Ciao, è parecchio tempo (qualche settimana) che ho questa storia nelle lista delle cose da leggere. Dopo aver letto e recensito le altre storie tue che ho commentato il mese scorso, mi volevo fiondare su questa ma in queste settimane al mio computer ne sono successe di tutti i colori e io non ho avuto modo né di leggere né di recensire. Lo faccio ora, nella speranza che il computer non mi abbandoni, perché ci tengo in maniera particolare a commentare le tue fan fiction.
Ho notato già da un po' e non so se te l'ho detto in passato, che ogni tua storia è molto originale. Magari pur tenendo narrazioni pressoché classiche, in cui si mescolano elementi canonici della Johnlock e più in generale del fandom di Sherlock BBC, c'è sempre un elemento originale, poco usato o che comunque riesci a utilizzare in una maniera molto particolare che rende il tutto ancora più speciale. Senz'altro molto convincente, è sempre la primissima impressione che ho leggendo le tue fan fiction. Questa è sicuramente una di quelle storie. Già a iniziare dalla scelta di narrazione che hai fatto, ovvero la prima persona. A mio avviso la più difficile da rendere in maniera scorrevole, senza farla sembrare una lista di cose, azioni e parole che il personaggio pensa, dice e fa. Il rischio è quello di essere troppo schematici e di rendere la storia spiacevole da leggere (e credimi ho letto libri pubblicati con questo difetto), ma la lettura in questo caso è stata abbastanza scorrevole. Di sicuro questa prima persona dal punto di vista di John aiuta a calarci dentro la sua mente, tra i suoi pensieri e sentimenti a capire meglio che cos'è che lo tormenta. Perché qualcosa lo tormenta e questo è chiaro. Ed è proprio questo l'elemento che rende la tua storia particolare e sicuramente degna di nota, ovvero John e il modo in cui lo hai caratterizzato. La maniera in cui fai evolvere questa storia d'amore, che non sfocia in niente di esplicito ma al contrario resta l'idea nell'aria, l'ho trovato perfetto. Oltre che fantastico.
Abbiamo i due piatti della bilancia, come sempre nelle Johnlock ovvero Sherlock e John. Il primo viene filtrato dallo sguardo di un John particolarmente osservatore, che si sofferma a fissare il proprio coinquilino, che lo ammira, che lo apprezza da lontano e in perfetto silenzio. Sherlock lavora a un caso, come sempre. Tutto intento nelle sue deduzioni e osservazioni, a vantarsi di quanto sia stato bravo. Fa azioni quotidiane come analizzare sangue umano in cucina, niente di fuori dall'ordinario ma che in John scatena pensieri profondi. L'amore è lì, dietro l'attrazione e nemmeno troppo nascosto. Che gli piace, questo è innegabile. Sebbene siano passati solo dieci mesi dal loro primo incontro e la loro amicizia non sia così tanto intima quanto la vediamo nella quarta stagione. Mary non esiste e forse non esisterà mai, dieci mesi sono poi il tempo (all'incirca) che hanno trascorso insieme prima del suicidio di Sherlock, quindi presumo che anche quello sia lontano. Almeno, stando alla leggerezza che Sherlock mette nelle sue azioni. Sherlock ci prova spudoratamente. Capisce che John è attratto da lui, ciò è innegabile per una mente come la sua. E qui c'è il primo elemento originale, di solito Sherlock non è un granché oggettivo riguardo i sentimenti di John per lui, non li capisce. Qui invece li coglie e agisce di conseguenza. Questo è diverso dalla mia idea sul personaggio, lo confesso, però ho apprezzato che tu abbia dato un'impronta tutta tua a Sherlock. Anche perché è molto piacevole vedere Sherlock più disinibito e provocatore e John che subisce un pochino questo atteggiamento quasi aggressivo da parte di Sherlock. John ne è vittima, e all'inizio si spaventa anche moltissimo. Cosa ne sarà di loro se va a finire male? Domanda legittima per uno che è stato salvato letteralmente da Sherlock Holmes. Non c'è in gioco solo una possibile relazione, ma anche un'amicizia bellissima che in dieci mesi è maturata e si è approfondita. I dubbi di John sono legittimi, ma lo è anche la spudoratezza di Sherlock che gli si infila nel letto senza farsi troppi complimenti. Mi è piaciuto molto anche il fatto che tu non abbia mostrato quel che accade dopo. Sappiamo che John va al lavoro (reparto pediatrico, la prima sostanziale differenza rispetto alla serie e che mi fa pensare che ci troviamo in una sorta di universo alternativo, seppur simile e molto realistico in cui non ci sarà mai Moriarty) con una consapevolezza e una leggerezza differente addosso. Ci va sapendo che al proprio ritorno Sherlock sarà lì ad aspettarlo, ma non da semplice amico. Berranno cioccolata a letto, dormiranno insieme e probabilmente faranno anche ben altro. Non ci è dato sapere cosa o come sarà, ma presumiamo che questo accada e questo mi è piaciuto. Un finale leggero, positivo e anche parecchio insolito per una storia che racconta l'inizio di un amore in una maniera originale e affatto scontata.
Ho in programma di leggere anche la tua Mystrade, anche quella ce l'ho lì da un po'.
Koa |