Recensioni per
Ed è allora che vedi la Luna
di TwinStar

Questa storia ha ottenuto 30 recensioni.
Positive : 30
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
16/03/22, ore 14:15

Aaaaw, e il bambino è Remus, giusto? Deve essere lui, insomma. Che dolcezza! Cioè, anche tanta tristezza per il modo in cui è stato cresciuto Sirius e per tutta la solitudine che ha dovuto patire, ma alla fine ammetto che comunque, terminata la lettura, ha prevalso in me un profondo senso di dolcezza ♥. Mi è piaciuta moltissimo questa sorta di metafora della luna che va a introdurre una delle figure più importanti nella vita di Sirius Black, il suo amico Remus Lupin, l'unico fra loro che ha la luna negli occhi.
Ti ringrazio di cuore per la bella lettura.
Un saluto,

Leila

Nuovo recensore
05/07/12, ore 14:42

E'davvero bellissima guarda complimenti!L'ho inserita anche fra le preferite!*_*
bravissima!!!

Recensore Master
31/05/10, ore 16:07

"Perché tu ami la luna. E quel bambino ha la luna negli occhi", una conclusione perfetta per una one-shot perfetta.
Non mi ero mai soffermata a pensare molto alla reazione dei genitori di Sirius quando era stato smistato a grifondoro, ma credo che tu l'abbia fatto egrgiamente.
Questa storia è così intensa, carica d'emozione e malinconia... bella, bella, bella, davvero!
Complimenti, Payton

Recensore Junior
09/10/06, ore 22:09

Anche io amo la luna, spesso la sento vicina più che mai. Per questo capisco appieno il tuo sirius, che trova così conforto alla sua situazione. Il racconto è delicato come una poesia, e trovo splendida l'immagine finale. Forse anche Sirius ha trovato un po' di felicità...

Recensore Master
14/09/06, ore 12:21

Dopo aver letto per la terza volta questa storia ho il dovere morale di lasciarti una recensione, ma non so assolutamente cosa scrivere. Quindi mi limito a dire che mi sembrava di essere lì con quel bambino...e che avevo una granvoglia di prenderlo in braccio e consolarlo.

Recensore Veterano
02/09/06, ore 09:46

Non sono mai stata brava a recensire e ho letto che altri hanno già detto molto meglio di come potrei fare io tutto quello che c'era da dire. Ti dico solo quindi che la storia mi è piaciuta tantissimo, soprattutto l'ultima frase "Lui amava la luna e quel bambino aveva la luna negli occhi", sapendo quello che significa la luna per entrambi quello che farà poi Sirius per aiutare Remus nella sua lotta contro la luna assume quasi un altro significato, come se Sirius con il suo aiuto volesse rendere la luna amica anche di Remus. ciao

Recensore Master
18/08/06, ore 12:09

Questa è stupenda!! Sirius ragazzino è descritto in modo perfetto, la sua sofferenza, il suo sentirsi fuori posto... E' un po' fuori dai canoni in effetti, come ci avvisi all'inizio, eppure questo Sirius fragile e disperato non mi dispiace affatto... E' reso in modo così vivido, così efficace da avermi commosso. Anche se ero certa che ci avresti infilato Remus in qualche modo XD Lo stile è straordinario, inutile dirlo. Questa mi è piaciuta anche più di Canicola (sarà che amo Sirius alla follia, muah...), è breve ma incredibilmente intensa. Le radici della Sirius/Remus sono del tutto plausibili e giustificate XD Bravissima!!

Recensore Junior
15/08/06, ore 11:44

Non so cosa scrivere, sono veramente rimasta a bocca aperta, sto ancora piangendo. La testa è in stand-by. Intensa, emozionante, non trovo le parole. Alla prossima fanfiction. Ciauz!

Recensore Junior
17/07/06, ore 19:37

Incuriosita dal fatto che molte lamentavano la mancanza del lieto fine in questa tua one shot, ho letto.
A parte che trovo il tuo Sirius ragazzino (mi piace troppo come scrivi dei bambini e sto maturando pian piano il commento per Canicola) molto convincente.
Già si intravede quello che diverrà:
il ragazzo che preferisce non pensare, perchè è più facile non farlo, meno doloroso.
In questo lo amo molto.
Nel senso che non si piange addosso, ma trova mille stratagemmi per rendere più accettabile la sua situazione.
Come fanno tutti i bambini, d'altronde, di fronte a traumi e ingiustizie.
Certo, magari quel tenersi tutto dentro, lo rende una figura tragica (che amo per questo, ovviamente), ma il tuo famigerato lieto fine, lo vedo nel aver trovato, già da allora, negli occhi di un ragazzino (sarà per caso Remus?;o)) la certezza del conforto.
Di aver trovato, nel figlio della luna, la speranza di cose normali, belle, come un arcobaleno o un quadrifoglio.
Forse, in fondo vi si può trovare malinconica per la certezza, ahimè maledetta Row, che la vita non riserverà a Sirius molte gioie.
Scomparso come un'idiota dietro un Velo, dopo essersi fatto quindici anni ad Azkaban ed aver vissuto un'anno in compagnia di Fierobecco che dico io, non è di grande conversazione e dopo essere stato imprigionato in una casa odiata in compagnia di un elfo repellente ed un ancora più repellente quadro urlante... ecco, forse alla luce di ciò, questa tua one shot lascia un po' l'amaro in bocca, ma a prenderla così, fatta e finita, c'è tutta la speranza di un ragazzino che sa di aver trovato un appoggio.
A me è piaciuta molto.
Vi è una scappatoia per ogni dolore nella vita.
Se si è abbastanza forti per trovarlo.

Boll11

Recensore Master
12/06/06, ore 13:33

è bellissima. la migliore che ho letto finora tra le tue.

Yukoa Yume
28/07/05, ore 23:54

Voglio aggiungere solo una cosa, il voto non può essere che 10+++! E W SIRIUS FOEREVER!!! (piango anch'io lacrime amare x la sua scomparsa, ma confido nel buon cuore della Rowling( o forse faccio male..., non so)

Yukoa Yume
28/07/05, ore 23:47

Tutto quello che si poteva dire sulla bellezza e anche sulla tristezza della FF(che alla fine lascia, però, intravedere un po' di speranza), è già stato ampiamente descritto dalle altre. Lascio comunque un commentino, solo x dirti che... 6 meravigliosa! ma come fai a scrivere così bene e a descrivere in maniera così, così... non ho parole x la tua bravura e non posso far altro che sperare nel continuo dei tuoi lavori, perchè ogni volta che scrivi, sai toccare quelle corde che è molto difficile raggiungere. Scusa, forse mi sono spiegata in modo troppo contorto ma al momento non so fare di +, migliorerò!Spero di non averti disturbato con le mie inutili chiacchere.

Bellatrix B.
18/07/05, ore 19:58

Questo Sirius un pò malinconico e atipico mi è piaciuto moltissimo. Stavo per piangere quando ho immaginato questo bimbetto con gli occhi scuri in cui è riflessa la luna, che piange perchè la mamma non lo ama. Sei bravissima, davvero. Continua così ^^

Recensore Junior
09/05/05, ore 14:24

Incredibile, assolutamente incredibile, ma sono molto commossa, ho un nodo alla gola e gli occhi lucidi.
Non è la mia commozione in sé, la cosa strana, ma che questa derivi da una storia su Sirius.
E’ un personaggio che non mi piace per nulla... ma qui, in questa storia, mia ha profondamente commosso. Dalle tue note finali risulta evidente che la nostra idea sul personaggio è molto, molto diversa... e certo la tua è molto più romantica ed affascinante della mia. Mi piace, veramente. Per la prima volta ho trovato un’interpretazione di Sirius che mi fa pensare, che potrei anche rielaborare e, forse, fare mia. Considera questo come il massimo complimento che io potevo fare alla tua fic, considerato che adoro Severus e, quindi, odio Sirius. Ma non questo tuo... particolare Sirius. Sono molto contenta di avere letto questa storia, ne potrebbe uscire qualcosa di bello: chissà potrei far fare pace a Severus e Sirius in una mia prossima fiction... e sarebbe solo merito tuo!

Premetto che, non so per quale motivo, ma ho fatto confusione e pensavo di leggere una storia Severus/Remus, così all’inizio non sapevo assolutamente chi era il bambino: prima ho immaginato che fosse Remus, poi Severus, poi ancora Remus, ma le cose che dicevi non quadravano con quei personaggi. Poi, finalmente ho capito l’equivoco nel quale ero caduta, ma solo quando è arrivato Regulus.
Ed a quel punto il dolore di Sirius era così forte, la sua solitudine così totale... che non ho potuto fare altro che soffrire con lui.

Ora, passato il momento di commozione, cercherò di scrivere un commento serio e fruibile per tutti. Ma prima la devo rileggere per tenere conto che il personaggio è Sirius, così posso comprendere, e quindi gustare appieno, anche la prima pagina.

Cominciamo dall’utilizzo della lingua italiana che, in questa fic è piacevolmente e correttamente impiegata. La lettura scorre veloce e senza intoppi. Ottimo l’uso della punteggiatura e degli “a capo”, con quelle frasi corte ed intense che, allo stesso tempo, sanno creare pathos ma danno anche respiro.

Ora che ho riletto, tutto si è chiarito, ogni frase ha ripreso il suo preciso significato... e la fic mi piace ancora di più!
Il paragrafo iniziale rivela in poche righe la profonda solitudine di Sirius, imposta dai genitori quasi come prova per colui che, bello e irraggiungibile come un Dio, avrebbe dovuto altezzosamente passare il resto della sua vita nella solitaria percezione della propria grandezza. (Accidenti, tra la famiglia Black e Malfoy non saprei proprio cosa è peggio!). Poi chiudi il paragrafo con queste tre frasi lapidarie:
“Poi ti sei accorto che non potevi sentire il dolore della solitudine.
Perché non avevi mai vissuto senza di essa.
E non hai più versato lacrime.”
piene di qualcosa che va ben oltre il dolore, perché vi si legge la totale mancanza di tutto, che sia amore o dolore, non ci sono lacrime così come non ci sono mai stati sorrisi od abbracci: solo il nulla della solitudine. Ed il nulla, qui preavvisato, arriverà con forza travolgente poco più avanti.

Poi c’è la parte in cui il bimbo viene picchiato. Rileggerla è stata dura, ogni parola entrava sempre più profondamente in me ed il pensiero che avevo avuto, appena accennato, durante la prima lettura, è diventato sempre più forte e prepotente.
Mi è sembrato, quasi, di leggere una disperata testimonianza di chi, da bimbo è stato veramente trattato in quel modo, di chi ancora oggi si sente dilaniato da quelle parole che lo offendevano e lo sminuivano, lo facevano sentire “cattivo”, lo torturavano più delle percosse.
Ma erano le parole della mamma, ed il bambino ha costruito la sua giustificazione, perché doveva assolutamente esserci una giustificazione. Un bambino dalla forte personalità, che riesce, comunque, a non annullare se stesso ma anche a non odiare la mamma, a trovare un perché in quella “fabbrica d’inganni” che può anche essere l’amore.
“Osservi quegli occhi in cui riesci a vedere i tuoi. Tu e lei siete così simili che quasi ti fa male, più degli schiaffi. Vedi in maniera così totale il legame di parentela che vi unisce, quel cordone ombelicale che non è mai stato davvero reciso, che al di là di questo per te non c’è niente.”
Per un lungo, terribile istante, anche io ho visto quegli occhi, tanto era grande la forza espressiva di quella frase... ed ho sentito, straziante, il dolore del bambino. Un dolore che mi è parso terribilmente vero.
E’ doloroso commentare, soprattutto perché sono mamma di una bimba di 10 anni. Certo io non la picchio, ma talvolta la sgrido, magari anche un po’ rudemente: lei mi guarda e, dietro a quella prima patina di rabbia, vedo il dolore, vedo la sua vergogna per non essere stata all’altezza delle mie aspettative, vedo la sua paura di perdere il mio amore.
Ecco, ora ho le lacrime agli occhi, ma non riesco a non pensare a tutti quei bimbi che sono maltrattati proprio da chi dovrebbe, invece, amarli e proteggerli, a quei bimbi le cui “grida si perdono nel volto gelido di colei a cui devi la tua vita e il tuo tormento,”, a quei bimbi che cercano disperatamente una ragione anche dove, forse, non ci può essere alcuna spiegazione: “pensi che tutto quello che ti fa la mamma è solo per il tuo bene. Sei convinto che non sia possibile che una madre possa odiare il proprio figlio, e che debba esserci per forza una spiegazione dietro tutta questa violenza insensata.”
Poi, ancora due frasi lapidarie a chiudere il capitolo:
“Perché sei troppo piccolo per capire.
Ma troppo grande per dimenticare.”
Due frasi terribili che sembrano scritte da quel bimbo, ora cresciuto, che non mai potuto, non ha mai voluto dimenticare. Perché non sarebbe giusto farlo.
E’ una bellissima e toccante storia, Twinstar, con un messaggio importante e profondo, una storia che merita di essere letta e meditata.

Nel terzo paragrafo si vedono le negative conseguenze, non tanto e solo delle percosse, quanto, soprattutto delle parole della mamma, prive di alcun rispetto per la persona. E così arriva il “nulla”, il nulla che cancella una persona:
“Ti piace il nulla, ti è sempre piaciuto. Perché anche tu sei nulla.”
Poi quelle voci nella testa, la sua strenua lotta per combattere l’auto-svalutazione indotta dal comportamento dei genitori, il confronto irrimediabilmente perdente con il fratello. Eppure, quasi incredibilmente, e denotando una grande maturità lui non gliene fa una colpa.
Mi è piaciuta molto anche questa frase, che però ho letto in modo più staccato dal resto del contesto più profondo (o forse mi è sfuggito qualcosa) e più legato al soprastante argomento, più leggero, della fiction (Sirius e la sua famiglia di Mangiamorte, per intenderci) e che potrebbe benissimo adattarsi anche a Severus, oppure a Draco:
“Il suo destino è già scritto in un libro che non gli è permesso leggere ma del quale conosce già il finale.”
Poi, ancora una volta, lapidarie ed intense le frasi di chiusura del paragrafo.
“E quell’uomo non ti piace per niente.
Però non ti piaci nemmeno tu.
Non ti piace nulla.
Ti piace il nulla.”

Poi... poi arriva la luna, che sorge nel cielo di tenebre come se fosse la speranza che, finalmente, torna a nascere.
Un paragrafo brevissimo e di una dolcezza struggente, dove ogni paura è finalmente espressa e scivola via, eliminando ciò che bloccava il respiro, che impediva di piangere, che non lasciava sperare. Ancora mi sono commossa davanti a queste immagini:
“Credi di nuovo nell’esistenza di uguaglianza e giustizia, credi che possano ancora esserci stelle cadenti in cielo, quadrifogli nei prati, e arcobaleni dopo un temporale.”

Infine l’ultimo paragrafo: che dirti Twinstar... è meraviglioso, perfetto, dolce e struggente oltre ogni... ogni limite, anche per chi non sa qual’è, invece, il terribile significato della luna per Remus.
“Perché tu ami la luna.
E quel bambino ha la luna negli occhi.“

Non ho idea di quale sia stato il motivo che ti ha portato a scrivere questa storia, se è stato l’amore per Sirius, il gioco sottile dell’opposto significato della luna per i due ragazzi o il desiderio profondo di raccontare qualcosa di doloroso e nascosto, e mai dimenticato.
Ma qualsiasi sia stato lo stimolo, ti faccio i miei complimenti perché hai saputo costruire una storia molto particolare, in un’ottima cornice strutturale ed in un peculiare contesto linguistico.
Molto brava, veramente.

Ida

Federiketta
08/05/05, ore 11:42

Questa fic è davvero splendida. Il ritratto di un Sirius che subisce, nonostante tutto, è commovente. Hai narrato tutto in maniera eccellente, davvero. La frase: "Perché sei troppo piccolo per capire. Ma troppo grande per dimenticare." mi ha colpito molto, è proprio bella! Quindi il mio giudizio finale è più che positivo e ti faccio i miei compliementi!

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