Recensioni per
Empatia
di l_s

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
02/07/10, ore 00:04

Descrivi situazioni e dubbi che mi sono molto famigliari... davvero molto. Proverò a dire alcune cose, essenzialmente, perchè troppe me ne verrebbero in mente. Mi riduco a un riassunto un po' sterile delle mie personali osservazioni e conclusioni... Ho personalmente visto funzionare il meccanismo per cui alcune persone che partono da un sano riconoscimento della malsanità di certe situazioni, certi comportamenti, certi idoli da vitello d'oro che ci sono, finiscono per replicare quei meccanismi odiosi, semplicemente sostituendo morali con altre morali, codici con altri codici, 'giusto' e 'sbagliato' con altro concetto di 'giusto' e 'sbagliato', parole chiave con altre parole chiave (gli idoli dell'imperialismo sfrenato e del chiuso egoismo fine a sè stesso sostituiti dall'assolutismo dell''Empatia')... e ho conosciuto molte persone che venivano a collaborare sperando di trovare un modo diverso di fare e ragionare, e che trovandosi invece chiusi da capo in altri recinti mentali ad adorare altre divinità assurde dicevano chiaramente 'io non ci sto!' e rinunciavano. Che dire... io continuo a cercare modi diversi, e almeno per me è veramente sano solo il continuare a cercare e non cristallizzarsi da qualche parte con la propria guida illustrata dei valori giusti. Posso solo dirti che esistono ancora persone per cui il concetto di 'empatia' ha un preciso significato e tuttavia non ne hanno fatto un idolo, un dogma, un mantra o una presunta illuminazione assoluta, che non si credono meglio o al di sopra di tutti gli altri, che non credono di essere 'i salvatori del mondo' o i loro 'contestatori perenni'...che non hanno grandi pretese nè ripetono parole svuotate dal loro significato, anzi, in genere non hanno bisogno di molte parole...esistono ancora persone che non straparlano di cose che non hanno vissuto sulla loro pelle o perlomeno visto con i loro occhi, che non hanno paura a discutere con chicchesia, anche con quello che ti manifesta a fianco, senza darsi ragione vicendevolmente e basta!...esistono persone che sanno come agire senza aver bisogno di credersi crociati improvvisati... Comunque, trovo i tuoi dubbi limpidi segnali di capacità di ragionare in maniera VERAMENTE autonoma...e questo non è poco... no.

Recensore Master
03/07/09, ore 14:48

Ed io a chiedermi come fai ancora a scrivere con questa forza devastante, una forza che è cresciuta nel tempo, che è maturata, una forza che solo una persona caratterialmente calma può tirare fuori con così tanto disprezzo. Ed io a chiedermi se sia giusto ancora e ancora sperare in quello che tu dici, a sperare che l'empatia venga ancora fuori come dovrebbe fare, ancora a chiedermi se tutti noi non si sia già stati assassinati alle spalle da tempo senza essercene realmente accorti. Ed io a chiedere. E a leggere. E a dire: "Complimenti, signorina. I miei complimenti."

Recensore Master
03/07/09, ore 14:25

Vorrei dirti il perchè e anche il per come.
Vorrei dirti questo e vorrei dirti altro. Vorrei dirti tutto, o anche solo il necessario. Vorrei darti una spiegazione, vorrei scrivertela e, mentre ti dico questo, in realtà, penso che vorrei solo essere lì per guardarti mentre ti volti e ti guardi alle spalle. Guardarti e farti capire quanto ci sia di mio in quel gesto, quanto ci sia di mio in te, eppure quanto io sia incapace di esserti d'aiuto.
Vorrei che l'empatia servissa davvero a qualcosa e non solo a farmi rodere il fegato per l'impotenza che ho nell'aiutarti, nel salvarti, nel tirarti fuori gentilmente (non a calci nel sedere) da quei paletti e di farti esplorare il resto. Quel resto che anche per me è sconosciuto, ma che muoio dalla voglia di farti respirare.
Vorrei tante cose. Forse vorrei troppo. Ma, alla fin fine, ciò che realmente vorrei, in questo momento, dall'istante in cui ho letto l'ultima frase di questa storia o forse dall'istante in cui ho letto la prima frase della tua prima storia, è incontrarti e regalarti un mio sguardo. Perchè tu ci possa leggere quello che preferisci, quello che ti fa stare meglio, quello che ti fa stare peggio, a seconda dell'umore, a seconda del bisogno. A seconda di me e di te. A seconda di noi. Ma non quello sguardo che non comprende. Che caccia via a forza. Che smorza ogni voglia di essere se stessi e getta fuori. Fuori da tutto. Fuori da sé. Fuori in mezzo al buio a guardarsi indietro.
Ecco. Vorrei assicurarti che l'empatia non è chiusa in paletti e che, anzi, li reprime. Vorrei, anche se so che lo sai già.
Vorrei macchiarmi di questa storia e farti vedere quanto mi scorra dentro, l'inchiostro di cui è fatta. Quanto mi scorra fuori, il grigio in cui è scritta.
Vorrei. Adesso. Dopo aver letto questo scritto che mi ha lasciato immobile davanti allo schermo. Vorrei, invece di scrivere e sentire che ciò che sto scrivendo è fuori luogo e fuori senso.
Però questo ho per comunicarti il sentimento che tu mi hai gettato addosso. Anche se il sentimento non dovrebbe avere parole e le parole, commentando, non dovrebbero avere troppo sentimento. Anche se tutto questo, io lo faccio.
Perchè io ho sentito questo e avevo bisogno di dirtelo.