltre.
E cosa c’è, Oltre?
Sembra che non ci sia nulla, ma in realtà c’è tutto. O perlomeno, tutto quello che non abbiamo mai avuto: una casa e un bel giardino, le fusa di Ade, il gatto di Alex -c’è odore di biscotti, i miei preferiti con la granella di cacao, e il rumore dell’acqua che scorre dal rubinetto che ho dimenticato aperto, nel tentativo di salvare Alex dalla lavatrice che minacciava di divorarla. C’è la tv accesa, i soliti stupidi programmi senza capo né coda. C’è tranquillità. Normalità.
Nient’altro?
Come sarebbe a dire nient’altro? Ci siamo noi. Io. E Alex.
Ma tu… che cosa sei?
Il mio essere, qualunque cosa realmente sia, è costituito da un po’ di carne, un po’ di respiro e da ciò che governa il tutto.**

Forse Oltre è un luogo più semplice di quanto pensiamo. Forse anche Alex e Albert, dopotutto, sono creature tanto sviluppate e mostruose quanto semplici, nate per combattere e affermarsi, nascondersi e amarsi. E forse raggiungere Oltre non è poi così tanto male: certo, Alex e Albert hanno faticato molto per arrivarci, moltissimo -hanno dovuto soffrire, vivere la bellezza di centotrentotto anni per litigare, mordersi, odiarsi, competere, fottersi, uccidersi, rinascere -ma sempre e comunque amandosi. Ecco, forse Oltre richiede anche questo: un amore duraturo e che non crolli, che si pieghi ma non si spezzi, mai. Richiede una lettera lunga più di cent’anni, custode di sentimenti così profondi da faticare a emergere e imporsi -ma che alle porte di Oltre abbiano la forza di mostrarsi davvero.

Alex, io ti ho sempre...

Amata.
Alex non ha voluto profanare la lettera di Albert, non ha voluto pronunciare quelle parole che ha atteso per più di una vita -le ha fatte sue, assorbite e custodite in sé, ed è stata pronta per seguire Albert dovunque fosse diretto. Non ci ha pensato un attimo il Progenitore: quel virus che in vita era Dio, nella morte ha raggiunto il suo scopo ultimo, la sua meta -è morto Albert, accompagnato dai suoi fantasmi: il leone si è spento. Non ha voluto sopravvivere Alex, trovando il suo posto dovunque purché vicino a lui -perché alla fine qualsiasi cognome è giusto, basta che sia lo stesso di Albert.
 

Voglio una pizza
(essere normale)
Fermiamoci qui
(non scappare)
Vieni anche tu?
Non servono poi tante parole per raccontare la storia di Alex e Albert: basta un po’ di cuore, Ciò che governa il tutto. Forse entrambi non potevano volere altro, alla fine (Ω), che raggiungere Oltre -dovunque avessero tutto, se stessi e il tempo. E no, Goodnight Lovers non è un lieto fine -per quanto ci si possa sforzare di convincersi che Alex e Albert sono felici, sarebbe solo una grande bugia. Nella morte non si trova riposo per i dolori che si sono sofferti in vita, perché in vita la vita va vissuta e Alex e Albert hanno stupidamente rischiato di sprecarla -ma poi hanno capito. Si sono svegliati e hanno vissuto, e pazienza se un’umana comprensione non sarà mai loro concessa: per quanto Ofelia possa temere i loro sguardi e la natura possa ritrarsi, la loro storia sarà completa perché bastevole a se stessa. Alex e Albert sono morti, tornati ciò che erano: nulla, ma nel farlo hanno vissuto tutto.
Dunque buonanotte amanti, e magari è anche giusto così -che siano senza lieto fine, ma liberi. E insieme. In fondo il corvo è solo una cornice, Raccoon City un pretesto -l’ora del racconto è appena cominciata.


*Françoise Sagan (1935-2004)
**Marco Aurelio (121-180 d.C.)
(Recensione modificata il 01/10/2017 - 03:46 pm)

Recensore Master
22/09/17, ore 00:18

Ciao :)
Alla fine, con questa shot, è arrivato il tempo del tramonto per i fratelli Wesker...
***
No, non c'è nulla che non vada in lei.
Il Progenitore le mormora una verità che non è ancora pronta ad ascoltare. (cit)
E cosa doveva dirle secondo te, Ociu che il primo sintomo del mio declino l'è il sentire un po' troppo il freddo?😇
***
Da notare come è Alex quella che meno accetta l'idea di ritornare umana, quando era proprio lei quella a cercare una parvenza di vita normale...
Albert: Non per nulla la nostra bella Alex l'è una donna-
Alex: -E ALLORA?????😒
Albert: Ma lo sai bene come siete fatte voi donne scusa😂 tutte fru fru, fissate con la bellezza e-
Alex: -MA TE SI' SXXXXXO PROPRIO FRATE'!!!! >////<
***
Arrivo alla parte di Ade e mi viene in mente la mia Luna😢 già quattro mesi che non ce l'ho più😢😢😭😭
In compenso, da quasi un mesetto, ne ho preso un altro😍
-fine dell'off!topic time-
***
"Non hai provato abbastanza." dice Alex-
Albert: -perché l'è incontentabile la nostra Alex...
Alex: 😣😣😣😣😣😣 FANNULLONE DI UN AL!!!! >////<
Albert: Intanto sarà il primo a schiXXXXre il tuo Al... -.-
Alex: ....................................
***
Curioso come il Wesker man, proprio alla fine, rivede tutti coloro con cui ha avuto a che fare tipo Birkin, la Gionne e Redfield...
Albert: Certo, dovevano proprio rompermi le paXXe...
Alex: E tu mi hai lasciata sola ohi sXXXXz!!!!!😭😭😭
Albert: Almeno LA TUA, di fine, non è stata mostrata ai più...
Alex: ...............................
***
"È davvero finita, Albert?"
"Sì."
"Per sempre?"
"Per sempre."
Gli ultimi fantasmi di quella storia d'orrori e sangue hanno smesso, finalmente, di gridare. (cit)
Un minuto di silenzio per i nostri due Wesker preferiti-
Alex: -e te credo, siamo gli unici a chiamarci così! :|
***
Come al solito hai scritto una shot che mi ha come inchiodata allo schermo-
Albert: - e come al solito la nostra summer ha delirato -.- ed anche se nella storia noi due siamo infine creXXti è riuscita ugualmente a coinvolgerci nei suoi assurdi deliri...
Alex: ... appunto...
Io: ..........................
***
Alla prossima! xD
Saluti da summer_moon
(Recensione modificata il 22/09/2017 - 03:59 am)

Recensore Junior
21/09/17, ore 08:12

Vorrei fare un commento leggero, uno di quelli dove si inneggia all'angst e alla mancanza di gioie per questi personaggi - tutti. Vorrei ma non ci riesco perché in questa storia c'è così tanto che sarebbe quasi un insulto ammorbidire i toni. Goodnight Lovers è l'ultimo tratto di un lento declino ed è perfetto nel mostrare la caduta degli dèi; il loro trascinarsi in un mondo che non gli appartiene più, perché la storia si è portata via tutti quelli che davano ad Albert e Alex un senso per esistere. E alla fine la storia, il destino, il tempo, si riprendono ciò che sarebbe dovuto essere sempre loro: due note stonate ma bellissime. Ho adorato i particolari che piano piano hai aggiunto per farli tornare ciò che non hanno mai potuto essere davvero - umani. Mi ha affascinato la resa, la rabbia, la paura di Alex (tu sai quanto adori il personaggio per come l'hai dipinto) sfidare invece la quieta accettazione di Albert, salvo poi placarsi e diventare una disperata voglia di vivere - non più di sopravvivere. È stato bellissimo il pezzo con l'antiquario, uno Stuart redivivo e consapevole delle fragilità di Alex. Ma sul finale, davvero, ho rischiato di piangere. Ho un bruttissimo rapporto con l'abbandono (inteso in ogni senso), mi piace leggerne e mi fa malissimo, ma del resto è così che funziona con noi fangirl: se non soffriamo non siamo contente. E la fine di Albert è stata qualcosa di così vivo (paradossalmente) e reale da commuovermi. Se ne è andato in silenzio, senza ruggire, divorare e annientare come ha sempre fatto. E il suo ultimo pensiero è andato ad Alex con una lettera di cui non sapremo mai la conclusione ma è chiaro cosa contenesse. Sono due personaggi meravigliosi e tu hai saputo dare loro una conclusione degna della storia che hanno vissuto. I complimenti non saranno mai abbastanza.