Ciao, eccomi qui ^^
Siamo quasi giunti alla fine di questa avventura e ho avvertito questa sensazione per tutto il capitolo, non tanto perché racconta esplicitamente del viaggio di ritorno, bensì per tutto quello che porta con sé a livello emotivo – ed è una cosa che ho molto apprezzato.
Quando si intraprende il viaggio di ritorno, si tende a fare un po' mente locale di tutto quello che si ha vissuto e concordo sul fatto che magari non ci si ricorderà proprio di tutto – è impossibile, ma sarebbe bello per tutti i ricordi piacevoli –, ma si sarà sempre grati alle persone che ci hanno accompagnato durante l'avventura, sia ai compagni effettivi che a quelli “di passaggio”.
Personalmente lo trovo un concetto bellissimo perché anche in questo modo si instaurano dei legami: forse non saranno destinati a durare in eterno, ma restano comunque importanti. Poi alcune volte certi ricordi riaffiorano così, dal nulla, magari con una patina di nostalgia, ma è sempre bello riviverli con la mente, una volta ogni tanto.
E c'è da dire che, facendo un resoconto, durante il vostro viaggio avete interagito con un sacco di persone! La trovo una cosa molto bella, ha reso sicuramente la permanenza a Roma più ricca e variegata ^^
Tralasciando Pino e Martino che per me resteranno per sempre gli ospiti speciali di questa storia – e sì, sempre alla faccia di Emma Marrone xD –, le persone che più mi hanno colpita sono sicuramente le due ragazze: quella silenziosa del treno e quella solitaria con il fiore e la borsa rossa. Non so il perché, ma forse mi hanno colpita proprio perché hanno colpito in primis l'autore di questo racconto: perché sono due tra le persone con cui non c'è stata una interazione, ma che hanno comunque lasciato il segno.
Inoltre, mi è piaciuta molto anche la riflessione sulla musica: è difficile staccarsi da essa e, qualora dovesse accadere, troverà comunque un modo per tornare. La musica penso che sia una tra le cose più belle ed eterne al mondo, perché continuerà ad esistere anche quando noi non ci saremo più – anche la natura, dopotutto, ha una sua musicalità.
Ma restando in ambito più “tangibile”, concordo sul fatto che la musica non solo ha una sua importanza, ma riesce sempre a colpire i punti giusti dell'animo umano scaturendo sempre nuove emozioni.
Anche io alle medie suonavo la chitarra (!), solo che poi ho smesso definitivamente – e a essere onesta, il mio sogno più grande resterà sempre quello di imparare a suonare il pianoforte, ma comunque i tempi delle medie trascorsi a imparare a suonare la chitarra sono stati belli c:
Inutile dire che ora sono curiosissima di sapere cosa accadrà nel prossimo – e ultimo – capitolo!
Alla prossima!
M a k o |