Recensioni per
Mi ero dimenticata di come fosse il bullismo
di sattinetti

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
06/10/17, ore 14:46

Ciao!
Da più di un anno mi sto interessando al tema del bullismo per diverse ragioni che non sto qui ad elencare. Sono quindi, non so come dire, sollevata dal fatto che ho trovato questa tua riflessione. Non è semplice trovare una riflessione sul bullismo che non sia banale e scontata. Inoltre, so che non è nemmeno facile parlarne o scriverne perché c'è sempre la paura che gli altri non capiscano o fingano di capire. Perciò, complimenti e ti ringrazio veramente.

Dal punto di vista linguistico, è scritto bene. Non ci sono errori grammaticali. La sintassi è corretta. Lo stile è fluido ed apprezzo questa sorta di ritornello: "Mi ero dimenticata come fosse il bullismo".

Per ultimo lascio l'argomento che più mi fa apprezzare la tua riflessione: il fatto di non poter dimenticare un fenomeno così drammatico, travolgente e lacerante neanche a distanza di anni. Rimane lì ed ogni giorno ti si pone davanti. Non puoi sfuggire a quelle parole, a quegli sguardi. E la cosa più frustante è che tu sai benissimo che loro non capiranno mai e non cambieranno mai. Potresti dimostrare loro che tu sei la persone migliore del mondo, ma continueranno ad avere una certa immagine di te. È terribile.
Però, nonostante tutto, quando ormai tu hai capito tutto questo, è necessario procedere. Non dico voltare pagina e andare avanti. Dico custodire tutto questo e vivere in modo che tu abbia un riscatto e in modo che nessun altro soffra come tu hai sofferto.
Questi sono dei miei pensieri che sono ancora in fase di elaborazione. Non so se fra cinque minuti cambierò idea o meno, comunque ho deciso di condividerli attraverso questa recensione. Spero di non infastidirti e nel caso, spero che tu vorrai rispondermi e dirmi che cosa nei pensi. Mi farebbe veramente molto piacere.

Alla prossima,
Brina Lua :)

Recensore Master
26/09/17, ore 16:54

Prima ancora di farti i complimenti per questa storia, quello che voglio fare è ringraziarti: hai messo nero su bianco quello che prova una qualsiasi vittima di bullismo e l'hai condiviso in rete, un posto aperto a tutti, in cui tutti possono arrivare. Hai dato voce a chi non ha voce, perché le vittime non sono mai abbastanza ascoltate. Ma, egoisticamente, la cosa di cui più ti ringrazio è avermi fatta sentire meno sola. Capita. Finalmente, è come se quello che abbiamo passato avesse validità. A volte, oltre al danno c'è anche la beffa di non aver riconosciuto tutto il male subìto; una volta che si trova qui, però, una descrizione di quello che fanno i bulli, finalmente è come aver riconosciuto tutto quello che è successo (di avere il diritto almeno di soffrire). Quindi, grazie.
I complimenti per la tua storia sono dovuti: con un linguaggio semplice, ma diretto, sei riuscita a trasmettere il continuo isolamento, l'abbattimento totale dell'autostima, la vergogna continua per qualsiasi cosa, sia anche il modo in cui uno respira; la mancanza di amici veri, di quelli che ti difendono (Questa parte, in particolare, mi ha uccisa: sogniamo un po' tutti qualcuno che si metta tra noi e i nostri carnefici, qualcuno con una voce che si fa sentire, che non venga rimesso "al proprio posto" o che non subisca trattamenti peggiori se si ribella.)
Mi è piaciuta la ripetizione della frase "mi ero quasi dimenticata" e la contraddizione finale, perché il bullismo è, appunto, qualcosa che non si dimentica. Qualcosa che ti lascia a pezzi, un cumulo di cocci di vetro che si regge precariamente nel corso degli anni. Ti lascia a chiederti perché e se passerà mai. Se eri tu o erano loro. Se valga davvero la pena di andare avanti.
Di solito, cobcludo le mie recensioni con altri complimenti. In questo caso, però, voglio concludere dicendo che spero tu sia riuscita ad andare avanti quel tanto che basta; che ci sia qualcuno, nella tua vita, che sa e con cui puoi parlare. Che, se ti va, io ci sono.

Recensore Master
26/09/17, ore 15:39

Molto toccante ♥ Questi pensieri trafiggono il cuore, facendo riflettere. E' orribile sentirsi giudicati e maltrattati...E capisco ciò che hai voluto descrivere con questa situazione. Hai descritto molto bene le emozioni che la protagonista ha provato, spiegando con eleganti passaggi ciò che può aver rappresentato l'esprienza di molti. Ciò che, purtroppo, molte vittime di questo comportamento spavaldo ed arrogante non comprendono (all'inizio, più che altro) è che non sono loro stessi a sbagliare, ma coloro che li discriminano tanto; poiché sono loro ad essere nel torto. Con le tue ultime righe hai colto perfettamente il senso di queste angherie. Complimenti ☆☆☆ Concordo sull'epilogo: non si dimentica.