Il mio cuore
Povera Shiho.
Ci immaginiamo questa scena con Gin in un po' troppi, il fatto che lui la ricordi nuda non è minimamente rassicurante. Ormai un passato rapporto tra loro è praticamente canon.
Mi è piaciuto come hai descritto la scena iniziale nel laboratorio, i pensieri di Shiho, il suo non reagire subito, le sue incertezze di "vent'anni senza affetti". Poi, però, reagisce. Inutilmente.
Quell'incubo la tormenta tutt'ora - e non è certo facile o scontato parlarne, soprattutto dubito che ne parlerei con un bugiardo consumato come Shinichi.
Ultimamente sono parecchio avvelenata con lui, ed è probabilmente il motivo per cui ho apprezzato molto questa frase: "L'espressione della castana si trasformò quando capì che lui non le avrebbe detto la verità. Come sempre, d'altronde." In tre parole racchiudi tutta l'amarezza di Ai.
Se lui è il primo a non essere sincero, perché dovrebbe esserlo lei?
Una bella riflessione, davvero.
Stilisticamente parlando, c'è qualche errore (pochi), ad esempio ho notato un "Sapeva che stesse", ma se lo sa non ci va il congiuntivo.
Verso la fine ho trovato un po' confusionari i cambi di punto di vista; erano appropriati ma forse potevi specificare meglio il cambio.
Che dire, amo leggere di Ai, anche quando l'argomento non è proprio allegro. È quindi stato un piacere.
Alla prossima!
Mari |
