Ciao, sono qui per l'ABC del giardino.
Tra i fandom su cui scrivi è l'unico, a parte Narnia, su cui so qualcosa (ho anche visto la prima serie di Yu-gi-oh! inseme a mio fratello, ma ricordo pochino e ho preferito evitare per questo giro); inoltre il titolo e il personaggio protagonista mi hanno convinto appieno.
E voglio partire subito dal titolo: è semplice, netto e va dritto al sodo. Di solito i titoli composti da una singola parola sono arme a doppio taglio, perché possono dire tutto e niente. Quindi è l'accoppiata, personaggio e titolo che qui risulta vincente e attrae un amante di questo fandom, perché se c'è qualcosa che può definire Shinichi è proprio la bugia in cui è costretto a vivere, per paura che capiti qualcosa alle persone a cui tiene e per paura che la ragazza che ami non riesca ad affrontare questo cambiamento (e, sì, Ran è forte, ma è anche un'inguaribile romantica sotto sotto, è forza e sensibilità non sempre vanno di pari passo, ed è questo contrasto che rende originali questo personaggio femminile).
Grammaticalmente parlando, ho trovato solo due errori:
Era sempre stato sincero – tranne forse sui suoi sentimenti per Ran –, non gli piace mentire. -> non gli piaceva mentire
Mentiva anche al Dottor Agasa e ad Heiji, se non aveva favori da chiedergli. -> Qui sono in dubbio. Per come è strutturata la frase, "chiedergli" sembra che si riferisca a entrambi i personaggi nominati sopra (tesi rafforzata da quella "e" congiunzione), quindi dovrebbe essere chiederli.
Passando velocemente allo stile, l'ho trovato migliore rispetto a quello sulla one-shot di Narnia. Continua a essere molto semplice e ripetitivo a volte (questo secondo tratto è sicuramente voluto, ma come dico sempre a meno che non scandisca in un modo più retorico la flash, è meglio evitare in testi così brevi, perché nell'insieme risultano poveri e ridondanti), ma l'ho trovato più scorrevole e curato. Il lessico è stato scelto con attenzione, l'ho apprezzato molto. Riguardo alla punteggiatura, non ci sono errori, ma in alcuni casi - molto sporadici - io l'avrei utilizzata in maniera diversa, in modo da far risultare il testo più incisivo.
Ho notato che in poche righe - 500 parole, visto che è una flash - sei riuscita a trattare in maniera generale un po' di tutti i personaggi con cui Shinichi ha a che fare. Anche il genere introspettivo è stato adoperato molto bene, è protagonista dal primo all'ultimo rigo; per quanto riguarda quello malinconico l'hai trattato in maniera molto adeguata, non hai calcato la mano e hai espresso in maniera molto delicata questo sentimento, soprattutto per quanto riguarda il sentimento di rassegnazione e delusione.
E infine arriviamo alla caratterizzazione, perché non mi sembra il caso di parlare di trama (con un'introspettiva c'è davvero poco da dire).
Come già carpito dal titolo, Shinichi riflette sulla sua vita dopo l'essere tornato bambino. E' curioso, e usato a pennello, il paragone con la verità che lui cerca durante i suoi casi per smascherare i colpevoli. Hai sfruttato la dualità della vita di questo personaggio, dualità che comunque già in parte c'era prima (vedi il riferimento al suo non dichiararsi esplicitamente a Ran, tenendo sempre quell'atteggiamento sfuggente e alle volte fastidioso) tra la ricerca della verità nel suo lavoro e il mentire nella sua vita privata. Ed è proprio questo, come ti dicevo all'inizio, il bello di questo fandom: il fatto che i personaggi sono più di contraddizioni, sembrano costruiti a seconda delle situazione e dei casi, e questo li rende realistici e complessi.
Nel complesso l'IC è più che ben mantenuto, mostrando la sua paura per i sentimenti verso Ran, mi è parso di cogliere quel sentimento che è sul nascere dovuto all'affinità con il personaggio di Shiho; ma anche il suo rapporto con il dottore Agasa ed Heiji, rapporto fatto da piccoli e utili scambi di pareri e favori.
Nella resa, io avrei semplicemente sfruttato un po' meglio il tema portante, magari lasciando alcune cose in sottinteso, come hai fatto per il personaggio di Shiho. Per esempio non avrei marcato con la frase " tranne forse sui suoi sentimenti per Ran" o "(ora mentiva anche a sé stesso)". In un'introspettiva, dove già il carico di informazioni è alto, io avrei evitato queste parentetiche, onde evitare di dare informazioni o chiarimenti superflui. Il lettore attento capisce da sé e si gode meglio la lettura.
Nel complesso, ho apprezzato questo studio su questo personaggio, che a me piace molto.
A presto! |