Recensioni per
Like a Bridge over troubled water
di meiousetsuna

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
21/04/18, ore 16:29

Prima Classificata 

Like a Bridge over troubled water 
di Setsy




◊ Grammatica e stile: 10/10 

Non ho trovato errori, nessuno: i miei complimenti. 
Passiamo dunque subito allo stile, dove le lodi triplicano. 
Io rimango sempre colpita da chi riesce a scrivere con uno stile poetico, che sia ricercato ma non risulti troppo costruito; e allo stesso modo amo chi svolge la trama di una storia in modo più diretto, ma con espressioni evocative. Il tuo modo di scrivere è un misto di tutto questo, a volte più asciutto, altre più profondo e intenso. 
Ci sono punte di grande effetto: le ultime righe della storia mi hanno fatto pericolosamente sfiorare la commozione (“Mi vuoi? Non i miei problemi, me” ha fatto quasi male dalle tante cose che può significare), tanto che alla prima lettura mi sono dovuta fermare un istante e respirare. Inoltre, ho apprezzato come tu sia riuscita a descrivere le tematiche delicate qui presentate appunto con delicatezza, dandole la loro forma senza nasconderle, ma nemmeno essendo così secca da essere brutale. Per tutto questo, il punteggio è massimo. 



◊ IC/Caratterizzazione personaggi: 10/10 

Qui la storia si fa lunga, ma giustamente. 
Partiamo da John, il mio amatissimo dottore: la prima cosa che ho notato, e che ho apprezzato parecchio, è come abbia mostrato la sua malinconia. 
Perché John è così ci appare all’inizio: malinconico, in attesa, con troppi pensieri, con tanto dolore. Ha un sorriso dolce, una voce profonda che spesso si incrina; ha un modo saggio di approcciarsi, abbastanza esperienza per comprendere molto di più di quello che appare, risulta facile aprirsi con lui o vederlo come un rifugio. 
Ha coraggio e fermezza, e mano a mano vediamo come sia un egregio concentrato di razionalità e capacità di superare quest’ultima; e tuttavia, davanti alla “follia” di certe persone rimane spiazzato e privo di parole – almeno all’inizio. 
Orbene, perché tutta questa trafila? Semplice, perché tutto ciò è stato riportato alla perfezione nella shot, adattato secondo le esigenze della trama: quindi, vediamo per esempio come pensi spesso – e con quella tenerezza intrisa di nostalgia tipica di chi ha un vuoto nel cuore – alla defunta moglie Mary; come fin da subito riesca a capire, su quella soleggiata spiaggia, che qualcosa si sta avvicinando e sta per mutare; e poi, cerca con tutte le sue forze di riportare la calma tra Eurus e Rosie quando si scontrano, scorge i problemi di Eurus… e si ritrova alle prese con il magnetico, particolarissimo fratello della bambina, Sherlock. 
Sherlock: la sua mente brillante è mostrata sì, non continuamente come accade nella serie, ma quanto basta perché si riconosca il suo marchio, insomma. Uno Sherlock particolarmente umano, che all’iniziale distanza e quasi superiorità fa subentrare una componente micidiale di seduzione e fragilità, intensità corporea e un bisogno di calore che strascende la pura carnalità. 
Più che la genialità mentale, questo volevo leggere: l’alchimia tra due anime distanti e allo stesso tempo portate ad afferrarsi, contemporaneamente e vicendevolmente ali e radici l’una dell’altra; il legame empatico tra due caratteri, stimolato sia da eros che da consalazione, che finisce con una promessa di reciproca presenza e sostegno: così come appare nella serie, con l’unica differenza che qui di criminali e crimini non ce ne sono, a meno ché non ci si riferisca a proprie paure e problemi, i più grandi nemici di ognuno. 
Né sono da meno le altre due adorabili pesti, co-protagoniste di questa storia: Eurus, inquieta e inquietante, complessa e con molte fragilità come il fratello, perfettamente inquadrata e in linea con la villain della quarta stagione, almeno in potenza; e Rosie, il cui carattere generoso e sorprendentemente espansivo mi ha ricordato così tanto Mary da avermi strappato un sospiro, insieme alla grande intesa con il padre. 
Che cos’altro posso dire? Il lavoro che hai fatto sui personaggi è impeccabile, hai mostrato la loro essenza ma hai dato loro un’ulteriore luce; non è sempre facile nelle fic, spesso l’attenzione all’IC impedisce di dare quel tocco di originalità che, benché non vada a sporcare la caratterizzazione, la impreziosisce; sono decisamente soddisfatta, quindi, delle tue scelte. 



◊ Utilizzo pacchetto: 4/5 

Colore e significato (+2): Il rosso è stato presentato parecchie volte nella fic, ma è quando è associato alle lenzuola e agli slip di John, ovvero quando assume la sua valenza più erotica, che prende veramente forza: come veicolatore della seduzione e della passione, è stato impiegato alla perfezione. Al tema della carica erotica si collega anche il significato; ho lasciato vaghi tutti i termini, appunto perché ogni autore potesse applicarvi una sfaccettatura particolare, e anche questo è stato rispettato appieno: energia come legame e come eros, che abbraccia e scioglie ogni resistenza. Ottimo utilizzo di quanto richiesto. 
Materiale (+1): Il velluto era forse la parte più complessa, perché se la storia è ambientata in estate, risulta fuori luogo. Quindi, mi piace l’espediente utilizzato che faccia in modo che sia la voce o un’ombra a sembrare vellutata, per morbidezza e calore. 
Luogo (+1): La spiaggia è presente notevolmente nella storia, sia come luogo dove parte della vicenda si svolge, sia dove avviene una svolta importante, dopo il rischiato annegamento di Eurus. 
Manca la citazione; tuttavia questo a ragione, perché avrebbe stonato, visto lo svolgimento della trama. 



◊ Gradimento personale: 10/10 

La storia mi è piaciuta parecchio, sia per le tematiche affrontate sia per come è stata resa. 
Faccio qui un elogio ai vari riferimenti ad altre opere: partendo da “Il Laureato”, con la scena delle calze di Mrs Robinson e la canzone che fa da titolo, fino a quel piccolo accenno a Doctor Who (♥); ma anche a fatti interni alla serie, come Eurus che, in preda alla gelosia, spera che Victor anneghi. Direi che tutto ciò si commenta da sé, sia per la genialità delle scelte sia per la cura dei dettagli; insomma, davvero un lavoro superbo il tuo, che meriterebbe anche un seguito (sì, mi hai incuriosito e parecchio!) ^^ 



◊ Eventuali punti bonus (3 per situazione BONUS + 2 per uso personaggi contrassegnati): 5/5 

Siccome John Watson è presente come personaggio – ed è fondamentale per la trama – e l’Age!Gap è stato ampiamente descritto anche con tocchi di originalità, meriti tutti e cinque i punti BONUS. 



PUNTEGGIO FINALE: 39/40 

Recensore Master
06/04/18, ore 15:40

Ciao^^
i contest sono sempre ottime occasioni per scoprire nuove storie e nuove suggestioni... non conosco il fandom di Sherlock Holmes, ho cercato sul web qualche immagine tanto per farmi un'idea, ma di solito se la storia ha un proprio filo conduttore e non dà per scontato troppi particolari noti solo a chi segue il fandom... allora io leggo e mi godo la storia come se fosse un'originale. Mi sono potuto così immaginare i tuoi personaggi in maniera del tutto libera, basandomi sulle tue caratterizzazioni. E ti confesso che la vicenda mi ha lasciato col fiato sospeso, perchè a un certo punto ero veramente curioso di sapere quali segreti si nascondevano nella famiglia di Sherlock e di Eurus... hai seminato qua e là, nel corso della narrazione, molteplici indizi che al di là della vicenda umana di John e Rosie, e dell'attrazione provata da John per Sherlock, hanno contribuito a creare una giusta tensione, un'ottima suspence. Eurus, questa ragazzina diafana e scontrosa, eppure così bisognosa di calore e protezione; Rosie, con il suo entuasismo di bambina che non serba rancore (ho amato moltissimo questo particolare). Sherlock dall'intelligenza brillante, che tenta di sopravvivere al dolore assumendo atteggiamenti seducentri e arroganti... John, diviso tra il suo ruolo di padre affettuoso e attento e l'attrazione per il giovane Holmes...
Ho letto con piacere questa storia, hai saputo creare delle perfette atmosfere, che oscillano tra la sensualità piena e il crescendo della tensione, finio al colpo di scena. Ho cercato di vedere anche il video de "Il laureato", ma non conoscendo nulla di inglese non sono riscito ad andare molto in là. Davvero ottimo lavoro, complimenti e in bocca al lupo per il contest e per tutto.

Recensore Junior
01/04/18, ore 00:04

Carissima, eccomi qui come promesso, due parole te le devo perché sei, credo, la dolcezza più dolce che conosca. Allora, questa tua ff mi ha colpito tantissimo e capisco che deve averti dato un po' pensiero perché il tema non è convenzionale per un luogo di letteratura da intrattenimento. Io di solito, leggo ff per distrarmi un po', alleggerire la testa e aprirmi un varco in un'altra dimensione. Di solito leggo cose romantiche e a lieto fine, aborro le cose scritte male e sono contenta se qualche anima pia mi fa passare cinque minuti di relax col sorriso sulle labbra. Poi ho letto questa storia, è stato un pugno nello stomaco per la sua realtà e concretezza. Un padre vedovo che cerca di tirare su una figlia di otto anni e incontra un ragazzo e sua sorella. Fin qui è ok. Il fatto è che il povero John non immagina cosa c'è dietro a quei due. E in un crescendo scopriamo la storia di Sherlock e Euros che hanno subito le violenze, psicologiche e non, di un padre alcolista. E li, solo chi ha vissuto con un alcolista sa quanto è vero ciò che descrivi. E qui che ti si chiude lo stomaco, perché queste cose sono vere. E da qui in poi poco mi importava di John e Sherlock o dell’IC (ma chissenefrega dell'ic in una storia così). Non perché non mi importi dei nostri amori ma perché ero così presa che potevano essere Pinco e Pallo e per me era lo stesso. Sherlock mi ha straziato il cuore, Euros anche. John che è un uomo buono capisce il dramma e si prenderà cura di loro. Ecco, la bellezza di questa storia sta nel dire che dai mostri si può fuggire, che qualcuno ti tende la mano, che l'appetito torna e il vomito scompare. E che c'è sempre chi è pronto a darci fiducia e a farci rifiorire. E per aver detto questo, Ti ringrazio tantissimo.
Tanti baci e un abbraccio con la rincorsa

Recensore Master
29/03/18, ore 13:56

Sapevo che stavi scrivendo questa storia, e mi ero anche accorta di quanto lo scriverla (e il pubblicarla) ti preoccupasse e agitasse. Ma, per assurdo, non sembravi nemmeno preoccupata per il contest, cosa che sarebbe stato naturale fare, quanto per la reazione dei lettori. Quindi ero abbastanza curiosa di leggerla e non solo perché tu non eri un granché convinta, ma soprattutto perché trattava un argomento, quello della differenza d’età, che non è esattamente la mia "tazza di tè". Non leggo spesso storie incentrate su questo, il più delle volte perché sono delle storie professore/studente e c’è sempre qualcosa nella caratterizzazione di John Watson che non mi torna, e non mi convince. Credo che il mio problema con simili argomenti sia, più che la differenza d’età in sé, il non riuscire a trattar bene il tutto. E non avere la giusta delicatezza e sensibilità. Io non avevo il minimo dubbio che tu possedessi le qualità necessarie a scrivere una buona storia. E mi faceva un po’ il ridere il fatto che fossi invece tanto preoccupata, e da tutte le cose che mi hai detto… non ne avevi alcun motivo e non ne hai nemmeno ora. Come puoi vedere la storia sta venendo apprezzata, avevo ragione io insomma! XD

Ma procedendo per gradi e andando per argomenti. Dunque, inizio dalla lunghezza. Perché ho capito ormai qual è il tuo approccio alla scrittura e alla stesura di una storia e so che tu tendi a scrivere one shot sempre molto brevi. Anch’io sono poco abituata a scrivere OS molto lunghe, e che superano le 10.000 parole. Ma tu hai sempre, da che ti conosco, tenuto l’asticella sempre molto bassa. Forse persino troppo. La brevità va bene, è magnifica. Ma ogni tanto certe storie hanno bisogno d’esser raccontate più approfonditamente, questa era senz’altro una di quelle storie da prender lentamente. So cosa significa per te l’esserti spinta così tanto avanti e l’averla pubblicata, così come ti avevo consigliato di fare. Quindi sono felice di leggerti, davvero. Personalmente penso che avresti potuto anche spingerti ancora più in là e scrivere una storia ancora più lunga, approfondendo alcune parti che invece risultano leggermente scivolate (come il finale, per esempio o il racconto di Sherlock). Ma sei riuscita a fare un lavoro notevole, specie se si considera che non sei abituata a scrivere storie tanto lunghe. Come sostenevo io, la lunghezza non è un difetto. La storia ha un suo ritmo, è scorrevole e si lascia leggere. L’immersione nella trama è totale.

Per quanto riguarda i personaggi. Su questo non mi avevi detto quasi niente, quindi è stata una scoperta anche per me. Dico anzitutto che l’Age!Gap non ha pesato. Pur essendo uno dei due fili di trama principali, non è stato difficile da tollerare. Un po’ perché sì, esiste una differenza, ma non è di molti anni. John è ancora molto giovane (e non lo dico solo perché gli hai dato l’età che ho io)! XD E poi, Sherlock pur essendo un ragazzo è già molto maturo e ha già una visione della vita drammaticamente reale. Per quanto riguarda l’IC quindi c’è per tutti e due. Anche se, John è un’altra persona. Ha una storia differente, un passato molto diverso. Dove c’è dolore, ma per la morte della moglie. Non stiamo nemmeno a paragonare una cosa simile con la guerra, perché sono imparagonabili. Per assurdo la sua storia si allaccia più al John della quarta stagione che a quello delle prime stagioni. Sarà la vedovanza, il dover crescere una bambina da solo… Ho trovato un John forse in parte arreso a vivere quella che sarà la propria vita di padre single, ma ancora desideroso di quel brivido che lo faccia sentire davvero vivo. Brivido che arriva Sherlock a dargli. Il loro approccio è stato… insolito. Atipico per le fanfiction che li riguardano. Forse è Sherlock quello che ho percepito come leggermente differente. Qui è spigliato, quasi malizioso in alcuni momenti. Sebbene sia ancora piuttosto inesperto in quanto a relazioni sentimentali, e lo dimostra ampiamente, è già da subito preso da John Watson. E il loro rapportarsi è molto naturale. C’è differenza tra i due, e lo si vede. Ma più che la maturità, io credo sia l’esperienza a differenziarli. John ha vissuto di più, e ha una figlia che lo ha fatto involontariamente crescere e cambiare. Sherlock ha appena iniziato a esplorare il mondo, e l’amore. Però, come dicevo, è una relazione molto naturale quella che hai costruito.

Mi ha molto stupita la presenza di Eurus. È insolito vederla caratterizzata in questo modo. Hai scelto la Eurus bambina, quella che nella serie è inquietante ed evidentemente problematica. Qui non ha alcuna psicosi, ma soltanto un padre violento che però le sta causando tanti problemi. John lo capisce subito che qualcosa non va, se ne rende conto ma non può far nulla almeno finché non è Sherlock a parlargliene. Sì, la storia è credibile. Per quanto immaginarmi papà Holmes come un violento sia quasi impossibile (e altrettanto difficile è vedermi l’indifferenza di mamma Holmes), la storia che hai creato è solida e verosimile. Poi, è ovviamente un AU… Ci sono differenze, e Eurus è naturalmente molto OOC (ma non può essere altrimenti), però è una storia con un senso e anche molto bella da leggere.

Ho amato i riferimenti al film "Il laureato". Non potevo non citare questa cosa nella recensione… sarebbe stato ancora meglio se avessi in qualche modo inserito la canzone di Simon & Garfunkel direttamente dentro la storia, ma anche così è stato davvero perfetto. La citazione è divertente, perché arriva inaspettata. Eppure è calzante, insomma Sherlock e John c’entrano poco con i personaggi del film, ma la situazione per altri versi è similare. Quindi ho amato molto tutti i riferimenti.

Insomma, questa storia ha un’ambientazione che definirei particolare. Sarà il mare o le vacanze, o Rosie che imprime gioia a tutti, persino a Eurus, ma sei riuscita a fare una cosa che per me è meravigliosa ovvero dare leggerezza a delle tematiche che leggere non sono. Hai dato un finale, pur non specificando ciò che Sherlock e John diventeranno, che regala speranza per tutti e due loro. Sherlock ed Eurus di non essere soli, e John e Rosie d’avere qualcuno da amare di nuovo dopo la morte di Mary. E dopo averla letta, non so davvero spiegarmi il perché di tutti i problemi che ti sei fatta!
Koa

Recensore Veterano
29/03/18, ore 04:30

Ma wow. WOW!! È già la seconda volta che vedo una tua storia e i tag mi lasciano indecisa...poi mi dico "al diavolo, È LEI!" e meno male perché mi perderei delle perle. Hai un'originalità senza eguali, leggo le tue storie e rimango estasiata. Cioè sei riuscita a farmi apprezzare un personaggio come Mary, parliamoci chiaro! Ma davvero, ogni volta, e soprattutto questa volta, mi chiedo "ma come le è venuto? Come ha fatto a pensare a una cosa del genere?" Questa storia aveva tutti gli elementi per non piacermi, Mary come ho detto, che ho apprezzato, Eurus che di solito non sopporto l'ho adorata, Rosie mi è indifferente ma qui è un'amore, la differenza d'età dipende da come la si tratta, ma tu lo fai benissimo. Sherlock sessualmente esplicito, ma che poi non l'ha mai fatto con nessuno (ma quanto mi hai fatto contenta? Quanto??) e si propone a John in quel modo dolcissimo. C'è persino Victor, che io di solito odio, ma qui grazie al cielo è relegato al ruolo di innocuo amichetto di Rosie. Il finale mi ha riempito il cuore di dolcezza, ho amato questa storia e non volevo finisse più. Mi rendo conto che una storia mi piace in particolar modo quando ne vorrei sempre di più, quando non mi sento pronta a lasciare andare i personaggi e vorrei ancora leggere di loro. Cosa che è successa in questo caso. Che altro dirti? Non sbagli un colpo, trovare tue storie è davvero una gioia per me. Non smettere mai di scrivere su questi due, per favore! Alla prossima, un abbraccio!!

PS Quasi dimenticavo! Il laureato...un film bellissimo, adoro la colonna sonora, adoro le musiche di Simon & Garfunkel. Ammetto che mi ha fatto troppo ridere la scena in cui Sherlock chiama John Mr Robinson! (Taciamo il fatto che ho pensato a John come nella famosa scena dei collant eheheh). E niente, ti ammiro ancora di più per la scelta di questo film! E poi il gioco di parole (o meglio di nomi) con Ben era un'occasione troppo succulenta per lasciarsela sfuggire! Bravissima!
(Recensione modificata il 29/03/2018 - 04:55 am)

Recensore Veterano
29/03/18, ore 02:09

Complimenti davvero per questa storia così particolare e diversa dalle altre, dall'ambientazione ai ruoli. Mi spiace sentire John afflitto per Mary soprattutto perché sa che sua figlia avrebbe meritato di avere sua madre vicino però ecco io Mary non la digerisco in nessun universo quindi mi piace dove hai deciso di metterla. Eurus che sembra essere un mostro nei primi momenti si scopre essere una ragazzina fragile e terrorizzata da un padre alcolista e mi ha fatto molta pena e tenerezza capire che i suoi modi da bulla in realtà nascondevano solo una grande paura e tristezza. Ma Rosie(che adoro tantissimo) è come suo papà John, è una portatrice di luce e sa che guarire la cattiveria e un cuore in pezzi servono solo due cose :la gentilezza e l'amore ed ha ragione ❤️quando alla fine dice a John "Casa nostra papà, tutti e quattro" non so perché ma ho avuto la dolce sensazione che la piccola Watson, oltre ovviamente a tenere alla sua nuova amica, abbia visto lungo su quella che vorrebbe che fosse la sua famiglia, con una sorella acquisita e una persona che ami suo padre come merita. E poi ci sono loro: John e Sherlock e li amo da impazzire! Sherlock è spavaldo, ha le sue brillanti deduzioni ma ha un animo ferito e dilaniato per colpa del padre, per colpa di sua madre che non si comporta certo meglio e per il senso di colpa per non sapere come fare ad aiutare e proteggere sua sorella che ama così tanto. Ammiro John per il suo autocontrollo : insomma Sherlock sul proprio letto che si spoglia non dev'essere semplice resistere soprattutto perché a lui piace, da quel brivido provato sulla spiaggia... Ma John è un uomo buono ed una brava persona e mi aspettavo si comportasse così, che avrebbe preferito rinunciare ad una cosa che sicuramente desiderava per non fare del male a Sherlock, questo senso di protezione in John mi piace sempre tanto. Concludo dicendo che davvero mi ha toccato il cuore tutta la parte finale della confessione di Sherlock su quello che succede a casa sua e sul fatto che vorrebbe fare l'amore con John, che non l'ha mai fatto con nessuno, quel :" io non sono mai stato con nessuno. Non sapevo come fare”. “È la verità. Adesso che lo sai… faresti l’amore con me, davvero l’amore?” Quanta dolcezza c'è in questo passaggio??? ❤️❤️ qui mi sono commossa e sciolta davvero. " solo… mi vuoi? Non i miei problemi, me" 💔💔ma John, Sherlock, vuole tutto, te ed i tuoi problemi e le tue gioie perché John è così, è un portatore di luce e già ti ama e farà le cose per gradi, farà le cose fatte bene xche sa che è questo quello che meriti, e che quando sarà il momento, lo farà davvero l'amore con te Sherlock, non sesso, ma amore, con sentimento, con l'anima e con il corpo. Ok mi sono dilungata davvero troppo... Scusa la recensione lunghissima in cui parlo di aria fritta.. Aspetto la prossima un abbraccio grande

Recensore Veterano
28/03/18, ore 22:40

Ciao
Oggi è stata una gioia trovarti
Ho apprezzato particolarmente l'immagine di Eurus, fragile vittima da proteggere, davvero coinvolgente come il suo rapporto con il bellissimo fratello.
John, John è sempre il Mio Tesoro in qualunque contesto e in bermuda e maglietta dev'essere delizioso!
Ottima anche la scelta di accoppare Mary dopo le prime 50 (?) righe!
Infine la perla: Il laureato! La fuga in Alfa Romeo! Ben in piscina!
A presto
Buona Pasqua