Recensioni per
La ballata di John Watson
di AintAfraidToDie

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
11/07/18, ore 13:38

Okay. Ha fatto male. E per male, intendo malissimo.
Il fatto che John e Rosie si trasferiscano al 221B dopo tutto il casino della S4 per me è headcanon, se non canon aaddirittura. Trovarlo nelle ff non fa altro chr aumentare questa mia convinzione, quindi 100 punti a Grifondoro solo per questo.
Ciò che è successo nella S4 ha inevitabilmente cambiato e secondo me compromesso il vecchio rapporto tra Sherlock e John. Nemmeno il matrimonio di quest'ultimo con Mary ai miei occhi ci era riuscito, ma la S4... Fa ancora male. E quello che nonostante tutto mi ha fatto più irritare non è stata la crisi, nemmeno il pestaggio dell'obitorio o il tradimento di John. No, è stata la superficialità con cui nella 4x03 sembrava che il loro rapporto fosse tornato esattamente come prima. La fine ci stava, era anche passato del tempo, ma tutto il resto? Non credo che la ripresa e la ricostruzione di un rapporto così profondo e così danneggiato possa essere tanto immediata. Il fatto che poi questo aspetto sia stato taciuto (forse persino bellamente ignorato) dai Mofftiss mi ha dato incredibilmente fastidio.
Con questa storia, secondo me, a tuo modo ci hai messo una pezza: credo che John tenga ancora tantissimo a Sherlock, credo che nonostante tutto continui a provare rancore e rimorsi, specialmente per la scena dell'obitorio in cui ha totalmente perso il controllo. Vorrebbe fare qualcosa, ma è bloccato, non ci riesce: la scena in salotto ne è l'emblema.
Nel mmulino che vorrei Sherlock e John tornano a essere felici e contenti, forse anche da coppia, e crescono Rosie insieme, ma capisco che per arrivare lì ci voglia un lavoro non indifferente. Credo che ciò che hai scritto qui sia un perfetto punto di partenza: non sono più quelli di prima e devono riallacciare un rapporto un tempo intenso e indissolubile. Non è per nulla immediato.
Forma iimpeccabile come sempre e personaggi IC, secondo me. Non avresti potuto renderli al meglio nel tema Post S4, specialmente se è un post così immediato. Brava, bravissima.
Un bacione,
Cami

Nuovo recensore
06/04/18, ore 10:10

Ma come ho fatto a perdermi questa storia?! Le recensioni non sono il mio forte 🙈, ma mi é piaciuta talmente tanto che non potevo non scriverti nulla. Uno Sherlock innamorato follemente di John che vorrebbe soltanto che lui vedesse quello che prova, ma John, si sa, é sempre un po' lento e alla fine quel "io, ti.." lasciato in sospeso vale più di mille parole! Il mio cuoricino ha perso un battito quando hai tirato fuori la scena del "pestaggio" di John ne Il detective morente. C'ho messo un sacco a superare quel momento (forse ancora non l'ho superato?😢), ma il tuo dottor Watson si é fatto un po' perdonare! Davvero ancora complimenti..una storia ricca di emozioni del mio Sherly (che rimane sempre il mio preferito)💗
Baci
_Vane_
(Recensione modificata il 06/04/2018 - 10:12 am)

Recensore Veterano
15/03/18, ore 19:25

È semplicemente splendida. Non ho molto da aggiungere e non sono brava nello scrivere recensioni , sappi solo che mi ha emozionato tantissimo. Un'emozione che raramente provo nello leggere fanfic. Sei bravissima ma questo già lo sapevo, con il mio vecchio account di lettura ti seguivo sempre. Grazie, grazie di questa piccola emozionante perla. Un abbraccio Chia. 

Recensore Master
28/02/18, ore 00:50

La scelta della “Ballata”, che John usa come ninna nanna per la piccola Rosie, è proprio adeguata, secondo me, al clima della tua storia. Infatti si respirano tristezza, rimpianto, desolazione e la consapevolezza che, decisamente, l’era più bella è finita.
Eppure, scivolando verso la fine, accompagnati dalla tua prosa ricca e lessicalmente adeguata all’atmosfera, ci si accorge che si apre, quasi impercettibilmente, uno spiraglio verso una situazione più confortante, in cui far confluire tutto il dolore per quello che avrebbe potuto essere e che, invece, è stato soffocato da un turbine di scelte sbagliate e malintesi.
Questa ff, molto ben scritta, non è costituita da un susseguirsi di vicende o da un articolarsi di pensieri d’introspezione psicologica, il caso, quest’ultimo, di testi dalla forma epistolare, scritti in prima persona, ma da un concatenarsi di gesti misurati, lenti, quasi nascosti (“…con l’arto ancora impegnato nello spegnimento…alzando soltanto un angolo della bocca…girovagando a vuoto…ecc…”).
Ad essi hai accostato immagini che sfumano e si arenano in quei “vuoti conversazionali fin troppo lunghi” che provocano angoscia e dispiacere.
In questo tessuto innesti, al momento giusto, con parole che “pesano” davvero, dialoghi scarni ed apparentemente inutili, che rimbalzano nel vuoto lasciato da quella tempesta terribile andata in scena con la S4.
La figura di Sh l’hai resa statuaria ed impareggiabile nel suo sciogliersi in una sofferenza troppo grande che si manifesta, subdola e minacciosa, in quel “dolorino pungente” che gli tormenta il cuore. La sua arroganza, la sua sprezzante noia nei confronti degli altri, la sua teatrale esibizione d’intelligenza, sono ridotte ad un pugno di mosche, ad una maschera che, ormai, non riesce a nascondere le macerie lasciate dalla sua personale guerra, persa miseramente, per sfuggire alla supremazia dei sentimenti sulla ragione. E, a rivelarcelo, è quella lacrima “fredda, gelata” che scende, solitaria a portar via un po’ di quel dolore che lo sta uccidendo. È un momento molto intenso, questo, emozionante, in cui il cuore di Sh parla senza pretendere di essere ascoltato, ormai.
Indimenticabile lo “spiazzato, sbigottito, incredulo” John che, in una manciata di secondi, ha capito qualcosa che ha il valore di una vita intera.
Apprezzo molto il tuo impegno nell’occuparti della sua figura, nella caratterizzazione che ha imperversato nella S4 e qui lo delinei mediante gesti inconsapevoli e ripetitivi che rivelano nervosismo, inquietudine come, per esempio, quel far scricchiolare le dita delle mani o il percuotersi i capelli “indirizzando la piega più volte e sempre nella solita direzione”.
Mi piace che tu scriva di questo John sconcertante, a mio avviso diventato più problematico di Sh, preda d’impulsi incontrollabili che hanno radici profonde e che incanalano, verso la luce della quotidianità, un fiume impetuoso di rabbia e di sofferenza ancora non superate. Mi piace che tu lo faccia, perché l’evoluzione che ha subito questo personaggio mi è rimasta ancora piuttosto indigesta e vorrei scandagliarne le potenzialità.
Per me Watson, il mio vero Watson, solare e dal fascino umanizzato da una capacità di accogliere e di amare, è ancora lì, ai piedi del Bart’s, atterrito ed impotente, a seguire il volo di morte del suo angelo.
La conclusione della storia ha una vena di dolcezza, anche se malinconica, ma non manca di speranza.
Brava.

Recensore Master
25/02/18, ore 16:37

Santo cielo, ma quanto è bella questa storia? Quanto? Ci ho impiegato qualche giorno, ma alla fine mi sono messa a leggere e sono felice d'averlo fatto. Ma proprio tanto. Secondo me andresti premiata già solo per il tuo aver deciso di trattare i personaggi dopo la quarta stagione (cosa che fanno in pochi ancora), mettendo in mezzo ciò che è successo in "The lying detective" pur senza parlarne, e preoccupandoti di far calare tra loro quel macigno gigantesco di "non detto" di cui è fatta questa storia e che permea ogni gesto e parola di entrambi. Andresti premiata perché hai fatto un lavorone, tirando fuori una storia di una delicatezza pazzesca e incredibile. Ma voglio procedere per punti.

-La struttura è una delle cose che più mi ha colpita. Aiutata da uno stile ricercato nel lessico, ma volutamente scivolato in alcune frasi e che sottolinea lo stato emotivo dei personaggi (il famoso non detto c'è tra loro), l'ho trovato molto d'impatto. Hai suddiviso in piccoli segmenti che raccontano tre momenti della vita di Sherlock. All'inizio non capivo il perché della tua scelta, come mai non ti fossi concentrata su uno solo, sviluppando quello. Poi ci sono arrivata, e meglio tardi che mai. Sono tre inizi. Tre momenti che segnano l'inizio di un cambiamento. Nella prima parte Sherlock finisce un ciclo, rappresentato dallo smettere di fumare, ma che in fondo rappresenta il suo smettere di pensare esclusivamente per se stesso e l'esser disposto ad accettare, nella vita di tutti i giorni, John e Rosie. Il secondo rappresenta un cambiamento di "punto di vista". Sherlock che non si trattiene e piange e John che lo vede per la prima volta. Mentre il terzo è quasi l'opposto. John si apre con Sherlock mentre Sherlock si tiene immobile, e quasi timoroso. Stupefacente. E meraviglioso perché è tutto sottile. La struttura è, io credo, la forza della storia.

-La "ballata di John Watson", in fin dei conti sarebbe di Joan Baez, ma va bene lo stesso. Ora, io non amo particolarmente Joan Baez, ma amo la ballata come genere, e la canzone che ti ha ispirata mi è piaciuta. Mi piace come fa da collante. Dà il titolo al tuo brano, è cantata da John come ninna nanna e più in generale credo che sonorità ritmate della canzone, ma dolci, ti abbiano ispirata nell'andamento generale della storia che è cadenzato, ma delicato e quasi sussurrato. Questa però è una mia impressione, e potrei anche sbagliare.

-John, Sherlock e il famoso "non detto". Questo è il punto di forza della storia. Dai un'introspezione profonda su un personaggio come Sherlock, collocandolo nel post quarta stagione, e lo fai magnificamente. Con John che è perfettamente filtrato e Rosie sullo sfondo. Sherlock si dà colpe che non ha, ed è severo con se stesso e credo che anche per John sia così. Ho amato il suo desiderare l'amore di John, questa continua sete d'affetto fisico, un toccarsi fatto anche di bisogno di sapere che l'altro c'è ed è lì presente. Sherlock ama John alla follia, ma quando questi si apre a lui, evita addirittura di aprire gli occhi. Trovo siano entrambi perfettamente IC.

-La storia è fatta di immagini. John che culla Rosie, e canta. Sherlock che fuma. Il battito del cuore nel silenzio e nel buio, però è la mia preferita. John sa che Sherlock è sveglio e Sherlock sa che John lo sa. Eppure quasi non si parlano. Anche se Sherlock sembra voler urlargli di baciarlo, rimane immobile. Beh, quell'immagine l'ho adorata.

Credo, a conti fatti, che avere un seguito non avrebbe un reale senso. Anche se lo leggerei lo stesso. E questo perché è una storia in cui non c'è un finale, dove tutto è fatto di cose che cominciano e ne fanno nascere di nuove. Non importa che Rosie li abbia interrotti, succederà quello che è inevitabile.

Davvero complimenti, va diretta tra le mie preferite.
Koa

Recensore Master
24/02/18, ore 22:04

Mi è piaciuta molto. Il John della S4 è un personaggio estremamente complicato e, come direbbero gli inglesi "problematic" e questa storia penso ne colga appieno le contraddizioni, lo spazio che ancora separa John, da ciò che vorrebbe e ciò che non osa fare, del suo muoversi nello spazio del "non detto" (e in questo caso anche del "non visto").
Sicuramente una storia singolare che colpisce.

Recensore Master
24/02/18, ore 19:50

Buona sera, sono molto contenta di aver letto questa storia. Triste, molto triste, decisamente triste, ma con quel barlume di speranza che riscalda in cuore. John ce la farà a dichiararsi, ne sono certa. È strano perché, nonostante la ff sia particolarmente straziante, a me è rimasto un leggero sorriso e tanta serenità (e ti giuro che alle prime battute ero più nervosa io di John). Bella, mi è piaciuta

Recensore Junior
24/02/18, ore 12:30

Ho letto con sofferenza la prima parte della tua ff. Questo significa che sei riuscita a farmi sentire la sofferenza di Sherlock. Lo spessore che hai dato ai suoi pensieri e alle sue emozioni hanno tenuto conto del cambiamento avvenuto in lui. E' un cambiamento iniziato molto prima della 4 stagione dove si e' definitivamente compiuto. Sherlock non e' comunque un personaggio che esprime con facilita' quello che prova: l' unico momento in cui si lascia andare e' quando si lascia cullare dalla ballata (l 'ho ascoltata, e' bellissima e non ho fatto fatica ad immaginare John sussurrarla a Rosie) dando cosi' il cambio di rotta alla situazione. Ancora non lo sa Sherlock, e non lo sappiamo nemmeno noi, che in John ha davvero scatenato un terremoto emotivo. Lo scopre con noi, nella terza parte, quando si apre il momento dolcissimo delle carezze, della rivelazione, finalmente, di quanto tormento stia vivendo anche Watson. Reduce e reduci dalla 4 stagione, siamo di fronte a un john che non e' meno complessato e vittima di contrasti. Mentre Sherlock non palesa, restando nascosto dietro alla maschera del sociopatico iperattivo che non e' piu', john esterna nella maniera sbagliata, con durezza e a volte, ci sembra, ingratitudine. Ma se fossero veri questi sentimenti, non sarebbe tornato a Baker Street. E'un sollievo quindi seguire I movimenti delle sue mani, sentire il suo fiato vicino al viso di Sherlock, e l' interruzione, altro bell'espediente narrativo, sospende l' azione ma ci lascia con la nuova felicita' che Sherlock sente battere forte al centro del petto. Sulle note tristi della canzone di mary hamilton chiudi questo momento con la promessa di una felicita', conquistata con sofferenza, ma pur sempre felicita'

Recensore Master
23/02/18, ore 17:18

Ciao :)
Effettivamente la OS non è all’insegna della spensieratezza o della comicità, ma essendo ambientata dopo la quarta stagione aspettarselo è difficile, visto il profondo cambiamento che i due personaggi hanno subito nella serie.
Mi è piaciuta molto, amo leggere storie dove l’introspezione ricopre un ruolo in primo piano, e anche il titolo stesso è molto bello... non ci sono errori ed è scritta davvero bene, quindi sincerissimi complimenti.
Per il resto, Sherlock che giura di smettere finalmente di fumare per convincere John a tornare a vivere con lui, questa volta insieme ad un pezzo della sua nuova vita, è molto dolce, e spero davvero che riuscirà a mantenere questa promessa, per il bene di tutti e tre. La scena in cui Sherlock si sveglia, trovandosi John accanto, è bellissima, molto dolce e profonda, rappresenta benissimo quanto il rapporto che li lega sia importante, quanto tengano l’uno all’altro... un vero peccato che il pianto di Rose abbia interrotto la confessione di John e il loro momento di intimità, ma si spera che avranno modo di confessarsi i propri sentimenti comunque.
Di nuovo complimenti, spero di leggere presto qualcos’altro di tuo su questa magnifica coppia.
Signorina Granger

Recensore Master
22/02/18, ore 20:01

Tesoro, anche se non lo specificavi che si tratta della saga della tristezza ci arrivavo da sola, sai? :((( ho tanta voglia di finire da sola la bottiglia di vino, di piangere, di vedere un film horror (il mio modo per rilassarmi, credo equivalente a film romantico per le persone normali)
Perché Sherlock deve soffrire così?
e soprattutto - così come la storia della sigaretta - mi giuri al quadrato che quando Rosie smette di piangere (ma quanto la devo detestare questa bimba? e dire che sto per doverla usare anche io...)John torna nel letto di Sherlock?
quell'avvicinarsi di carezzine che gli lisciano il viso e vezzeggiano i boccoli mi stava facendo impazzire. che soave, importante scena!
e il cuore? adesso sento la mia extrasistoe che vuole manifestarsi per la legge degli effetti simaptici..insomma, mi hai amabilmente fatta a a pezzi
è bellissima, la storia, ma spero così tanto che alla fine della saga ci sarà un ritrovarsi
loro
tuo con la serie, malgrado la quarta
mio, con i miei valori vitali
però è stupenda così. purtroppo? ^^
un bacio traboccante disperazione,
Setsy