Recensioni per
Still a man.
di PathosforaBeast

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
07/06/20, ore 20:51
Cap. 1:

Ciao di nuovo, mi sono fiondata immediatamente a leggere anche questa (poi arriverò anche all'altra su Molly Hooper) e sono davvero felice di averla letta. Ma questo vale per ogni tua storia che ho recuperato finora e che mi era dispiaciuto essermi persa in passato. Quindi eccomi qui.

Il maggiore Sholto è senz'altro un personaggio di cui sappiamo davvero poco. Compare in qualche scena di un singolo episodio, durante il matrimoni di John oltretutto, e sappiamo le poche cose che Mary e John hanno raccontato a Sherlock. Questa storia che tu hai scritto usando ancora, e dico "ancora" perché ne ho appena letta una scritta esattamente così, una seconda persona delicata e ben fatta, come al solito per ogni tuo lavoro che ho letto, ebbene questa storia si concentra in particolare modo sulla famiglia di James Sholto, ma non si allontana da quanto di lui sappiamo ovvero il trauma di una perdita importante sul campo di battaglia che ha condizionato credo la sua intera vita e che lo fa stare male ancora adesso dopo tanto tempo.

Mi piace come hai giocato coi dettagli, ce ne sono diversi a iniziare dalla postura di James. Ritto e impeccabile, come ogni buon soldato è. Mi ha ricordato John in questo senso, hai descritto anche quella sua caratteristica di essere impettito in ogni cosa che fa, così come il (ma questo poi a John passa) ricordare al passato nell'esercito come un qualcosa che influenza anche i pensieri attuali che fa. Mi riferisco in particolar modo al momento in cui James riflette sulle persone che lo giudicano la bruciatura in faccia, che lo compatiscono e ne hanno magari anche ribrezzo, ma che sono in realtà quelle che lui in quanto maggiore ha difeso arruolandosi nell'esercito e combattendo in una guerra. C'è un netto controsenso in ciò che dice e pensa, è come se si pentisse di averlo fatto, pur restando lui stesso un militare in tutto e per tutto, di certo lo è nell'animo.

Sappiamo poco di sua moglie e suo figlio, ma l'apparenza che ce ne dai è quella di una buona famiglia che si stringe attorno a un uomo la cui vita però pare essere rimasta ferma a un giorno ben preciso. Rachel è dolce e comprensiva, gli sta vicino e credo tema anche che possa commettere una qualche sciocchezza (la scena in cui si chiude a chiave in una stanza per leggere delle lettere credo sia esplicativa dei suoi timori in questo senso), insomma è una donna che fa quel che può forse nei suoi limiti. Però mi è piaciuta, l'ho trovato un personaggio positivo e propositivo anche.

Il "piaciuta" vale anche per la storia. Interessante e originale, mi preme sottolinearlo quando credo che una storia anche questo, per quanto io non ne faccia una malattia. Credo che sia una delle pochissime storie che riguardano Sholto, quindi complimenti per l'idea e ovviamente anche per la sua realizzazione.

Alla prossima.
Koa

Recensore Master
08/06/18, ore 15:36
Cap. 1:



Molto interessante questo tuo mettere, sotto i riflettori di una ff, un personaggio poco "frequentato" come il maggiore Sholto che, pure, ha contribuito molto alla creazione della particolare atmosfera in TSOT.
In quell'episodio, infatti, abbiamo potuto ripescare il passato di John e, soprattutto, ritrovare una figura che, su di lui, mostra di avere ancora in particolare carisma che trascende il solo ambiente militare. Infatti, addirittura, i Mofftiss hanno seminato, sempre sotto traccia, ovviamente, i germi del dubbio su un suo possibile coinvolgimento sentimentale, o comunque, personale, più profondo nei confronti del capitano Watson.
Quindi leggo molto volentieri il tuo pezzo perché si tinge subito di una certa originalità.
E riprendi sorprendentemente un elemento che, secondo me, è passato un po' in sordina nell'episodio di "Sherlock" che ho citato sopra, impegnati com'eravamo a seguire le vicissitudini di Sh, costretto nel ruolo di testimone alle nozze di John, ed a scoprire, ma almeno io non ci sono riuscita, se quest'ultimo fosse veramente innamorato di Mary o voleva solo fargliela pagare cara a Sh per la sua finta morte. L'elemento narrativo è appunto il passato del maggiore Sholto che ritorna sotto forma di una pianificazione metodica per portare a compimento un'assurda vendetta.
Assurda perché il fatto contestato all'ufficiale, purtroppo gravissimo, comunque va inserito nel contesto di un teatro d'azione infido e mortalmente pericoloso. Qui fai emergere, con uno sguardo lucido ed attento , lo stato d'animo di Sholto che non riesce a darsi pace (...hai lottato per queste persone. Hai votato la tua intera vita...") per l'ostilità della gente. Nemmeno il suo aspetto devastato riesce a far entrare nella testa degli altri che anche lui ha pagato un prezzo altissimo per il suo Paese, non solo chi ha lasciato la vita sul campo.
Veramente ben ideata la figura della moglie, Rachel, che si trova davanti all'oltraggio delle lettere offensive e minatorie di chi attribuisce al maggiore tutta la responsabilità degli eventi. Delinei la sua essenza di donna, comprensiva ed innamorata del marito, con pochi tratti, efficaci e preziosi come la luce della luna che si riflette sull'etera seta che la veste, in contrasto con la forza vitale delle sue bracci che cercano di rassicurare James.
Con poche frasi spezzate e convulse hai trasmesso tutto l'orrore degli incubi che perseguitano il militare e, di riflesso, anche Rachel.
E chiudi con uno scarno ma coinvolgente grido d'aiuto per un'umanità così incompresa.
Brava.