Recensioni per
Frammenti (di quel che mi rimane)
di axSalem

Questa storia ha ottenuto 24 recensioni.
Positive : 23
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
22/06/18, ore 11:13
Cap. 17:

Buongiorno.
Una poesia molto carina e farcita di parole sagge e meditate.
Complimenti.
Buona giornata :)

Recensore Veterano
21/06/18, ore 23:58
Cap. 17:

Ciao! Ricordo di aver già recensito in passato una volta... mi fa piacere tu sia tornato con un nuovo componimento. Non dico che sia ermetico, ma quasi. Mi è piaciuto molto, tutto, dall'inizio alla fine. Apprezzo la disposizione delle tre piccole strofe, e la sorta di Ringkomposition che hai realizzato con delicatezza ma anche con destrezza. Perché sì, in fondo, chi cade per primo (di molti situazioni lo si può dire, anche se penso che qui ti stia riferendo ad un'esperienza di tipo amoroso... o almeno è così che la penso, e così che mi piace vederla... in fondo poesia è immaginazione, fantasia, interpretazione e sentimento) perde, e vince allo stesso tempo. E con due frasi sei riuscito a rendere ottimamente il concetto. "Chi per primo cade perde"... è chi per primo si abbandona forse all'amore, chi per primo capisce cosa stia nascendo nel suo animo e magari non ricambiato si avvilisce, si sente morire dentro rinchiuso in un sentimento che non può fuoriuscire, perché tanto non sarà mai ricambiato. E se questo motivo viene ripreso dalla prima parte del corpus centrale in cui sembra che chi abbia perso sia condannato allo scherno e agli attacchi, alle condanne dell'amato/a, negli ultimi tre versi prima del congedo sembra ottenere un riscatto, attraverso un feroce rimpianto di qualcuno che solo ora, ormai tardi, ha capito cosa ha lasciato per strada, il suo cuore e forse anche qualche lacrima. E di fronte a ciò che lo circonda, a ciò che lo tortura, prima lo fa sentire bene e poi nuovamente male, in un ciclo quasi infinito, può solo che essere inerme. E quindi negli ultimi due versi, nella conclusione di quest'intensa poesia, sembra aver ottenuto la vittoria sui suoi sentimenti, sul suo passato, sui suoi ricordi, fatti anche di sogno e di errori. Ma realmente non è così, o almeno non credo lo sia. E questa poesia potrebbe essere letta dall'inizio un'altra volta, per capire che non sia così; che le colpe sono sempre di entrambi, che nessuno, di fronte alle proprie cadute, può dire di aver perso, ma ha vinto la capacità di riscattare una parte della sua vita, una parte di sè, perdendo magari qualcosa, che però era solo un peso per spiccare il volo verso le stelle. Il componimento mi è piaciuto molto... forse l'ho letto anche in un periodo in cui leggere poesie di un certo tipo mi fa stare bene, quindi sono contento di aver trovato una poesia degna, che mi ha fatto riflettere e un poco emozionare. Spero di non aver divagato troppo con le mie stupide astrazioni. Bravo, comunque, continua così... anche il lessico scarno, nudo e solo apparentemente privo di colore rende al meglio la forza del testo. Un abbraccio, Fervens_gelu_