Ciao!
Iniziativa interessante, anche perché di non facile svolgimento; a mio modesto avviso, tu te la sei cavata egregiamente – specialmente nei pezzi aventi al centro il punto di vista di Sasuke.
In ogni frase si percepisce il senso, la direzione di questo legame, le cui radici partono da Naruto e arrivano a Sasuke come sfilacciate.
Mentre il primo ne ha fatto la sua ostinata ragione di vita, il secondo l'ha sempre percepito come un peso, una catena che lo tiene ancorato al passato; un passato – fatto di luoghi, cose, persone – che l'Uchiha, invece, vorrebbe soltanto cancellare.
Tristissima la differenza fra le due concezioni, con Uzumaki che rincorre l'amico senza raggiungerlo mai davvero – neppure dopo averlo riportato a Konoha – e l'altro che, ormai incapace di fuggire, si arrende passivamente; che decide di spegnersi, di porsi in uno stato simile a quello da lui agognato in "Oblio".
Coerentemente col quadro da te delineato, alla fine la natura di Sasuke lo porta a prendere il largo, lasciando finalmente quella "gabbia dorata"in cui Naruto, egoisticamente, aveva cercato di rinchiuderlo per tenerlo vicino a sé.
Malgrado la sua amarezza – anzi, forse soprattutto per quella –, ho davvero gradito questo lavoro.
A presto!
Irene |