Ciao Ely_ "felice" di aver letto questa poesia con delle rime davvero ben implementate, questo tuo personale concetto di felicità utilizza degli accostamenti pertinenti, figurati che l'ho letta e riletta più volte non perchè necessaria per scrivere la recensione che sto scrivendo ma per quanto ho trovato prelibato ciò che ho letto.
"Felicità è un bicchiere di vino con un panino, la felicità..." giusto per citare una delle note di Albano & Romina Power e giusto...per rimanere in "tavola" visto e considerato che menzioni banchetto e commensali.
La felicità sempre e comunque non può essere elargita da nessuno, e per essere felici bisogna innanzitutto crearne le condizioni, infatti a tal proposito nonostante tutto e tutti io stesso cerco sempre di catturarla, anche dalle piccole cose del resto mi ritengo un cacciatore di emozioni.
Giusto per ribadire ancora:
La felicità non si deve cercare negli oggetti o nelle persone. La vera felicità la dobbiamo scoprire dentro di noi. Siamo felici anche solo per attimi ma.... felici!!
Effettivamente la parola "Felicità" è strana come asserisci nel verso iniziale, e forse ci si sente strani quando lo si è, ma è cibo necessario per la nostra esistenza, anche a costo di spingere i commensali, anche a costo di mancare di rispetto al re, anche a costo di mangiare alla Fantozzi come nella celebre sequenza della clinica dimagrante (l'avrai vista senz'altro) dobbiamo cercare di ottenerla a tutti i costi.
I versi finali sembrano inoltrarsi sulla rassegnazione, sull'"amarezza" del frutto in questione dopo essere stato dolce, ne so qualcosa pure io perchè ho avuto i miei alti e bassi, però anche se essa non è costante, l'importante che ci sia e goderla nonchè divorarla con gusto quando l'abbiamo tra le mani.
Bravissima Ely, promuovo positivamente questa poesia significativa e con una valida giustapposizione, penso che in futuro ti leggerò ancora.
Ti auguro buona Domenica! :-) |