Non fermarti, miss, non ti fermare mai. E' quello che mi hai detto, no? Non smettere mai. Devi resistere. Continua a lanciare il tuo urlo silenzioso. Continua a farlo, perché prima o poi qualcuno lo udirà. E voglio dirti che sono contenta, sono contenta che non smetti di stupirmi con la mancanza di parole, di suoni, di pensieri. Ma l'inchiostro, quello c'è ancora. Mettilo su carta, dagli forma, anche insensata, fallo vivere. Per te, per il tuo messaggio. E per tutti quelli che credono in te e in ciò che fai. Continua a lottare, Ele, continua a farlo. E complimenti, perché anche senza parole io ti ho sentita. Un abbraccio.

Miss, la mia stima dopo ciò che ho letto è aumentata a dismisura. Hai presente quei dolci che metti in forno con una dose sbagliata di lievito, che crescono, crescono, si gonfiano in modo incredibile, strabordano dalla teglia, arrivano a sfidare le pareti del forno, aprono lo sportello, invadono la cucina esplodendo in mille soffici pezzi di zucchero? Non ho reso l'idea. Cara amica mia, cara collega spaesata, cara anima nera, il bello del mondo è che quando vuole vince lui; ci illude che alcune nostre armi siano efficaci c0ntro di lui, e poi, quando si è stancato, colpisce, ammazza, spezza le gambe, e ride. Non ho reso l'idea. Il punto è chiaro: ti ha colpito, ha colpito chi in qualche modo riusciva solo con l'inchiostro, "non con i suoni ma con l'inchiostro" a dargli un minimo di fasidio; e tu, cosa potevi fare tu, che siamo tutti deboli contro ciò che il fato decide? Nulla. Ed ora ti senti persa (lo sei), ti senti sconfitta (lo sei), ti senti inutile (non.lo.sei.). Aspetta. Respira. Continua ad essere qualcosa di scomodo, qualcosa da temere, e taci, se è diventata l'unica cosa che sai fare. Io posso assicurarti che io, (che non sono nulla, che non valgo nulla, che vengo dall'ombra e nell'ombra tornerò) io, inutile lettore, inutile fruitore di penne, io saprò creare il silenzio giusto intorno a me per captare il tuo rumore. Un rumore meravigliosamente folle, che ti rende una sconfitta fiera, altera, una ragazza che ha subito e che ora è ferita, ma che saprà tornare a pungere insidiosa un mondo che non le va giù. Continua a respirare, Miss. Non lasciarti prendere dal panico. E' quello che vogliono, vederti in un angolo e arresa. Dormi. Poi, come se niente fosse, io ci giuro, io mi butto nel fuoco, io mi ci gioco quei quattro stracci che ho, tu tornerai: nera, odiata, odiosa, color dolore, lividi in faccia, graffi sulle braccia, tu tornerai a fare quello per cui sei nata: comunicare il nero; come un telegramma funerario. E....proviamo a pensarci insieme....se tu non dovessi tornare? Il tuo silenzio rumoroso diventerà un boato, un rumore insopportabile, inizierà a spaccare i bicchieri di vetro e le finestre, farà sanguinare i timpani di chi è felice del tuo mutismo; e sarà la vittoria con la beffa. Metterò mano alla mia penna. Metterò mano a quello stesso nero che ci accomuna. Metterò mano a quelle quattro cose che ancora so fare. E riuscirò a smuovere quel minuscolo muscolo cardiaco che ancora hai. Che ancora ho. E tornerai. Ma ora, se vuoi, dormi. Se vuoi....dormi. Forse, magari.... forse non ho reso l'idea.

Mi dispiace che tu non riesca a scrivere, a trovare un senso alle frasi, alle parole che hai nella testa, ma sai cosa ti dico? sai cosa farei, io? Butta giù parole e frasi senza senso, butta giù sensazioni e macchie di inchiostro, butta giù la confusione e le tempeste nella tua testa. Chi dice che dobbiamo rinchiuderci nei ranghi delle forme comunemente accettate? Prova ad essere palesemente anormale, allora, e (perché no?) un po' futurista. :D
Brava, brava, perché continui a resistere, e a lottare verso un silenzio che non è clemente, non è buono, non è giusto. Lotta, perché se nessuno ha mai lottato contro il silenzio, l'ebbrezza di essere i primi ha un gusto prezioso.
Un bacio.
Lucretia