Recensioni per
L'altra te
di Nina Ninetta
Primo Classificato al contest "Amor, ch'a nullo amato amar perdona": Nina Ninetta, "L'altra te" |
Buon pomeriggio. |
Quinto Posto - L’ALTRA TE di Nina Ninetta |
Grammatica: 10/15
-Non può sostituire i due punti: La nonna per anni ha mostrato orgogliosa il ritaglio di giornale incorniciato nel salone -Deve dividere le proposizioni: Se io cominciassi a usare i termini tecnici e precisi del mio settore[,] stia pure tranquillo che non riuscirebbe a capire -Deve andare prima di un vocativo: È questo che mi sta dicendo[,] dottore? -Deve isolare gli incisi, che siano intere proposizioni oppure locuzioni: aveva avuto la furbizia di mettersi in ghingheri per trovare un uomo che la mantenesse a vita, io[,] invece[,] neanche quello. -Deve isolare connettivi posti all'inizio, all'interno o alla fine della frase: Tuttavia [,] non sono qui a scriverti per lagnarmi del mio umiliante ruolo Nel complesso, quindi, ho trovato la storia sostanzialmente corretta, ma con alcuni errori ed imprecisioni. Lessico, stile, scorrevolezza: 7.5/10 Innanzitutto, devo farti i miei complimenti: sai essere molto coinvolgente! Ho trovato la storia scritta in modo scorrevole, senza intoppi, e mi sono sentita completamente trasportata dalla vicenda narrata da Chiara: mi sembrava in qualche modo di immedesimarmi in lei. È uno stile travolgente che riesce a far apparire la storia come 'parte del lettore', come se in qualche modo gli appartenga, come se gli venisse raccontata da un amico. E questo mi piace molto. Anche il lessico mi ha soddisfatta: fai apparire la vicenda molto naturale, utilizzando termini del linguaggio comune, ma, allo stesso tempo, con alcune scelte lessicali la rendi più letteraria e descrivi le conoscenze linguistiche del magistrato, aspetto molto verosimile. Non ho trovato parti estremamente scorrette dal punto di vista formale; tuttavia, anche se non le considero gravi, ti segnalo qualche imprecisione o parti del testo che non mi sono andate troppo a genio (barrate) e che ho cercato di riscrivere (in verde):
Originalità, trama: 13/15 La trama, come ho già detto, riesce a coinvolgere il lettore, poiché è estremamente verosimile, potrebbe accadere a ciascuno di noi. Trovo che sia molto bella, proprio perché così semplice e naturale. Non penso che sia una storia eccessivamente originale, in quanto ci sono elementi già visti numerose volte (università, triangolo amoroso, rapporto conflittuale con un genitore...), tuttavia penso che tu li abbia trattati con una sensibilità interessante, non banale. Mi è piaciuto molto il fatto che tu abbia scelto di raccontare la protagonista a Chiara attraverso dei diari: trovo sia un espediente letterario originale, che esprime i sentimenti più intimi della donna che li scrive e, allo stesso tempo, fa emergere quelli della ragazza che li legge. Il fatto che il padre di Chiara sia Guido è forse l'unico elemento troppo scontato della storia: è l'unico personaggio maschile che viene caratterizzato, perciò il lettore, appena viene detto che Chiara non ha un padre e che Guido e il magistrato erano innamorati, comprende tutto. Ma lo capisco, ai fini della trama era necessario così. Nel complesso, un ottimo lavoro! Caratterizzazione dei personaggi: 15/15 Qui non posso che darti il massimo! Non solo i personaggi mi sono piaciuti tutti, ma li hai anche descritti alla perfezione. In primis, la protagonista: hai lasciato trasparire la sua personalità forte, giusta, intransigente e allo stesso modo anche le sue debolezze. Trovo che sia un personaggio assolutamente riuscito, molto umano. Ho adorato il fatto che l'amore abbia fatto commettere qualche sbaglio anche a lei, che a prima vista appare come una roccia che non può essere scalfita. Un altro aspetto che mi è piaciuto molto è il rapporto tra il giudice e sua figlia: inizialmente è pungente, distaccato, freddo, quasi come se fossero estranee, ma poi si trasforma in un legame invisibile che tiene unite le due donne, senza mostrarsi. Chiara si prende cura di sua madre, quasi forzatamente, ma poi capisce che è tutto ciò che ha. Tramite i diari, scopre quel lato di sua madre che era sempre stato celato a tutti e che Maria Caterina ha scritto, di fatto, solo per lei. Molto bello, un rapporto conflittuale che muta in un sottile legame velato di malinconia, che trascende anche la morte. Ho trovato bellissimo il mutamento lessicale: dapprima Chiara si riferisce alla protagonista solo con termini quali 'giudice' e 'magistrato', mentre dopo aver letto i diari, usa solo le parole 'mamma' e 'madre'. Penso sia l'aspetto più bello del racconto, che definisce al meglio il rapporto tra le due donne. Anche i due personaggi secondari sono ben riusciti: in particolare, mi è piaciuto il fatto che tu abbia inserito una coppia legata da un amore eterno, ma irreale e molto triste. Un amore che si fonda su una bugia che, presumibilmente, sarà poi svelata. Mi è piaciuto molto anche il finale aperto, in cui al lettore non è dato sapere se mai Chiara si rivelerà a suo padre o se, in caso contrario, Annalisa spezzerà il matrimonio. Attinenza al contest: 5/5 Veniamo ora all'aspetto introspettivo: beh, direi pienamente riuscito! I pensieri della protagonista e di Chiara invadono la mente del lettore, sono molto precisi e coerenti; in una parola, umani. Da un lato, il magistrato si trova improvvisamente a combattere contro un male che lo porterà alla morte, qualcosa di invincibile, proprio lei che era stata così forte e che non si lasciava abbattere da nessuno. Il dolore, le paure, le insicurezze. Tutto è descritto molto bene e con grande sensibilità e maturità. Il lettore riesce in tutto e per tutto a comprendere il punto di vista di un malato, che se da un lato lotta con tutte le sue forze per aggrapparsi alla vita che gli resta, dall'altro non può che sperare che tutto il dolore finisca. Anche gli effetti della malattia e le ripercussioni sul personaggio sono descritti con precisione, passando dal dolore psicologico all'annuncio del tumore, al dolore fisico provocato dalla malattia e dalle terapie. Anche il punto di vista di Chiara è determinante in questa storia: hai descritto il lato 'scomodo', quello a cui non pensa mai nessuno, che si dà sempre per scontato o forse che si tende ad eliminare quando si pensa a prendersi cura del malato; ma, d'altro canto, hai parlato anche del profondo dolore emotivo che spinge la co-protagonista a preoccuparsi per le condizioni della madre, nonostante tra loro non vi sia un rapporto florido. Infine mi piacerebbe fare una riflessione sul tema della malattia che hai descritto: trovo che tu gli abbia conferito anche un valore positivo. Il tumore è ciò che ha fatto cambiare la visione delle cose alla protagonista, che le ha fatto comprendere i suoi sbagli e che ha rivelato a lei e a Chiara la sua vera natura. La malattia, seppure abbia strappato la vita alla protagonista, è stato il mezzo attraverso il quale le due donne si sono potute conoscere. E grazie ad essa, Maria Caterina ha rivelato nelle lettere una grande speranza per Chiara. Gradimento personale: 9/10 Nel complesso la storia mi è piaciuta molto, spinge a delle riflessioni e viene descritta la sfera più intima dei pensieri dei personaggi, i quali evolvono nel corso della storia. Non ti nascondo che mi sono commossa! Una storia che merita di essere letta, seppur contenga qualche imprecisione. Bonus: 1/4 Hai ottenuto il bonus per la morte di un personaggio. Totale: 60.5/74 |
Ciao^^ |
Le ambientazioni accennate, i consigli della madre sul peggioramento con la tecnologia, la ginnastica obbligata per l'università e il lavoro, la scelta di non darsi la colpa per la sterilità... Hai descritto tutto in modo da dare delle impressioni senza dilungarti, in un susseguirsi di sensazioni sulla situazione della storia. Anche mettere la diagnosi alla fine ha reso il racconto piacevolmente ciclico. |
2° posto al contest "Sette colori per sette peccati" indetto da missredlights sul forum di EFP |
Ciao carissima^^ |
Ciao Nina. |
Eccomi ^^ |