Ciao! Ti premetto che ho trovato l'idea tanto carina. Dall'incipit penseresti a un momento malinconico, ma forse perché a me, personalmente, la neve mi fa provare sentimenti nostalgici. In ogni caso, non è così. Si passa ad un colpo di scena quasi da "thriller" con l'attacco del lupo e poi... poi arriva il fluff. E da quel momento è tutto un "aww", "che tenerezza", "carrrrrini".
Ecco, l'idea mi è piaciuta anche perché tutto sommato funziona l'effetto sorpresa e, infine, anche il risultato generale. Però ci sono delle cose, che mi hanno fatto storcere il naso. Questo non è propriamente un gusto personale, nel senso che sono delle correzioni "oggettive", ma alla fine dei conti, si tratta pur sempre di scelte stilistiche "soggettive" e quindi prendi queste cose che ti dirò come dei consigli e non come una critica.
Prima fra tutti, l'uso sconsiderato del capoverso. Ti prendo uno stralcio del tuo lavoro così mi faccio capire meglio:
Era una notte invernale fredda e silenziosa.
La neve ricopriva praticamente tutto.
Candida, morbida.
Allora, devi sapere che il cosiddetto "capoverso" serva a qualcosa: ovvero a chiudere un discorso e cominciarne uno nuovo. Qui stai parlando della neve, la stai descrivendo in tutte e tre le frasi. Per quanto possa esserci la licenza poetica per una frase atipica come "Candida, morbida", credo sia del tutto sbagliato spezzare così tre frasi che sono ovviamente legate tra loro.
Lo so, può essere puntiglioso da parte mia, ma te lo faccio sapere soltanto perché durante la lettura mi ha un po' infastidita la pausa inconscia che si fa quando si legge un nuovo capoverso e te lo dico soltanto perché è all'inizio del tuo lavoro e probabilmente a qualcuno come me potrebbe condizionare tutta la lettura e addirittura potrebbe portare ad interromperla subito.
A parte l'esempio che ti ho riportato, è una cosa che fai spesso e quindi ricontrollerei tutto quanto e lo sistemerei, compattando tutte quelle frasi che fanno un unico discorso e andando a capo quando se ne inizia uno nuovo.
Un'altra scelta stilistica che non mi è piaciuta è la risata "ahahaha" durante la lettura. Non è sbagliata, ma secondo me inappropriata in un testo scritto. Perché le didascalie dopo un discorso diretto servono anche a questo. Per quanto mi riguarda, preferisco immaginarmi mentre leggo una descrizione, che il personaggio stia ridendo (magari aggiungendo degli aggettivi o degli avverbi come tu hai fatto) piuttosto che ritrovarmi a leggere un semplice "ahahah". Non so, anche qui secondo me si perde un po' il fascino della lettura.
Un ultimo errore, e questo è un vero e proprio errore: dove c'erano solo coccole & tenerezza. ma suppongo sia di distrazione, perché la "&" non si usa mai. Oppure se il tuo intento era fare una sorta di sigla, avrei utilizzato il tutto fra virgolette, ovvero: «coccole & tenerezza».
Detto questo, volevo comunque dirti che hai un'ottima proprietà di linguaggio e l'idea è carinissima e mi è piaciuta tanto. Per questo motivo non giudico il risultato finale negativo o neutro. Non te lo meriti affatto, anche perché in giro ho trovato veramente dei disastri e questa storia qui si distanzia - e di parecchio - da tutto ciò.
Mi auguro di non averti offeso in alcun modo e mi ripeterò, ma è meglio in questi casi: tutto ciò che ti ho scritto è la mia personalissima e discutibilissima opinione.
Ti abbraccio,
VenerediRimmel |
