Recensioni per
Masala Chai
di meiousetsuna

Questa storia ha ottenuto 30 recensioni.
Positive : 30
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
09/01/18, ore 20:32

Ciao, eccomi a recensirti... guarda, devo ammettere che mi hai sorpresa perché avevo capito dalle tue parole che c'era qualcosa in ballo e che dovevano accadere ancora dei fatti prima del finale, ma quello che non mi aspettavo proprio era di vedere James Moriarty comparire così. Ma procediamo con ordine.

Non so se è per via dell'età, ma avevo colto la citazione a Sandokan. In un primo momento non ne ero sicura, perché mi ricordava qualcosa il riferimento e di sicuro Sherlock che si veste da inglese non era un dettaglio "scivolato" e messo lì a caso, ma doveva essere importante. L'ho compreso per davvero soltanto alla fine, leggendo le note e mi ha fatto piacere notare la citazione. Oltretutto, perfettamente calata su Sherlock. Non stenterei a vederlo fare una cosa simile per John, indossare abiti di una civiltà che in realtà odia e farlo solo per amore è un sacrificio intellettuale che mi potrebbe benissimo venir pensato da un uomo come lui. Quindi la sua caratterizzazione continua a essere buona, anzi cresce perché l'evoluzione è evidente. Anche John mi pare lui in ogni gesto. La passione, l'irrazionalità... fare ciò che gli suggerisce l'impulso quando sente di dover difendere chi ama e il ragionare poco. Ovunque nel tempo e nello spazio, John Watson si comporterebbe così.

Non mi aspettavo il buon Jim. Proprio no. Perché inserire un personaggio importante come Moriarty in una storia così breve e praticamente alla fine, mi sembrava un rischio. Devo dire infatti di non aver capito se lo hai usato per fare da pretesto narrativo e per scatenare in Sherlock determinati pensieri, oppure se avrà un ruolo rilevante nella faccenda pratica che toccherà John e il processo. Ma immagino che dovrò solo aspettare per questo. Ad ogni modo, Jim è perfetto. IC da far spavento, lui in ogni punto e nota. Viscido, approfittatore, machiavellico e dannatamente intelligente nello stuzzicare Watson per verificare se le sue teorie erano giuste o meno. Complimenti anche per lui e per tutti i personaggi di contorno. Da Lestrade a Mycroft, fino al buon Mike (a proposito... Mike sposato a una Harry pilota? XD Ma lol...).

Ci sono cose che mi inquietano, lo ammetto... non ho capito a quale conclusione giungerà Sherlock e prevedo lacrime. Le mie di certo. Spero che non ci farai soffrire troppo.
Koa

PS. La lunghezza è perfetta! ;)

Recensore Master
08/01/18, ore 18:05

Fino ad ora, questo, secondo me, è il più bel capitolo, rispetto ai precedenti, che ho letto di questa long, e sto parlando di capitoli scritti con cura, ottimo stile, elementi narrativi inseriti con efficacia. Ma qui, a mio avviso, hai espresso molto di più. Innanzitutto hai "stanato" quell'essere fantastico del principe dalle sue stanze e l'hai inserito in un contesto in cui è misurabile lo stupore che la sua presenza, incorniciata dallo splendore di Yasmine, suscita negli invitati ("...in perfetto accordo, tutte le teste si girarono verso la doppia scalinata a semicerchio..."). Tu accenni, nell'"Angolo delle scuse", a Sandokan ed alla scena in cui la Perla di Labuan entra nella sala da ballo vestita secondo i dettami orientali, calamitando gli sguardi, ed i pettegolezzi, dei presenti. Sono perfettamente d'accordo sul fatto che tu sia riuscita, così, nell'intento di far risaltare la bellezza ed il fascino del principe. Ti rinnovo, anche questa volta, i complimenti per la serietà con cui ti sei documentata con sicurezza sui vari dettagli. Non ci hai propinato banalità, insomma.
M'immagino la scena dell'ingresso in sala di Sh e, grazie alla tua accurata descrizione, riesco a vederlo in tutto il suo splendore, fasciato in uno smoking “di seta blu oltremare”, con i gemelli di diamanti ed altre “diavolerie” che lo rendono affascinante da stendere un bue.
Particolarmente ben rappresentato il momento in cui Sh si accorge della presenza del “suo” capitano tra i presenti ed il mitico sguardo tradisce, anche se in modo fulmineo, l’interesse che ha per lui (“…la luce che gli scaldò le iridi, sfumandole in un tenue color acquamarina…”). Qui trovo un ulteriore esempio della preziosità e raffinatezza della tua scrittura che arricchisci di immagini davvero espressive.
In contrasto con la sua abbagliante magnificenza, getti una luce sulla sua eccezionale sensibilità ed intelligenza che gli permettono di cogliere ogni sfumatura emotiva, sul volto e in gesti appena percettibili, di John, in pieno marasma sentimentale. Cioè, il principe è bellissimo, d’accordo, ma non è così lontano dagli altri, nella sua alterigia, perché registra, in modo nascosto ma dettagliato, tutto ciò che passa per la testa, e per il cuore di John, soprattutto alla vista di Moriarty: rabbia che, si sta trasformando in furia pericolosa, sdegno, gelosia, istinto di protezione…
Però c’è qualcun altro che ha una vista “ai raggi x” e che capisce anche quello che gli altri non vedono: Mycroft ha intuito chiaramente che, tra il principe ed il medico, non c’è solo una conoscenza superficiale o un’amicizia discreta. Quello che gonfia pericolosamente le vene sul collo di quest’ultimo è la stessa ragione che fa contrarre la mano destra del capitano “in modo inequivocabile” e cioè l’amore che è dilagato tra i due. E, purtroppo, anche James ha notato qualcosa e, speriamo, che ciò non sia motivo di complicazioni “alla Moriarty”. Holmes ha fiutato la pericolosità della situazione perché, evidentemente, conosce il conte di Edimburgo e la sua follia.
A proposito dell’IC, quando Sh riesce a dedurlo perfettamente, lanciandogli, in un modo apparentemente slegato dal contesto (“…Gay…”), un aggettivo che lo caratterizza, mi è venuta in mente una scena della S1, TGG, in cui Molly presenta, come innocuo tecnico di laboratorio, Jim a Sh e lui, appunto, se ne esce con la stessa parola nei confronti dello sconosciuto.
A proposito delle crack paring cui fai cenno all’inizio, penso ti riferisca alla coppia Lestrade/Yasmine, che mi pare davvero ben assortita ed a quella Stamford/Harriet: geniale!
Qui chiudo rinnovandoti i miei complimenti per aver confezionato un capitolo veramente notevole, sia dal punto di vista descrittivo sia per i possibili sviluppi narrativi che si presentano avvincenti.

Recensore Master
03/01/18, ore 09:58
Cap. 4:

Ciao, sono in un ritardo astronomico, lo so... Ma posso dire che nel frattempo, da che l'hai pubblicato, ho letto e riletto questo capitolo un'infinità di volte? Sul serio, mi è piaciuto tantissimo. Continua ad affascinarmi davvero tanto questo AU particolarissimo e davvero interessante, in cui hai calato due perfetti John e Sherlock adattati al tempo e all'epoca in un modo davvero perfetto. E continua a piacermi anche questo mondo legato all'India, che tu ci descrivi in una maniera precisa e realistica. Hai fatto tante ricerche e questo è ovvio da come ce ne parli, già solo per tutte le usanze, i modi di parlare, quello di comportarsi, del tutto differente. Mi piace davvero il modo in cui hai concepito questa storia e come ci hai lavorato sopra. E rileggendola ieri sera mi sono detta che avrebbe potuto comodamente essere una storia molto più lunga, tipo slow build, e ne sarebbe venuto fuori qualcosa di altrettanto interessante. So che tu non sei molto per la quale con le long, ma pensaci per il futuro...

Ad ogni modo, in questo capitolo abbiamo avuto la tanto sperata scena. Indubbiamente John non le manda a dire e Sherlock dal canto proprio si limita ad arrendersi a lui, in una scena che ho trovato tanto erotica in piccoli dettagli e senza che tu abbia inserito termini eccessivamente specifici. A mio avviso le parole tecniche spengono un po' la carica sensuale di una storia, e se lo avessi fatto anche qui tutto l'erotismo legato a questo essersi innamorati in maniera istantanea e appassionata, si sarebbe del tutto spenta e sarebbe stato un peccato. Qui invece c'è tanto erotismo. Certo, il mio feticismo per questo colore di pelle mi porta a dirti che mi sarebbe piaciuto vedere una ricca descrizione della pelle di Sherlock. Ma d'altro canto... Tra unguenti, braccialetti e il passo del pavone, insomma non ho nulla da ridire.

Si denota dall'arresa incondizionata di Sherlock, che è una delle cose che più mi è piaciuta. Il suo aver scelto John Watson forse ancora prima di conoscerlo e l'essersi lasciato ammaliare in una maniera quasi istantanea. Credo però che le intenzioni di Sherlock siano cambiate lungo il percorso. Nel senso, che Sherlock aveva un'idea precisa di John Watson, legata al fatto avvenuto in India, eccetera... Credo avesse intenzione di renderlo proprio "schiavo d'amore" o una cosa del genere, il che spiegherebbe come mai lo ha accolto nudo in una vasca con petali di rose. Ma poi sono convinta che Sherlock abbia cambiato radicalmente opinione, un po' perché ha saputo la verità e un po' perché s'è davvero innamorato di John. E il tutto porta a questo. Ecco, credo che tutte le volte che John sentirà pronunciare il proprio nome completo da Sherlock in occasioni diverse da un letto, arrossirà fino alla punta delle orecchie... Per il resto, guarda da autore capisco che tu ci tenga ad aggiornare puntualmente, ma da lettore ti dico con tranquillità che sto aspettando aggiornamenti di storie dal 2012... Quindi, vai tranquilla.
Koa

Recensore Master
01/01/18, ore 17:11
Cap. 4:

Mi sembra evidente che Sh, come un modo di dire rappresenta molto efficacemente, “lanci il sasso e poi nasconda la mano”. A questo punto, infatti, da vari indizi, abbiamo la netta sensazione che il principe nutra un particolare interesse per quel medico militare che rappresenta l’esatto opposto di lui ma sa tenergli testa con il buon senso e la forza di momenti di vita vissuta molto significativi, come la convivenza, sull’orlo del baratro, con soldati la cui vita, appunto come la sua, era appesa ad un filo. E si sa che gli opposti si attraggono magneticamente.
Sh, dopo aver fatto espliciti riferimenti ad esperienze senza pregiudizi sessuali, si ritira mascherandosi dietro alla sua superiorità sociale ma il nostro John non si fa certo impressionare più di tanto. Addirittura, con un colpo di genio, brava che l'hai ideato, lo illumini con una certezza che sembrava lontana ed improbabile: il principe è geloso dei suoi trascorsi…
Scena intensa e sorprendente quella che segue a quel “Vigliacco” che Watson pronuncia quasi come sparasse un preciso e letale colpo d’arma da fuoco. E fa centro: con la frase “…Hai bisogno di essere amato per chi sei…” John coglie improvvisamente quello che è il vero significato della tensione che circonda, dal primo momento, la sua presenza di fronte a Sh. Quest’ultimo, pur essendo un appartenente ad una casta nobile e ricchissima, non ha ciò che veramente desidera e cioè la possibilità di essere amato per quello che davvero è, cioè una persona senza ciò che conta nella vita, l’amore disinteressato.
“…delle risate trattenute fecero eco una all’altra…”: ecco uno dei tanti fili conduttori che tu hai saputo mantenere, senza reciderli, con l’IC. Infatti affiora la loro spontanea complicità che esclude da loro due il resto del mondo.
Poi, ancora, hai accennato al fatto che, per Sh, John è conduttore di luce: il principe dice di vedere, nella sua presenza, la luce del sole nella stanza e questo, appunto, mi riporta ad uno dei (rari) momenti BBC interpretabili come Johnlock, dal mio punto di vista, almeno, e cioè a quando il consulting di Baker Street attribuisce tale preziosità al suo blogger.
Come nei precedenti capitoli, hai sparso a piene mani la ricercatezza dei particolari che connotano l’ambiente ed il principe, elencando, per esempio, ampolle “a forma di diamante”, e i bracciali d’oro ma è soprattutto sulla figura del nobile sulla quale, in questo capitolo, ti sei soffermata, fotografandolo in un frangente che ne esalta la bellezza e la rarità. Comunque vi hai opposto l’umanità splendida di John che non arretra di fronte allo sfoggio di cose e persone per lui, fino a quel momento, inarrivabili; così abbiamo i commenti imbarazzati sul possibile ingresso di un valletto nella stanza, o la sottolineatura divertita del fatto che il principe non ha addosso un determinato capo di biancheria intima. E questo mi ricorda il divertente istante di quei due, Sh coperto solo da un lenzuolo, a Buckimgham Palace, in ASIB.
La tua scrittura fluisce leggera e piacevole, illuminando la scena ed eliminando i particolari che potrebbero appesantire il tutto con della volgarità gratuita. Ottima gestione anche del rating rosso, dunque. Brava.

Recensore Veterano
31/12/17, ore 19:47
Cap. 4:

Ciao! Questa storia è fantastica, meravigliosa! Sei una brava scrittrice e questo l'ho sempre saputo (non mi perdo un tuo lavoro), ma stavolta ti stai proprio superando. Amo i due protagonisti e amo le dinamiche che stanno accadendo, il modo in cui l'orgoglio di Sherlock si è piegato di fronte alla forza e alla sfacciataggine di John, la sua resa incondizionata. Perché dietro quell'atteggiamento ostile c'è un grande vuoto, nessuno lo ha mai amato davvero, nessuno si è mai meritato il diritto di trattarlo come suo pari. E quando John si riveste in fretta e Sherlock teme stia scappando...meraviglioso, hai descritto quella scena in maniera magistrale, sono riuscita davvero a vederla nella mia mente. Sherlock che scherza e prende in giro John, poi, l'ho adorato. Guarda, potrei continuare ore a farti complimenti per questa storia e questo capitolo, mi fermo qui ma sappi che stai facendo un grande lavoro. Al prossimo capitolo!!

Recensore Veterano
26/12/17, ore 13:35

Fantastico!!! Per citare Watson! Attendo con ansia il prossimo capitolo :)!
L'ilarità di John sul finale l'ho trovata un'idea decisamente divertente! E Sherlock... Bè, è sempre di una bellezza illegale! Bravissima!

Recensore Master
25/12/17, ore 11:31

Eccomi, una precisazione è doverosa riguardo ai tempi delle mie recensioni: di solito le invio senza un preciso ordine temporale, dipende dal momento che posso ritagliarmi nella vita reale per leggervi, dall’ “intasamento” della sezione a causa della “generosità produttiva” di voi Autori (grazie di esistere), dal tipo delle ff che mi trovo a leggere. Le long hanno bisogno di più riflessione da parte mia perché devo riprendere il filo del discorso e il vostro impegno merita un’attenzione particolare.
Detto questo, arrivo alla tua preziosa storia, mentre lo stinco è in forno…
“Preziosa” storia, perché lo è da vari punti di vista: innanzitutto mi piace la ricercatezza dei particolari con cui connoti quello che è il contesto in cui si muove il principe Sh. Anche in questo capitolo non manchi di arredare la sua camera con sete preziose e tessuti dai colori particolari, con “cuscini di broccato variopinto”, “un soffice tappeto a fiori”.
“Preziosa” nella caratterizzazione del personaggio, in cui hai calato Sh, che esalta i suoi tratti somatici unici, ritrovandone degli echi esotici che potenziano il suo fascino, già di per sé altamente letale nel mondo più “dimesso” del 221b dei giorni nostri, (“…delle sue iridi, il cui colore era mutato in verde acqua…”).
“Preziosa” perché, come già ti accennavo nella precedente recensione, hai curato il quadro storico e culturale dell’epoca dell’Impero britannico in un modo meticoloso, evitando le ovvietà e le banalità in cui è facile cadere quando si deve parlare di paesi lontani e di una grande civiltà come quella indiana.
Mi è piaciuta l’introduzione del personaggio di Yasmine, individuato nella testimone di nozze di TSOT, che mette ancora più in risalto la figura straordinaria del principe e contribuisce a rendere più gustoso e stuzzicante il contrasto tra John e quei due. Piacevolissimo il modo con cui ci fai seguire, passo passo, le reazioni interiori, e non solo (“…in modo da mascherare il più possibile quello che stava succedendo…” ) che Watson ha di fronte all’ ammaliante comportamento di Sh, cui oppone la forza della sua speciale umanità, fatta di slanci, della sua grande disponibilità e di una semplicità più preziosa delle sete e degli orpelli che circondano il principe. Indubbiamente il tuo sguardo all’IC è costante ed hai liberato la figura del medico di quelle ombre che l’hanno offuscata, disorientandoci, soprattutto nella quarta Stagione. Questo è un John che mi piace perché mi ricorda quello davvero “conduttore di luce” delle prime Serie, di ASIP e di THOB, per esempio.
Gustosa la sua reazione ai ragguagli culturali che Sh gli fa conoscere circa il modo in cui comunicano la loro amicizia i giovani maschi, non sposati, delle caste più nobili. La risata del nostro “Tre continenti”, al pensiero terrificante di Stamford e Lestrade impegnati in quelle “attività”, è qualcosa di fantastico e di liberatorio dalla tensione che si sta creando in quella stanza e tu hai reso con un’immediatezza davvero brillante la situazione.
Ma si prevede che le difese del povero John non potranno proseguire oltre, contro l’attacco di chi ha davanti, che si serve di capelli corvini, occhi dal colore incredibile, fisico statuario e, come se non bastasse, una voce “come un serpente di velluto”.
Un ultimo appunto: non capisco come tu possa ritenere “noiosa” e “banale” questa long; non per sviolinare a vuoto, ma ritengo che sia una delle migliori che abbia mai letto in questi ultimi tempi, sia per come scrivi sia per “quello” che rappresenti. Sinceramente: non metterti in testa idee sbagliate.
P.S. Buon Natale!

Recensore Master
24/12/17, ore 15:05

No, ma parliamone di questa faccenda del "noioso" e del "banale"... perché se ne sei davvero convinta allora abbiamo un problema o, meglio, tu ce l'hai. Perché questa storia, di banale non ha davvero niente. Come ho spero già detto (e se l'ho già fatto mi ripeto, non m'importa) di AU come quella che hai pensato tu, non ce ne sono molte. Anzi, pur avendo letto fanfiction Johnlock ambientate in questo periodo storico, questa è la prima che leggo in cui Sherlock è un principe indiano. Quindi, l'idea di base è anzitutto originale. Banale non di certo. E non penso nemmeno che sia noiosa. Al contrario ci sono molti dettagli che la rendono interessante a cominciare dall'accuratezza storica o dai dettagli, tutti segno della ricerca approfondita che hai fatto. Io amo i particolari, sono ciò che distingue una storia da un'altra. Una discreta da una ottima. E la tua ha tutte le premesse per qualcosa che mi piacerà da morire e che rileggerò più di una volta. In aggiunta vorrei sottolineare che una storia, anche una che ha "erotico" tra i propri generi, dovrebbe sempre avere una trama più o meno articolata o un accenno di approfondimento psicologico. Altrimenti è tutto davvero troppo squallido.

Detto questo, il capitolo è interessantissimo e lo dico sinceramente. Mi è molto piaciuto come hai inserito Janine, facendo diventare anche lei indiana, una sorella di latte che ne fa, a tutti gli effetti, una sorella vera e propria. Il rapporto tra i due è forse difficilmente comprensibile agli occhi di John Watson, il quale ha lo sguardo da uomo occidentale e forse fatica a comprendere alcuni dei modi di comportarsi che hanno uno verso l'altra. A proposito di Janine, ho trovato ben inseriti i riferimenti alla condizione femminile. Sono dettagli che ho notato e che hanno reso la storia ancora più coerente e verosimile. Janine poi si inserisce alla perfezione in questa conoscenza tra John e Sherlock, lo fa con lo sguardo di chi sa più di quanto non dica. Come il fatto che a Sherlock piaccia John, per esempio. Il che sta diventando evidente. Il dialogo tra Sherlock e John è delizioso, a tratti leggero e divertente, ma più che altro sembra una lenta opera di seduzione. Si sa che le mie preferenze vanno su uno Sherlock più vergine, ma considerato il contesto e la differente provenienza sociale, ci sta che abbia una simile esperienza. E poi è adorabile vedere come già cerca di sedurre John, anche soltanto con le parole. E poi i riferimenti a "Il Libro dell’Amore", i discorsi sul bacio... Sherlock sa indubbiamente quel che fa. Eppure io ho la sensazione che questa volta sia diverso e che Sherlock, esperienza a parte, si ritroverà a capitolare sotto a John Watson. Insomma, lo vedo innamorato perso, che forse è la cosa che in anni e con tutti gli amanti che ha avuto gli è sempre mancata.

Credo d'aver detto tutto, tranne che rinnovare gli auguri!
Koa

Recensore Veterano
24/12/17, ore 12:36
Cap. 1:

È magnifica! Io amo le AU e questa si prospetta decisamente interessante! Adoro l'ambientazione in questo dato periodo storico e trovo Sherlock in questa versione molto molto intrigante!!
Bravissima!!!
Chia

Recensore Master
22/12/17, ore 00:09

“…ampio telo di spessa seta indaco…per formare un accenno di strascico…”. scusa la citazione un po’ lunga ma ci tengo moltissimo, in quello che leggo, ad aver anche la possibilità, oltre ad avere a disposizione un contenuto avvincente, di gustare un buon italiano, corretto e ornato di immagini nitide e preziose.
Quello che riporto, e mi è dispiaciuto ridurlo, è solo uno dei tanti esempi che potrei rinvenire nel tuo testo perché da te, chi ama lo stile curato e pieno di colori e sensazioni quasi tattili, da quanto sono riportate con precisione, trova soddisfazione.
Particolarmente piacevole il progressivo trascolorare che rappresenti, condito da un giusto tocco ironico, dell’aplomb di John in una sempre più radicata convinzione che quel giovane indiano, bello ed arrogante, lo sta sconvolgendo. E non solo in un senso umano di indignazione nei confronti di chi osa atteggiamenti irrispettosi verso un ufficiale di Sua Maestà ma, soprattutto, di chi gli sta stravolgendo i sensi, facendogli rischiare di perdere il controllo.
Ritrovo con gusto lo sfoggio presuntuoso delle deduzioni con cui Sh/principe indiano, s’identifica, con un volo fuori dell’AU, nel mio consulting preferito (che, poi, è unico al mondo…) che, nei primi momenti del suo rapportarsi con Watson, non fa altro che sputare sentenze e giudicarlo una persona poco sveglia.
Infatti, anche se qui siamo in un altro universo, in un’altra dimensione temporale ed in un altro contesto di relazioni tra i personaggi principali, a proposito di John e Sh è cominciata proprio così la loro splendida storia di amici e coinquilini e quant’altro si possa inserire in un legame unico ed irripetibile. Ne stai gettando le basi, qui, con la sempre più netta sensazione che Watson ha di essere irrimediabilmente attratto dal principe che, da parte sua, dimostra un interesse, espresso in una maniera un po’ particolare, per quel medico militare di cui si vanta di leggerne la vita grazie a pochi indizi.
Ti devo fare un complimento particolare per l’attenzione e l’approfondimento con cui hai allestito una degna cornice storica alle vicende che stai raccontando. In più non ci sono solo riferimenti banali ma elementi che rivelano la tua buona cultura generale: certe notizie non si apprendono solo facendo zapping su Wikipedia, per quanto quest’operazione, a volte, sia utile per sveltire delle ricerche riguardo alle quali si ha una certa urgenza. Quello che voglio dire è che il tuo quadro storico denota confidenza con quello che caratterizza un’epoca. Infatti non è difficile reperire materiale informativo in Rete, il difficile è saperlo gestire in modo corretto, per non scadere nel ridicolo o nel banale.
Tutto ciò, in questo capitolo, lo trovo, per esempio, nella descrizione dello studio di Mycroft, con i riferimenti a Churchill ed a Napoleone.
Anche nell’invettiva che il principe lancia contro John, cui fai riferimento nel titolo, si scoprono le basi solide del tuo dare alla ff una decisa verosimiglianza (“…Quando la popolazione di Agra si è ribellata all’aumento delle imposte…ecc…”).
Altro punto forte che ho trovato è la caratterizzazione di Mycroft, dipinto da te con accuratezza nella sua impeccabile eleganza ed innata autorevolezza, che, comunque, si rapporta con John in modo positivo, dimostrandogli un certo atteggiamento favorevole, anche se, naturalmente, intriso di logica del potere.
Altro punto che mi è piaciuto molto (come si è capito, mi è piaciuto tutto del capitolo…), è la parte finale, in cui John spiega, con fierezza, quello che è veramente successo ad Agra e non nasconde il suo dolore (“… c’è sangue inglese su queste mani…”). E, finalmente, Sh ammutolisce di fronte all’espressione di un’umanità così coraggiosa ed onesta.
Proprio una bella storia, che denota il tuo impegno ed il tuo desiderio di regalarci qualcosa di davvero originale. Brava.

Recensore Master
18/12/17, ore 14:35

Ciao, comincio con quanto dici nelle note finali perché non devi assolutamente preoccuparti per il genere "erotico" che hai segnato. Arriverà quando arriverà, quando sarà necessario. Anche se si tratta di una minilog e quindi di una storia che non ha un lungo sviluppo e una costruzione più o meno lenta, credo sia comunque importante anche il dare un minimo di contesto ai personaggi. In questo caso, tra l'altro, oltre a essere un AU che cambia l'epoca storia della vicenda, è anche un AU dove Sherlock non è propriamente Sherlock Holmes. Qui ha radici differenti e non solamente un principe, nato e cresciuto in un contesto sociopolitico differente rispetto al personaggio della serie o a quello di Conan Doyle, ma ha addirittura sangue indiano nelle vene ed è tanto diverso che gli hai cambiato il colore della pelle o i tratti somatici. Anche John è diverso, ha un passato differente pur essendo stato un medico militare. Quindi tutti gli accenni storici che fai, il raccontare quello che è successo, sono tutti passaggi importanti ai fini della trama. Altrimenti diventa per davvero soltanto una pwp... E poi sai che noia?

In tutta questa premessa ho finito col dirti anche alcune cose della recensione stessa. Ma fa nulla. Il capitolo mi è piaciuto moltissimo, devo dire soprattutto la parte finale e questo Sherlock che si sente raccontare una verità che non conosceva, uno Sherlock che in questo John Watson non vede solamente un qualcuno che gli piace e con molte qualità, ma anche un qualcuno che finisce per raccontargli la verità. L'immagine finale, nella quale Sherlock lo segue dalla finestra, oltre a ricordare la serie, è anche molto evocativa. Mi è piaciuta moltissimo. Per il resto, come dicevo, interessantissima la trama legata alla storia che si svolge in India e che è strettamente collegata a John e ai suoi odierni tormenti. John e Sherlock sono caratterizzati benissimo. John è un uomo che oggi lo si può definire distrutto. Ha un passato che lo tormenta, sensi di colpa che non lo fanno dormire la notte e nonostante l'assoluzione morale che ha avuto da un membro importante del governo come Mycroft Holmes, è lui per primo a non trovare pace interiore. Probabilmente nemmeno ci si sforza. Questa chiarificazione spiega la sua fuga, il suo andarsene senza rispondere a Sherlock. Anche Sherlock è scritto e interpretato da te benissimo. Mi pare chiaro che è prevenuto nei confronti degli inglesi e pur avendo sangue britannico nelle vene non sembra essere granché accondiscendente. Sembra che sia lì solamente perché, da un punto di vista logico, è molto più sicuro che ci stia. Mycroft deve aver usato una logica ferrea per farlo rimanere a Londra. Però disprezza tutto ciò che ha attorno e credo che questo suo aver completamente rivisto John Watson e aver saputo della storia, ma sotto a una luce diversa, cambieranno radicalmente il suo rapporto con la metà di sé inglese che tanto disprezza. Magari non arriverà a cambiare in modo radicale, ma almeno un qualcosina l'affinerà.

In tutto questo c'è il rapporto tra John e Sherlock. Con uno Sherlock privo di pudore che si mostra completamente nudo a un John che guarda e che lo fa eccome. Forse non ci avrai ancora regalato una lemon erotica, ma quel poco che s'è visto è stato bellissimo lo stesso. Di certo getta le basi in quella che ha tutte le garanzie per diventare una passione bruciante.

Ovviamente attendo il seguito.
Koa

Nuovo recensore
15/12/17, ore 00:28
Cap. 1:

Non sono molto amante delle fan fiction, perché ho letto dei pezzi che potrebbero essere definiti degli abomini, ma il tuo modo di scrivere e la fedeltà dei due personaggi e la trama a dir poco stupenda, mi sta facendo amare questa fanfic anche se solo all’inizio. Bravissima! Aspetto il secondo capitolo! Ps: non ti preoccupare per le note, perché dai a noi lettori la possibilità di immergerci a pieno nella storia c:

Recensore Master
14/12/17, ore 13:54
Cap. 1:

A questo punto io sono ancora più in ritardo... Mi scuso se arrivo solo ora, ma sto scrivendo una storia per Natale che mi ha assorbita completamente, ho una lista lunghissima di fan fiction da leggere e che dovrò decidermi a smaltire. Inizio da te a recuperare, un po' perché l'ambientazione mi ha attratta come una falena alla luce e un po' perché con quella dedica in alto alla pagina, non potevo che cominciare da qui. Anzitutto grazie davvero per esserti ricordata del mio compleanno (interagendo senza social come facciamo noi due, è anche difficile ricordarsi dei compleanni altrui), ma mi fa piacere che tu mi abbia scritto in privato l'altro giorno. In secondo luogo mi fa tanto piacere ritrovarti in questo fandom con una storia a capitoli, avendo letto già altre storie tue so che sei sempre una garanzia.

Per quanto riguarda il capitolo, sì è soltanto il primo ed è abbastanza introduttivo, ma già fa capire molte cose. Mi piace molto il periodo storico che hai scelto, abbiamo già superato l'età vittoriana e ci ritroviamo sotto il regno di Re Giorgio VI, in un'Inghilterra in pieno cambiamento sociale ma in parte ancora radicata in quelle che sono le antiche tradizioni. Molto ben curato il contesto storico, anche quello legato al personaggio di Mycroft, che non si vede ma tira le fila. Che fa chiamare Watson in piena notte per chissà quale misterioso motivo. Quindi sì, l'inizio è interessante. Poi ovviamente c'è questo Sherlock dai tratti differenti rispetto a quelli che conosciamo, con una pelle più scura, tratti indiani e questi occhi che risaltano ancora di più grazie al trucco. Uno Sherlock che nelle vesti del principe ci sta sempre alla perfezione, viziato, giovane, intelligente... dannatamente affascinante e che in piena notte fa il bagno in acqua calda e petali di rosa. Uno Sherlock schietto e diretto, che non si trattiene dal dire esattamente che ne pensa degli inglesi. Dall'altra parte invece c'è John, che ne è ammaliato e innervosito al tempo stesso. Entrambi molto IC.

Devo ammettere che ci sono alcuni avvertimenti che mi inquietano e altri che non capisco. Il drammatico spero non si riferisca alla morte di qualcuno di loro, altrimenti avrò serie difficoltà a leggere il resto della storia e il "crak paring" che invece fatico a capire... Beh, ma immagino che per queste cose dovrò aspettare. Nel frattempo io sono molto curiosa di vedere come svilupperai la trama. Sherlock sembra già molto presto da John, il che è ancora più interessante.

Koa

Recensore Master
10/12/17, ore 23:14
Cap. 1:

La prima impressione ricevuta nel leggere l'inizio di questa tua storia è quella di entrare in un mondo suggestivo ed intrigante, la cui essenza è già racchiusa in quelle splendide immagini con cui “illumini” il titolo e, quel che più mi è rimasto, per ora, oltre naturalmente alla caratterizzazione dei personaggi, è il sapore prezioso e raffinato del linguaggio con cui ci accompagni.
Un modo di scrivere, il tuo, su una trama composta da una scelta accurata di termini adeguati dal punto di vista del contesto, che evocano atmosfere particolari e dalle mille potenzialità narrative (“…vergata su un biglietto di un pallido color crema… una progenie di esotica bellezza…ecc…”).
Già ci sentiamo a “casa” incontrando il dottor Watson ed il suo, ormai, familiare destino di essere prelevato forzatamente da una berlina inviatagli da M.H. che non ci pone particolari problemi sulla sua identificazione, ma anche la caratterizzazione, con cui ci presenti il tal Sherlock Nalvadi Krishna Raja Wadiyar, ci pone di fronte a qualcuno che ci ricorda tanto “qualcun altro”, per vari elementi che assembli in un quadro decisamente sorprendente.
La tua descrizione me la sono gustata parola per parola, da ormai millenaria sherlocked, e vi ho ritrovato tutto quello che fa parte del “ritratto” del mio Holmes preferito, trasfigurato però in un’immagine di una bellezza davvero suggestiva.
Sei proprio riuscita, infatti, a rendere l’originalità di Sh, sviluppandone, in un contesto diverso, l’unicità di tutto ciò che lo rende estremamente affascinante: il tono della voce, il colore dei capelli, la forma delle labbra e, soprattutto, la particolarità degli occhi che tu rendi con un’immagine davvero emozionante, descrivendoli come “due coppe di cristallo piene di acque di due oceani diversi”. Non manca, nella tua caratterizzazione che non abbandona l’impronta IC del personaggio, l’eccezionale capacità deduttiva grazie alla quale il giovane “idolo”, come lo definisci giustamente, “scannerizza”, con un’occhiata, il medico e ciò che fa parte della sua vita: il senso dell’onore e l’attaccamento alla vita militare, la leggera zoppìa.
Alcune frasi che fai pronunciare a “sua Altezza” Sh ecc…sono davvero divertenti, come l’ordine perentorio che impone a John di sedersi più in basso.
Ma domina lo sguardo di ammirazione del medico che vede quella magnifica creatura come “…un cucciolo di maestosa tigre del Bengala…”: paragone che condivido pienamente.
Anche il quadro storico è da te delineato con cura e precisione e, sì, la divisa indossata da John è proprio bella.
Un percorso, questo, che si presenta davvero interessante.

Recensore Veterano
10/12/17, ore 22:19
Cap. 1:

Ciao, quanto tempo! :) Sono contenta di ritrovarti qua, e lo sono stata anche nel leggere questo intrigante primo capitolo. Devo dire che mi hai stuzzicato alquanto, con una narrazione così particolare, sia da un punto di vista riguardante il tema storico che per quanto riguarda il registro che hai usato. L'ho trovato molto adeguato e coerente, davvero. Ho apprezzato particolarmente la descrizione del tuo Sherlock in versione principe; bellissima questa scena di lui stupendamente a mollo nella vasca, fossi stata John molto probabilmente sarei svenuta. Gli hai donato dei dettagli estetici davvero interessanti (aggettivo usato per essere fine :P). Mi piace anche il suo essere così aristocratico e superbo. Quindi brava, complimenti! Aspetto il prossimo capitolo, curiosa di scoprire come si evolverà la situazione. Il rating rosso intanto mi fa volare e ben sperare. :) A presto!

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