right. in. the. feels.
dannazione, se penso che tecnicamente la trilogia è data da una minuscola serie di eventi che sarebbero potuti andare lievemente diversi ma non lo hanno fatto.
e qui ci porti in pieno sulla strada oscura, dove hanno le merendine più buone e i vestiti più belli, usando una forma che adoro.
l'introduzione di Kitty ci ha portato subito in un'ambientazione scura, umida e scomoda. una morte squallida e inutile sembra l'unico possibile esito.
e poi, invece, John Mandrake. la sua introduzione è fredda, composta, come ci si può aspettare da questo Mandrake. sembra un incrocio tra un diario e un rapporto ad un superiore.
le voci degli inseguitori ci interrompono, e ci scuotono. riportano ad una dimensione terrena, svegliano Kitty dall'orlo di uno svenimento e svegliano noi, che ci eravamo assopiti con lei per goderci l'introduzione di questo Nathaniel che Nathaniel non è più.
lo svenimento di dantesca memoria porta Kitty da Bartimeus almeno lui non è cambiato ma è solo un barlume di luce e poi eccolo, il chirurgo. vedere Nathaniel così è una delle cose più inquietanti che io abbia mai letto. mi sembra un serial killer, freddo e maniacale. arriverà in fondo con le sue regole, e triturerà ogni cosa nel suo passaggio.
e Kitty alla fine muore, squallidamente come l'inizio aveva preventivato. torniamo all'inizio (la studentessa che è in me direbbe un movimento circolare del racconto, ma al momento sono in pausa) ma con una conclusione opposta che deve essere il lato di Nathaniel dell'inizio di questo racconto: senza alcun problema, nel suo studio, a dare ordini a demoni.
e Bartimeus non può fare altro che ricordargli che si è irrimediabilmente perso -ma John Mandrake non lo può sentire
un lavoro eccezionale, non ti smentisci
è sempre un piacere leggere i tuoi lavori, quindi mi auguro di rivederti presto mia cara!
Alsha |