Recensioni per
L'attaccamento
di Blue Fruit

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
15/05/18, ore 01:01

Non hai idea di quanto fossi felice nel vedere la tua partecipazioni alla challenge e, come sempre, non hai deluso le mie aspettative. 
Qui abbiamo un John completamente bloccato dalla morte di Mary, che non riesce a... semplicemente vivere. Quello che fa è andare avanti, continuare a respirare e sopportare tutto ciò che lo circonda. Anche se questo include sua figlia, la persona che si presuppone debba amare di più a questo mondo.
Ma tu ci regali un'introspezione che va ben oltre la semplice tristezza.
E, come Sherlock, ci doni il potere di sentire ciò che sta accadendo nella mentre di John.
"Davvero John Watson è arrivato a questo punto?" viene da chiedersi.
La realizzazione è spiazzante, crudele.
E Sherlock è lì per dare tutte le risposte necessarie. 
In particolre, voglio complimentarmi con te per la sua caratterizzazione: penso che il giovane Holmes sia difficilissimo da rendere IC, eppure con la tua fanfiction riuscivo a vederlo di fronte a John, nella penombra di una stanza mentre gli chiede di rivivere insieme. Un finale dolce, rispetto a tutto il dolore che hai affrontato fin'ora.

Cito questa frase, che ho profondamente adorato (come tutto il testo, d'altronde): "Certe volte non riesce a capire se lo stia chiedendo per la bambina o per se stesso."
Arriva dritto al cuore.

Complienti di tutto cuore.
Yours,
PathosForaBeast.

Recensore Master
14/05/18, ore 19:58

Ciao, questa storia mi è piaciuta tanto che l'ho messa tra le preferite. Davvero meravigliosa! La consiglierei a chiunque abbia voglia di leggere un qualcosa di valido ambientato dopo la quarta stagione. Guarda, io ho letto tutte le Johnlock scritte dopo The Final Problem, e ti posso assicurare che non ho mai trovato un John come invece l'ho trovato descritto qui. La sua fragilità, il senso di inadeguatezza nel non riuscire a gestire la crescita di Rosie da solo, la solitudine e il dolore che prova vanno a creare come una sorta di buco nero dal quale non riesce più a uscire. E la bambina ne risente, lo percepisce eccome e tanto che sembra mostrare un attaccamento eccezionale per John, tanto da non lasciarlo nemmeno uscire dalla stanza. Io credo tu abbia descritto la sua sofferenza, il circolo vizioso e l'incapacità di uscire dal dolore nel quale resta, in una maniera straordinaria. Mi è piaciuto anche come poi è Sherlock a tirarlo fuori. Non hai raccontato di un "prima", ma si ha la sensazione che John ritenga quella parte della sua vita come andata, perduta. Associa Sherlock solo al lavoro di consulente investigativo, non pensa a lui come a una famiglia, a un compagno di vita. Forse per paura o magari per una sorta di suo limite (in fondo, uscire dai "buchi neri" è difficile). Lo inizia a fare in questa storia, a John basta la presenza di Sherlock in casa, la sua sincerità brutale ma appassionata, nutrita dal desiderio di far sentire bene la persona che ama (non lo dice, ma è chiaro che è così), insomma basta questo a far cedere John. La richiesta di tornare a casa, di lasciare quel posto che ha visto solo dolore e sofferenza, che ha visto poca felicità... Ho amato davvero tutto di questa storia, l'introspezione che hai fatto è stata ottima, molto credibile in un post quarta stagione che ha lasciato tanto dolore, ma anche moltissimi spunti per storie meravigliose. Esattamente come la tua.

Koa