Prima classificata al contest Citazioni in cerca d'autore!
Grammatica: 10/10
Perfetta!
Stile e lessico: 10/10
Come è intuibile dal punteggio, non ho nessun appunto da farti in questo parametro, e potrei fermarmi qui se non fosse che non sarebbe affatto corretto nei tuoi riguardi, quindi passo a spiegarti il motivo per cui ho reputato giusto assegnarti 10/10.
Partendo come consuetudine dallo stile, l’ho trovato perfetto. Una prima lode va alla gestione della prima persona: rispetto a tue storie più datate, trovo che tu sia diventata ancora più padrona di questo tipo di narrazione; qui abbiamo un flusso di pensieri, emozioni, stati d’animo, gesti descritti nell’istante in cui la voce narrante (nonché protagonista) li sta vivendo, e non c’è nessuna costruzione sintattica tortuosa né un lessico troppo complesso, c’è anzi l’equilibrio – o squilibrio, che dir si voglia! – proprio di una prima persona narrante particolarmente emotiva.
Menzione di merito va alla punteggiatura, che hai utilizzato in maniera sapiente, ricorrendo anche all’uso dei puntini di sospensione nel discorso indiretto, che sono sempre una lama a doppio taglio – ma che tu hai gestito perfettamente, dando alla narrazione un ritmo instabile, che accelera e decelera assieme ai tumulti interiori della protagonista, mettendo di fatto in scena tutto ciò che le sta accadendo sia fisicamente che emotivamente. L’uso del trattino lungo è a sua volta ottimo, ti avvali di questa pausa al sapore di parentesi laddove c’è davvero un inciso da isolare e porre in evidenza, non c’è spreco di espressioni.
Anche il corsivo, che trova sempre spazio nei tuoi testi, è ben calibrato. Inserito laddove può imprimere forza alla narrazione, mai sprecato e mai in eccesso. Prendi l’espressione “le maschere crollano ma non cadono mai veramente, e la libertà è un miraggio affogato nel sangue”: il corsivo le dà intensità, avvisa il lettore che è dinanzi a un concetto chiave del racconto – e non mente, perché questa frase racchiude tantissimo delle vite e dei tormenti dei protagonisti, la giudico una frase “caratterizzante” i personaggi.
In ultimo, anche l’alternarsi di discorso diretto e indiretto è ben calibrato. Entrambi i momenti si incasellano l’uno con l’altro in un insieme finito e coerente. È una storia, stilisticamente parlando, decisamente coesa, malgrado l’alterarsi di tanti momenti in così poche parole, che risulta godibile alla lettura, seppure riconosco che non sia un testo per tutti – nel senso che palati abituati a gusti più immediati potrebbero non cogliere la sub-struttura formale e tutte le sfumature del testo; ma questo non può assolutamente essere un difetto, anzi!
Passando al lessico, anche qui hai fatto un ottimo lavoro. Come detto in precedenza a proposito della prima persona, non fai uso di un registro linguistico “tortuoso”, ma riesci comunque a non essere banale né colloquiale, anzi non rinunci alle sfumature lessicali della lingua italiana, riuscendo a non ricorrere né a ripetizioni inutili né a espressioni banalizzanti (come già accennato). Un esempio perfetto è questa espressione:
• “James ride senza gioia e s’allontana da me. La sensazione d’essere vuota è peggio d’una pugnalata al cuore, ma niente è doloroso quanto la sorpresa – e gli spasmi di piacere nel mio grembo ancora in fiamme, il senso di colpa che mi fiorisce tra le dita”: un lessico immediato che ti si ritorce contro all’improvviso, perché risulta chiaro che le parole siano state scelte con l’intenzione di comunicare una certa sensazione al lettore, e quelle da te scelte sono probabilmente le uniche possibili. Ecco allora che lui “ride senza gioia”, e non potrebbe né “sogghignare” né “sorridere”, perché non sarebbe la stessa cosa; lei avverte una sensazione che è come una “pugnalata al cuore”, un’espressione ingannevolmente banale che viene subito inglobata dalla tetra cornice lessicale del periodo, dove si avvicendano “spasmi di piacere” in un “grembo in fiamme” e un “senso di colpa” che “fiorisce tra le dita”, dita che ormai sappiamo essere traditrici e che probabilmente, per la protagonista, sono sporche di quel sangue causato dall’immaginaria pugnalata al cuore.
Tutto questo per dire che la struttura lessicale non è affatto semplice e che i suoi pregi contribuiscono ad arricchire il testo. Anche qui, dunque, hai fatto un ottimo lavoro.
Per questi motivi il punteggio non poteva essere diverso da 10/10, bravissima!
Titolo: 5/5
Hai scelto per la tua storia un titolo che racchiude in sé ciò che i tuoi protagonisti sono: delle maschere imperfette, maschere che non riescono né a nasconderli né a rivelarli, ma di cui entrambi i personaggi sono in un certo senso prigionieri. È inoltre anche un titolo che dà già un primo sentore dell’atmosfera decadente del racconto e della sua drammaticità, in questo dunque riesce a comunicare in maniera esemplare al lettore che tipo di storia si ritroverà dinanzi. È anche un titolo piuttosto originale, che non necessariamente sarebbe venuto in mente a chiunque; ha anche il pregio di essere breve e incisivo – sostantivo e aggettivo, senza reggenza verbale, un’unità nominale che per natura comunica l’idea di un qualcosa di fermo e cristallizzato nel tempo; proprio come sono i tuoi protagonisti, immobilizzati dalle spire delle loro maschere. Per questi motivi, dunque, ho assegnato 5/5 in questo parametro, non avendo proprio nessun appunto da muoverti. Bravissima!
Utilizzo del prompt: 10/10
La frase da te scelta è “I tradimenti sono solo maschere cadute, rivelano di te chi sei e cosa desideri sopra ogni cosa.”, che hai utilizzato egregiamente come prompt del racconto. Non l’hai inserita fisicamente, ma è il concetto chiave su cui si articola e si snoda la tua trama. I tuoi protagonisti sono due traditori, due anime impenitenti destinate a tradire ancora, persino contro la loro volontà. E questi tradimenti, sopratutto nel caso di Rose, rivelano chi sono realmente e cosa desiderano oltre tutto e tutti, oltre la morale, il pudore, i sentimenti stessi. Inoltre, la metafora delle maschere è poi particolarmente presente, rimarcata dalla consapevolezza che pur crollando non cadono mai realmente, perché non si esce mai allo scoperto, non si smette mai di mentire alla società e, di conseguenza, non si smette mai di essere traditori. Hai messo letteralmente in scena la mia citazione, facendola tua e ampliandone il significato sulla base della tua narrazione. 10/10!
Caratterizzazione e IC dei personaggi: 10/10
Qui confesso di aver avuto un po’ di difficoltà. Ho riconosciuto immediatamente i James e Rose della tua long, una sensazione che le tue note hanno confermato essere giusta; di conseguenza, ho cercato di prendere le distanze dalle informazioni che avevo grazie alla lettura della long e di valutare le caratterizzazioni così come sono in questa singola flashfic. Mi sono chiesta: se non avessi letto la long, come avrei trovato queste caratterizzazioni? La risposta è evidente dal punteggio assegnato, cioè le avrei trovate comunque riuscite, e ti spiego il perché.
Nonostante le poche parole a disposizione, complici la narrazione in prima persona e i dialoghi molto efficaci, sei riuscita a dare al lettore un’idea definita dei tuoi protagonisti.
Rose, protagonista indiscussa e voce narrante, è vittima di se stessa, innamorata oltre l’amore stesso, un sentimento così irruento e sbagliato da essere in realtà la sua più grande debolezza. I riferimenti a Scorpius e all’amore che comunque crede di provare per lui pongono l’accento sul carattere volubile della protagonista, facendo comprendere al lettore quanto sia difficile per lei scegliere un amore devastante come quello di James. Allo stesso tempo, però, non riesce neanche a fuggirlo in eterno, e difatti malgrado il matrimonio torna a rifugiarsi tra le braccia del suo grande amore, del suo peccato più grande – tradendo tutto e tutti: il marito, la famiglia, la morale, anche se stessa quando non trova la forza di vivere alla luce del sole questo rapporto. È piena di sfaccettature Rose, ed è molto umana nella sua infinita debolezza, in questa infelicità che sembra essere parte di lei. L’hai caratterizzata al di là della felicità, che è oltre assieme a James. Una caratterizzazione molto forte e definita, nonché molto originale.
Passando a James, lui è un po’ la vittima di questa tragedia romantica. Lui è completamente in balia di Rose, delle sue scelte e dei suoi sentimenti; questo risulta chiarissimo nel finale del racconto, dove James tenta di andare via, di mettere l’odio tra loro due, ma lo sai tu, lo sa Rose e lo sa il lettore che lui tornerà da lei, che malgrado voglia fuggirle non riuscirà mai a sbatterle la porta in faccia – finché lei lo vorrà, lui ci sarà. Tuttavia, è anche un personaggio a suo modo rude, impudico e sfacciato, che non lesina a prendersi ciò che desidera e a rinfacciare a Rose che brancola nella menzogna e costringe lui a fare altrettanto. A suo modo, anche James è debole, ma mentre Rose sembra esserlo di natura, lui è indebolito dall’amore smisurato, folle e forse anche malsano che nutre per lei, per la quale – è evidente – è disposto a tutto, anche a dividerla con un altro, anche a rinfacciarle i loro peccati mentre la bacia, anche a tradire il mondo intero.
Sono due personaggi decadenti, che si scambiano amore e dolore contemporaneamente. Una caratterizzazione convincente e originale, non ho nessun appunto da farti!
Totale: 45/45 |