Forse avrei dovuto tenere quest FF in serbo ancora qualche mese, per gustarmela nel momento ideale, perché io amo il Natale e dicembre è il mio mese preferito dell’anno.
Ma il fatto di aver potuto vedere realmente le luci colorate, sentendo nell’aria melodie natalizie, assaporando il freddo e annusando i profumi tipici di questa bellissima festa… quando fuori cantano le cicale e ho appena spento il condizionatore, la dice lunga su quanto questa storia non abbia bisogno di essere letta calati nel suo contesto, per trasmetterne le emozioni.
Parto dalla prima canzone, nonché primo brano, in cui troviamo Yuzo come perfetto padrone di casa mentre accoglie gli amici di sempre, che arrivano alla spicciolata per festeggiare tutti insieme il Natale.
Sappi che, grazie alla narrazione curata e alle descrizioni non solo dell’ambiente ma anche dei gesti dei protagonisti, sono effettivamente entrata in casa con loro, percependo il freddo pungente di dicembre.
Yuzo è come lo immagino io, un ragazzo diretto e onesto, pulito così come Mamoru è decisamente più scanzonato ma non per questo meno integro.
Lo scambio tra loro mi ha tenuta sulle spine, nel senso che ho atteso con trepidazione di conoscere chi fosse la misteriosa ragazza di cui stavano parlando.
Ho trovato davvero molto bella l’idea che il portiere volesse parlare chiaramente con l’amico di sempre, non solo per il legame di sangue con la propria fidanzata.
La loro amicizia è altrettanto importante e il bellissimo dialogo si conclude con quel “fratello”, che racchiude un po’ tutto il senso del brano.
Un’amicizia questa, che hai saputo evidenziare e descrivere senza cadere assolutamente nella retorica, nello scontato.
Seconda canzone, altri protagonisti: Taro e Azumi.
Devo dire che ho trovato davvero appropriato descrivere il tempo passato, elencando i mutamenti di Nankatsu, che lasciano in Taro una sorta di malinconica disapprovazione.
Disapprovazione provata nonostante la vita raminga, come sottolinei, perché la città rappresenta per il ragazzo un porto sicuro, una costante.
È difficile quindi vederla cambiare, perché è come se quei mutamenti potessero trasformarla fino a non renderla più riconoscibile, omologandola agli altri paesaggi lasciati indietro negli anni, cancellando la testimonianza dei momenti felici.
Tutto il tragitto in macchina è permeato dalla schietta complicità tra Taro e Azumi, ormai sposati, mentre commentano gli ultimi avvenimenti, soffermandosi sulle reazioni dei vari amici proprio come farebbero delle vere persone nella vita di tutti i giorni.
Azumi è molto diretta e non ha peli sulla lingua, in conformità all’unica informazione chiara fornitaci dal Taka su di lei (la famosissima questione dell’Anego di Francia, per intenderci) ma non diventa per questo una caricatura sbraitante, per confermare un carattere forte non occorre, secondo me, essere aggressivi (cosa che associo anche all’Anego originale, che spesso viene descritta come se avesse ancora 11 anni, come se questo bastasse a renderla quella che era/è), così come Taro è perfettamente IC nelle sue premure, nel suo essere saldo e non invadente nei rapporti con gli altri, per il suo equilibrio ma anche per quella malinconia iniziale, che pervade spesso chi non ha mai avuto un vero posto nel mondo da chiamare casa (so di cosa parlo, quindi posso dirti che le sue sensazioni sono assolutamente veritiere).
L’alchimia perfetta tra i due ovviamente si compie nell’ultima parte, dove diventano diretti protagonisti della scena.
Hai saputo sapientemente rallentare l’attimo in cui il ragazzo scarta i preziosi pacchetti, tutta la narrazione in quel momento è mirata a trasmettere lentamente le emozioni provate man mano mentre Azumi attende la sua reazione.
Noi lettori siamo in attesa con lei, finché la gioia troppo grande non culmina in una sorta di abbraccio, perché non si trovano le parole.
Ho adorato questo brano, perché nella sua apparente semplicità è carico di emozioni tangibili, davvero commoventi.
Terzo brano: CARINISSIMO.
Molto più breve degli altri ma in poche righe sei riuscita comunque a trasmettere l’atmosfera che regna tra i due protagonisti.
Kumi gioiosa ed entusiasta del Natale, Takeshi un po’ meno ma disposto ad accontentare chi ama, perché succube (positivamente parlando) di quella stella radiosa che illumina il suo cammino.
Belli i richiami visivi in contrasto, il rosso “elfico” della ragazza contro il perla dell’aria, che promette un’ingente nevicata.
Quell’abbigliamento, oltre a essere conforme con i classici colori natalizi, è capace di evidenziare ancora di più l’energia di Kumi.
Quarto brano: di nuovo a casa di Yuzo.
Anche in questa occasione sei stata davvero bravissima a descrivere lo stato d’animo di Hajime, non solo con l’uso del flashback che rende ancora più forte il contrasto con il suo attuale sentire ma soprattutto con quel susseguirsi di descrizioni fisiche ed emotive, scaturite dal semplice suono del campanello.
Successivamente snodi la questione grazie all’arrivo di Mamoru, che nemmeno se lo sogna di lasciare l’amico così, senza capirne poi i motivi.
Lo scambio tra i due è prettamente maschile, non solo per l’uso dei vocaboli ma in particolare per il taglio dato ai dialoghi, approntati anche in questa occasione sulla schiettezza e su un’amicizia decennale salda e vera.
Quinto brano… ok, non so cosa mi abbia più lasciata a bocca aperta tra Nitta che si porta appresso la tettona di platino o l’inaspettata relazione tra Ryo (ecco perché ha mollato Yukari!) e Hanji. LOL
Forse perché Ishizaki l’ho sempre visto come uno che avrebbe stra-apprezzato la “bocciofila”, indipendentemente dal suo IQ! LOL
Sesto brano.
L’improbabile trio di ragazze che conversano, sotto lo sguardo attento e sornione di Mamoru, che coglie ogni sfumatura… solo dalle facce che descrive si capisce TUTTO.
Finché gli occhi non si posano di nuovo su Hajime prima che arrivino altri ospiti per la cena.
Ho visto la scena sospesa, anche questa volta, carica di attesa come preludio di un momento importante.
Molto d’effetto che siano le urla cariche d’imprecazioni preoccupate di Mamoru ad annunciare l’entrata in scena di Teppei.
Successivamente nel confronto tra quest’ultimo e Hajime ho ritrovato la loro caratterizzazione (pur avendo letto solo un’altra tua storia con loro protagonisti).
I due sono complementari, perché alla dritta risoluzione di Teppei fa da controcanto un Hajime meno inquadrato, più “distratto” a cui piace tenere i fatti suoi per sé, comprese le sue vicende sentimentali.
L’impressione che ho io è che il primo sia più preciso, impostato anche alla pianificazione (non in senso ossessivo, negativo eh) mentre il secondo sia più uno spirito libero, che gode il momento e la sua vita con semplicità (non intesa come superficialità ma più come un take it easy).
Alla fine di una lunga e alterata discussione in cui sembrano rincorrersi senza capirsi davvero, presi dal nervosismo, i due trovano finalmente un accordo, perché finalmente è svelato il vero motivo di tanta reticenza di Hajime per un eventuale coming out.
I timori per Teppei, la paura che possa soffrire nell’eventualità che la famiglia non accetti la sua omosessualità sono una grande prova d’amore, anche se deve ancora imparare a fidarsi del proprio compagno e della sua capacità di affrontare la vita e le sue scelte in merito a come viverla.
Ultimo brano: Joy to world. Mai fu più azzeccato.
Tutti i protagonisti di questa FF natalizia si radunano man mano per l’ultimo brindisi, che non poteva non essere dedicato all’amicizia.
Sentimento che è stato il vero protagonista di questa storia, insieme alle varie vicende amorose.
Il bacio finale tra Hajime e Teppei infine è il gesto che chiude la storia ma in contrapposizione è anche il primissimo passo per loro, nel mettere la loro relazione alla luce del sole, come quell’alba citata che li sorprenderà ancora insieme.
Ogni brano ha avuto la sua colonna sonora e i suoi protagonisti fino a giungere alla coralità finale, facendoci entrare in uno spaccato di vita ritagliato nel giorno di Natale.
Quello che più mi piace nel modo di raccontare una storia e quest’attesa che pervade tutta la narrazione, un po’ come quando si taglia lentamente un tortino al cacao aspettando di veder sgorgare il cremoso e appetitoso cioccolato fuso.
Grazie alla tua capacità di descrizione sono entrata facilmente anch’io nell’appartamento di Yuzo (… e a dirla tutta ho litigato con Ryo per il pollo! xD), sentendo il Natale tutt’intorno, vivendo le emozioni dei personaggi.
Pretendi molto da te stessa e questo traspare nei risultati che ottieni nel momento in cui scrivi, perché da ogni riga traspare appunto l’impegno profuso e l’attenzione, anche se conoscendoti credo che non ne sarai mai pienamente soddisfatta.
Sei molto brava Kara, quindi scrivi appena puoi perché per me sarà un piacere leggerti dato che il tuo stile è quanto di più vicino all’ideale che piace a me.
Alla prossima, OnlyHope! (Recensione modificata il 12/09/2018 - 12:10 pm) |