Ciao! Eccomi qui per lo scambio del Giardino (scusa per il ritardo, sono sotto esame e ho la testa da un’altra parte). Ho cercato di approcciarmi a questa OS come se fosse un’originale perché purtroppo, non ricordo se già te l’avevo detto, non vado troppo d’accordo con il mondo di SW – ho visto giusto la prima trilogia, per il resto ne ho un’idea abbastanza saltuaria.
Allora, andiamo con ordine: complessivamente il racconto è scritto bene, curato e non ho notato errori di sorta, molto fluido. Per non perdermi in complimenti, però, andrò più al sodo: strutturalmente invece avrei qualche appunto da fare, specie per quanto riguarda l’inizio della OS. La prima cosa che ho notato nell’introduzione è stato un forte senso di disorientamento, ma ci tengo a sottolineare che può essere anche (e soprattutto) dovuto al fatto che io non conosca molto il fandom, se non, come ti dicevo, in maniera superficiale, quindi magari dettagli che per te sono scontati, per me o per chi non mastica l’universo Star Wars non lo sono affatto.
Nella prima parte hai voluto riassumere, secondo me, troppe cose tutte insieme, limitandoti a raccontarle e non a mostrarle, quindi per me è stato difficile immedesimarmi.
Questa cosa ritorna in alcuni punti della OS:
Ma prima di essere abbastanza lontana lo sentì chiedere informazioni su un droide.
Ti consiglierei, quando capitano queste situazioni, di mostrare che effettivamente il nostro Jedi stia domandando informazioni del droide (qualcosa del tipo “L’uomo si chinò verso Tizio e bisbigliò: “Sto cercando informazioni” o una roba del genere). Non mi ritengo una nazista dello Show don’t tell, ma certe volte andrebbe utilizzato: te lo assicuro, una cosa del genere si aggrappa meglio all’attenzione del lettore.
Ho notato una maggiore attenzione nella parte rossa della OS, che ho apprezzato di più (ti consiglierei comunque di inserire la nota Lime). Rey e Kylo sono una bella coppia e ti sei giostrata bene nel descrivere la loro avventura nel deserto. Nel complesso l’ho trovata una piacevole lettura 😊
Alla prossima,
Trix |