Eccomi per lo scambio.
Inizio col dire che (immagino tu lo abbia notato) ti ho infilato tra i miei autori preferiti per poter tenere d’occhio più facilmente tutti i tuoi scritti, perché – te l’ho già detto, vero? – mi piace davvero, davvero tanto il tuo stile e le storie che racconti.
Raramente leggo di Russia quando si parla di Hetalia, è uno dei personaggi che meno mi piacciono – ma la bellezza di questo fandom è che i pg sono nazioni e che dietro di essi c’è tutta una storia vera e allora lo scritto prende tutt’un’altra piega. E mi piace, in particolare, la piega che tu hai voluto dare a questa Bandiera Rossa.
Già nell’introduzione c’è uno dei passaggi che più ho amato, ma nello specifico la frase [ Eppure è bellissima - sì, ecco come la vede Ivan: è sublime nel suo dolore, ammaliatrice nella sua eleganza e incantevole con il passare dei secoli. ] è perfetta, non solo perché descrive con struggente poesia San Pietroburgo, ma perché (almeno secondo il mio parere) coglie molto bene anche l’essenza di Ivan stesso, il fatto che nell’anime/manga ce lo si presenti come una figura ambigua, macabra, che sorride delle “bruttezze” e della violenza e che in queste, riesca a vedere qualcosa di più (in questo caso la sua San Pietroburgo sublime nel suo dolore).
Molto ben azzeccati i passaggi che uniscono una vicenda storica ad un’altra, questa carrellata in cui li presenti brevemente, riuscendo comunque a far trasparire l’impatto che hanno avuto sulla Russia, su Ivan e, perfino, sul mondo [ Ripensa alla rivoluzione, sì, e all’esempio che ha dato al mondo, di quelle idee universali che - ormai è certo - vanno oltre al tempo e allo spazio ].
Il tuo stile è sempre impeccabile, pura poesia di cui ogni volta mi re-innamoro, la cura che metti nell’introspezione dei personaggi l’ho ritrovata anche qui, quindi oltre che ripetermi come al solito sui complimenti, non saprei davvero che altro dirti.
Concludo con un’ultima nota sulla frase finale con cui dai fine alla flashfic: perfino io che non apprezzo particolarmente Ivan mi sono commossa a questa sua chiusura, all’orgoglio della nazione infuso nelle parole.
Io ero Russia in quel momento, io c’ero ed ero nel cuore di ogni piccolo, grande rivoluzionario.
La meraviglia. |