Recensioni per
Cap. 10: Stupid little things
di Abby_da_Edoras

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
07/07/18, ore 15:52

Allora di certo rimarrai spiazzata da questa premessa ma devo assolutamente farlo adesso prima che mi scordo di nuovo visto che già lo volevo fare da tanto tempo!! buone vacanzeeeeeee⛲🌅🌉🎡🎡 te lo volevo dire già dal messaggio in cui mi hai detto che eri in vacanza ma ero sempre presa da altre cose!! lo so è una scusa patetica però alla fine tutta presa come ero da recensire, ho sempre finito per dimenticarne, quindi lo faccio adesso!!

Klaus, rebekah e freya, hanno preso bene la decisione di Elijah! Sono contenta 🎊🎊🎊🎊🎉🎉🎉

I due che si baciano al tramonto 😍😍😍 spettacolo!! Certo che avrebbero potuto però anche fare l'amore mentre Elijah lo prendeva addossato al piano della cucina!! Eddai fagli inventare cose nuove a questi due impavidi lussiriosi eheheh 😎😎😎🔥🔥🔥🔥🔥🔥
(Recensione modificata il 07/07/2018 - 03:58 pm)

Si vabbè ora va bene l'amore, la passione, la dichiarazione in francese ma a me non mi fai fessa. Tu hai già preparato l`angst successivo e te la ridi alla faccia nostra 😎😎😎😎😍😍😆😆😆
(Recensione modificata il 07/07/2018 - 04:06 pm)

Recensore Junior
21/01/18, ore 15:50

L’ho letta di getto ed è stato meraviglioso. È una storia magica, come un balsamo su una ferita. Allevia il dolore e piano piano ti fa stare bene. Non c’è niente che io possa aggiungere , è meravigliosa.
Ho amato le parole di Rebekah, e anche quelle di Freya, ho amato Niklaus, finalmente pronto a staccare il cordone ombelicale dal suo fratello maggiore e pronto ad essere felice per lui. Ho amato a dismisura la lettera: è proprio da lui. Ma non fatico a credere che te l’abbia dettata lui, sillaba per sillaba. Il violino, il loro oggetto simbolo. Tutto è perfetto.
E poi Marsiglia.
Ecco lì mi sono sciolta: dovrei riportare praticamente tutto il brano, è perfetto. Il nostro Elijah col violino sotto il braccio, un’immagine che non mi leverò più dalla testa. “Ti sei dimenticato il tuo Sire” my my. Sono morta ed evidentemente sono in paradiso. No, sono al piano di sopra, con Aurora, ad osservare la scena dalla finestra.
E poi il dialogo alla fine, Elijah che tenta di dire “ti amo”, ma Tristan lo ferma e fa una dichiarazione forse ancora più potente.
Insomma è un’emozione stupenda, dall’inizio alla fine. Sembra un quadro impressionista, quando Elijah appare nel giardino a Marsiglia. È bello e delicato e io non posso che ringraziarti per la dedica, per Marsiglia e per tutte queste preziose storie che arricchiscono di particolari il nostro headcanon, che arricchiscono di grazia e bellezza l’universo Trilijah.
Un abbraccio
Miky

Recensore Veterano
21/01/18, ore 13:34

Cara Abby, posso dire senza timore che questa è una delle tue storie più belle. Sono tutte belle e toccanti, ma questo è uno di quei momenti di grazia in cui mi sento di entrare solo in punta di piedi. Raffinato e luminoso come un cristallo. E il riferimento alla preziosa metafora che hai usato non è casuale.
E ti confesso una cosa: avevo indovinato che sarebbe stato così. Quando, nel precedente racconto, avevi chiuso con il violino e con la lettera. Avevo pensato: Abby ci farà leggere quella lettera, e sarà bellissima. Non chiedermi perché, sentivo che era nelle tue corde, e che ne avresti tirato fuori un incanto come fa Tristan con il suo violino.
E così è stato, la lettera di Tristan è da incorniciare. Un miracolo di poesia e di grazia. Ma non è il solo momento: che dire della reazione della famiglia, dove hai indovinato esattamente il carattere di Rebekah e di Freya, una brusca e pragmatica, l’altra romantica e appassionata?
Che dire di una delle mie scene preferite, quella di Elijah che riappare con il violino sotto il braccio? Che aggiungere alle sue parole: “hai dimenticato il tuo Sire?” È proprio lui, romantico e guascone.
Un vero capolavoro, che potrebbe avere come sottotitolo “Toujours et pour toujours”, le parole di Tristan. E come hai ragione: questa sì che è una dichiarazione d’amore! (Vedo che condividiamo la stessa sensazione, Tristan non vuole sentire quelle parole. Non sempre, e non ora. Lo renderebbero vulnerabile, e lui odia sentirsi così).
Grazie ancora per la dedica e per il riferimento a Marsiglia: sono convinta che i nostri abbiano case sparse per il mondo, e una non può non essere dove tutto è cominciato (delizioso il particolare di quella manina “aurorale” che sposta le tanda di pizzo”!)
Sono davvero commossa, e come sono entrata mi ritiro, in punta di piedi, per non disturbare l’equilibrio di una storia perfetta.