Recensioni per
Pensiero
di Blue Morgana

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
05/05/18, ore 00:11
Cap. 1:

La sabbia del territorio afghano non era un problema per John. Lo erano le 4 mura del suo piccolo appartamento nel periodo di ricovero dopo il suo incidente.
Ecco il passo che più mi ha colpito in questa storia. Il fatto che John si sentisse più vivo in guerra nonostante il continuo pericolo di morte piuttosto che a Londra dopo il suo ferimento. John è un uomo che ha sofferto molto fin da ragazzo ma la guerra e l’esercito gli hanno dato uno scopo, il suo posto nel mondo. Poi questo gli è stato brutalmente tolto, una cicatrice sulla spalla ed una zoppia psicosomatica a ricordargli ogni giorno ciò che voleva essere e che ora non è più. Povero John.
Mi si stringe il cuore in tutto questo dolore,in questo senso di inappartenenza e solitudine che lo accompagnano costantemente.

Recensore Junior
04/05/18, ore 00:51
Cap. 1:

Le tue storie sono folgoranti. Colpiscono, veloci e potenti, come i proiettili che fischiavano nelle orecchie del capitano J. H. Watson. Io fatico sempre a delineare John, perché nonostante le apparenze è un personaggio tutt'altro che banale e semplice. Tu ci sei riuscita perfettamente. Hai descritto il John che solo gli occhi a raggi X dei fratelli Holmes hanno saputo riconoscere. Mi hai ricordato le parole di Mycroft nel loro primo incontro. Bellissimo.

Recensore Master
20/01/18, ore 13:51
Cap. 1:

Ciao, sono davvero contenta di ritrovarti così presto e con una storia incentrata questa volta su John Watson, che se non sbaglio è la prima volta che tratti? Tra l'altro è anche incentrata su un periodo della sua vita che in pochi affrontano, la guerra è un evento molto passato della vita di John. Sono rimasta particolarmente colpita dal tema generale della storia, da quello che hai scelto di raccontarci. Un focus sulla vita da soldato di Watson, con un'infarinatura generale di quella che è sempre stata la sua vita. Il quadro che ne fai lo sbrighi in qualche parola e fa quasi da introduzione al racconto, però è preciso. Personalmente ho una convinzione, credo che John sia "figlio" non solo di se stesso e della propria indole (il famoso "drogato di adrenalina") ma anche di quella che è stata la sua infanzia e che poi lo ha portato nell'esercito. Ne sappiamo poco della vita prima di Sherlock, se non che la madre è morta e che non va troppo d'accordo con sua sorella. Però io sono convinta che la sua crescita in quella famiglia lo abbia portato poi all'arruolamento e alle conseguenze del dover andare in guerra. Che sia una delle cause insomma. Tu secondo me hai ritratto una vita forse poco felice, paradossalmente un'infanzia e un'adolescenza più travagliate di quelle di Sherlock. E sono perfettamente d'accordo con quanto ci offri.

Mi piace molto questo John che si rende conto di quella che è la sua vita attuale al 221b di Baker Street, ma che non dimentica quello che è stato. Un ragazzino forse un po' frivolo in un primo momento e che viveva la vita con leggerezza, ma la cui è esistenza è stata cambiata dalla guerra in Afghanistan. Ci descrivi tutte queste cose in maniera poetica e molto evocativa. Con alcuni passaggi che non ho potuto non notare e che ho apprezzato in modo particolare.

Insomma... complimenti!
Koa