Recensioni per
Il ghiaccio nell'anima
di PerseoeAndromeda

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
24/11/19, ore 17:51

Premetto che, essendo Camus il mio personaggio preferito in assoluto, vedo solo lui come vero Maestro di Hyoga e Isaac, ma comunque l'unione di Manga e Anime che hai fatto tu in questa one shot non mi dispiace affatto! Il Crystal saint è sicuramente un personaggio molto più dolce e comprensibile dell'astruso Camus, su questo non ci piove, lo si vede anche in questa fic: mentre Camus se ne va quasi disgustato, seppellendo il suo dolore dentro di sé come al solito, vediamo invece un Crystal molto più vicino al concetto di padre che non di maestro, che supplica Hyoga, l'unico allievo rimastogli, di rimanere in vita. Questa parte qui mi ha sempre affascinato, mi sono sempre chiesta come avesse reagito Camus (o Crystal) alla morte dell'allievo più promettente, il fiero Isaac, particolare che nella storia originale non viene trattato. Concordo in pieno sul fatto che Isaac fosse destinato ad assurgere al titolo di Saint di Cygnus, e concordo anche che, almeno per il primo periodo, era lui il preferito di Camus, il più simile a lui. Hyoga, così torturato a morte dal ricordo dei suoi defunti, che lo accompagnerà per tutta la serie, impiega molto più tempo a crescere e maturare, ma alla fine ci riuscirà, arrivando ad essere il degno successore di Aquarius!
Che dire, adoro Isaac/Hyoga e ovviamente adoro anche l'Hurt/comfort, quindi è stato un piacere leggere questa storiella!
Alla prossima!

Recensore Master
09/11/18, ore 10:14

Ciao, eccomi qui per la recensione del gruppo Boys Love. Per una volta tanto, credo di essere finalmente riuscita a passare per tempo, ahahah!
Ho cercato tra le tue ff qualcosa che potevo conoscere almeno un po', quindi ho puntato per Saint Seiya: letta la presentazione, mi sono assolutamente invaghita della trama. Ho un debole per l'H/C, e poi sono due personaggi di cui ho una minima conoscenza. Ha partecipato dunque a una challenge, bene: beh ora sono parecchio curiosa di leggere il risultato. Continuando con le note, è una delle prime volte in cui mi imbatto in una storia dove un personaggi muore: la cosa mi affascina molto, e non vedo l'ora di leggere come hai gestito la cosa.
Hai deciso di non affrontare direttamente il momento della scomparsa, a livello di stesura: probabilmente avrei fatto così pure io, così da poter affrontare poi con tutto il tempo a disposizione, le introspezioni dei personaggi e i loro sentimenti. Una buona scelta a mio parere :)
La gelida reazione di Camus, in linea con il suo carattere, ha spezzato il cuore del maestro, che si sta prendendo cura di Hyoga, a cui è stata affibiata la colpa della morte di Isaak. Già dalle prime righe si percepisce preoccupazione, angoscia, colpa. Emozioni negative dette o celate, difficili da comprendere per chi le vive.
L'introspezione di Cristal è davvero degna di nota: i suoi pensieri vividi, il uso amare gli allievi e sentirsi completamente avvolto nel dolore della perdita. Consapevole che, anche se sarebbe più facile dare la colpa a Hyoga per la scomparsa, non si possa più tornare indietro. Ora può solo occuparsi della salute del ragazzino, che sta lottando contro la morte. Hyoga passa dall'assideramento alla febbre alta, avendo dei momenti di lucidità in cui ripensa a ciò che è accaduto all'amico. Come hai descritto il passaggio dall'incoscenza alla veglia e viceversa, mi è piaciuto un sacco. Sei riuscita a coinvolgermi completamente, portandomi lì con loro, facendomi percepire l'immenso dolore che li avvolge e che vive nella consapevolezza del giovane, che probabilmente ha ricordi spezzati che lo risvegliano, e per un attimo lo riportano alla realtà dei fatti.
L'essere un uomo, nello stesso tempo un maestro: aver perso un allievo, e avere tra le mani l'altro che è "responsabile" della scomparsa, deve essere davvero difficile. Rischia di perdere pure il ragazzo, quindi ritrova lucidità e si impone, nel tentativo di salvarlo. È una scena significativa, ricca di sentimento, che mi ha colpita parecchio e ho davvero apprezzato. Tutto ciò che si dicono fino a che Hyoga non collassa di nuovo, è scritto davvero magistralmente, come il resto dei dialoghi del resto: intenso e verosimile, significativo. La stanchezza, la paura, l'emozione che portano addirittura i due a scorgere Isaac parlargli per poi andarsene per sempre.
Il finale lo trovo davvero azzeccato e soddisfacente: la richiesta del perdono, l'accettazione da parte del sensei, e la rinata voglia di tornare a vivere che si ripresenta col miglioramento della salute del ragazzo. Una H/C a lieto fine, per chi rimane. Una lettura davvero piacevole, non ho riscontrato refusi e voglio farti i complimenti per la gestine dei personaggi, dei sentimenti che li muovono e dei dialoghi.
Alla prossima, e buon lavoro. :3

Recensore Veterano
07/08/18, ore 01:18

Ciao!
Che bello leggere di personaggi poco o per niente calcolati, come il Crystal Saint, e che bello leggere del suo rapporto con Hyoga (che è il mio Bronzino preferito, quindi mi son fiondata a leggere questa storia anche per questo motivo XD).
Trovo il tuo stile di scrittura impeccabile. Mi piace parecchio come hai reso i sentimenti di Hyoga per la morte del suo caro amico e compagno Isaak, il suo desiderare la morte per i sentimenti che lo attanagliano, la sua preoccupazione di essere un peso per il maestro Crystal e che il maestro Camus lo odi...

Ti faccio i miei complimenti. Alla prossima! :)

Recensore Master
06/08/18, ore 16:20

Eccomi, scusa il ritardo.
So che può dar fastidio iniziare una recensione così, ma è giusto che tu sappia che non conosco benissimo il fandom, anzi: ho visto la prima serie quando avevo sei/sette anni, quindi i miei ricordi sono davvero blandi e fallaci. Ho comunque rispolverato la scheda di Hyoga da Wikipedia per avere chiaro il quadro della situazione, e adesso ci sono.
Tra le due che ti ho detto l'altra volta ho scelto questa perché era quella che, al momento della sceltaXD, era senza recensioni.
Il titolo mi è piaciuto sin da subito: non è arzigogolato, eppure nella sua semplicità è intenso, profondo, ha quel po' di drammaticità e poeticità che danno l'idea di una storia ricca di contrasto, di sensazioni nascoste da scoprire. Mi ha invogliato a leggere la storia! E una volta letta, posso dirti che oltre a essere un bel titolo si adatta perfettamente alla storia. Perché il ghiaccio di cui parli tu non è quello che rende insensibile, ma è quello che cristallizza il dolore, lo racchiude, lo fa diventare la base della forza di Hyoga: è dolore e forza allo stesso tempo. E credo richiami perfettamente l'ambivalenza caratteriale di questo personaggio. Hyoga appare freddo e distaccato, concentrato e devoto, ma sotto nasconde ferite profonde, cicatrici che lo rendono una pezza stropicciata. In lui, però, queste ferite sono sia l'emblema fisico della sua perdita, della sua fragilità, ma sono anche lo stimolo della sua forza, la ragione del suo coraggio. Ed è questa evoluzione che tu tratti in questa storia.
Ovviamente è un Hyoga in divenire quello che ci mostri, concentrandoti sul suo passato di tredicenne. Quindi abbiamo modo di vederlo acquisire questa consapevolezza, di vederlo ancor prima nel suo momento più debole, di contrasto, di lotta interiore.
Mi piace il modo in cui, senza marcare troppo la mano, hai parlato del suo volersi abbandonare alla morte per raggiungere le persone a lui care. Del primo POV mi è piaciuto il modo in cui hai tratto la semicoscienza di questo personaggio rendendo però chiaro al lettore ciò che stava accadendo. Un Hyoga che tenta di recuperare il corpo della madre ma che viene portato via e allora si abbandona al mare; ma Isaac è lì e non lo permette. Molto bella, a tal proposito, questa frase: "Volevi morire, Hyoga? Per questo Isaak è morto? Perchè tu volevi morire e lui non te lo ha permesso?". Questa frase caratterizza bene il rapporto tra i due ragazzi: Isaac era deluso dalle ragioni che muovevano Hyoga, ma non per questo ne era meno attaccato. Lui è stata una presenza costante al suo fianco, silenziosa, come quella di un vero amico, pronto a salvarlo e a dare la vita per lui pur di non lasciare che si arrendesse.
Del maestro non so molto, quindi è sulla tua caratterizzazione che mi baso. L'ho trovato un uomo di cuore, ma con un forte senso dell'insegnamento. Una persona dallo spirito sfaccettato, uno che al di là del suo ruolo di guida ha atteggiamenti umani molto spiccati, affettuosi. E questo in un certo senso mi ha sorpreso, perché ricordo che c'era un senso molto spietato dell'insegnamento, una lotta serrata per diventare cavalieri. Non è una critica, anzi: Cristal si distingue dalla massa, conserva parte dell'attaccamento umano anche in un mondo tanto agguerrito. Ma, come accennato, ha un forte senso dell'onore: ha dei doveri come maestro, dei compiti; il suo essere maestro e persona d'onore è in misura della bravura dei suoi allievi. E anche questo si percepisce, questo suo aver perso un allievo e quindi il fallimento di parte dei suoi doveri che si mischia alla perdita in quanto umana.
Hyoga è un ragazzo dalla tempra caparbia, anche quando pensa di essere debole dimostra determinazione. Non abbandona facilmente le sue convinzioni, né forse lo farà mai, eppure è un personaggio che cresce, lo fa in questa storia. Parte dal dolore della madre, a cui si aggiunge la perdita di Isaac, e poi sfocia in quel senso di solitudine, sensi di colpa e vergogna, perdita, un mare di oscurità che lo svuota. La parte finale, con quella malinconia voglia di onorare i morti e il suo maestro mi è piaciuta proprio perché non cambia drasticamente il personaggio, ma comunque segna il suo aver appreso dagli errori, il voler migliorare, diventare degno.
La trama è un susseguirsi di prese di consapevolezza, sia da parte di Cristal che di Hyoga. Il primo deve prima fare i conti con la rabbia, una rabbia che nasconde l'amarezza della perdita. Lui è il primo che capisce che non odia o biasima Hyoga, nonostante le colpe che comunque ha; c'è comprensione di ciò che l'altro arriva a provare e c'è presa di coscienza sul ruolo che comunque lui è chiamato a ricoprire. Comunque resta umano, pieno di debolezze e fatiche, e mi piace. Del secondo ho già parlato qui sopra.
Passando alla parte più tecnica, ho trovato qualche refuso:
Lo sguardo era speduto -> sperduto
era tornato ad essere quel bambino sperduto aveva visto scomparire la madre nell'oceano -> che aveva visto
Hyoga si stava riducendo in un guscio vuoto di ogni speranza, riempito solo di oscurità -> ad un guscio
Hyoga scosse il capo, nonostante la stretta di quelle mani e lo abbassò. -> va aggiunta una virgola dopo "mani".
Infine, tendi a fare confusione con il nome di Isaac: a volte lo scrivi con la "c", altre con la "k".
Lo stile inizialmente mi ha convinto molto, soprattutto per il buon controllo di POV. Ti faccio i complimenti come hai gestito il POV di Hyoga che, semiincosciente, ha comunque mostrato la vicenda attraverso le sensazioni, e più in generale i complimenti per alcune metafore, davvero belle ed eleganti. Anche il secondo POV è ben controllato, ma lo stile si perde un po' a causa della forte ripetizione dei nomi o di termini che ne fanno le veci. Tendi a ripetere troppo il soggetto delle frasi. Il bello dei POV è che puoi omettere più spesso il soggetto, perché il punto di vista non cambia, così da rendere la lettura più scorrevole e meno ripetitiva.
La punteggiatura, per lo più, va bene, ma ogni tanto tendi ad allungare troppo i periodi. Secondo me, in alcuni passaggi potresti utilizzare dei punti più fermi, in modo da dare ritmo alla narrazione; c'è anche la tendenza ad andare molto spesso a capo. Se unisci di più i paragrafi eviti anche di ripetere i soggetti, istintivamente è più facile.
Un esempio di punteggiatura è questo:
La corrente era così forte che i due corpi avvinti sembravano strapparsi come pezzi di carta, Hyoga lo sapeva, Isaak stava lottando, si era messo in pericolo, perché? -> Ci sono diversi modi in cui potresti rendere di più l'intonazione con la punteggiatura, uno potrebbe essere questo: La corrente era così forte che i due corpi avvinti sembravano strapparsi come pezzi di carta. Hyoga lo sapeva: Isaak stava lottando, si era messo in pericolo. Perché?

Tirando le somme, il testo è stato abbastanza penalizzato dalla ripetizione dei soggetti, che lo ha reso ridondante, ma mi sono piaciute diversi passaggi, come la similitudine qui sopra dei pezzi di carta, che mi ha richiamato l'effetto che si crea a guardare qualcosa sotto la superficie dell'acqua. Le caratterizzazioni mi hanno convinto e mi è piaciuta l'evoluzione di Hyoga.
A presto!

Recensore Master
05/08/18, ore 19:41

Bellissima storia. So che hai consigliato di leggere le più recenti ma questa mi ha ispirato, anche se poi è abbastanza fresca di pubblicazione anche questa. Hyoga e i suoi sensi di colpa, un qualcosa che rappresenta un po' il suo modo di essere e di porsi nei confronti anche delle altre persone. Ogni cavaliere ha avuto un addestramento in un luogo del mondo diverso e impervio in qualche modo. E di questo luogo se ne è portato dietro il ricordo, il tratto indelebile che poi ha formato il proprio carattere. Hyoga della terra dei ghiacci ha conservato lo sguardo freddo a tratti insensibile, come se nulla potesse scalfirlo o turbarlo. Mai una parola di troppo, mai un emozione mostrata a viso aperto, eppure un cuore nobile, triste e pieno d'amore. Il suo ruolo di Saint che contrasta in modo così brutale con la sua malinconia i suoi ricordi così dolorosi. La perdita di sua madre una figura così presente seppur ormai persa da tempo, e il ricordo di Isaak un amico creduto morto per sua stessa mano. Suppongo che colui che tu chiami con il nome di Cristal sia il Maestro dei ghiacci. Hai dovuto giustamente distinguerlo in qualche modo da Camus che è a tutti gli effetti il vero maestro di Hyoga. Penso sia così, se mi sbaglio mi correggerai. Una lettura bella e commovente, i sentimenti del giovane cavaliere, quelli del suo maestro che non sa se provare rabbia o solo tristezza nei confronti di quell'allievo così legato ai suoi ricordi da non riuscire a separarsene. L'atteggiamento di Camus, che ancora una volta non lascia trasparire emozioni, né sentimenti né dolore. Un chiarimento che attenderà a lungo fino a quando si ritroveranno al Grande Tempio faccia a faccia. Come sempre riesci a cogliere la vera anima e l'essenza di questi personaggi. Ti faccio davvero tanti complimenti, non mi permetto di obbiettare nulla perché le tue storie sono sempre impeccabili quindi non mi resta altro che salutarti e darti appuntamento alla prossima, ciao.

Recensore Master
05/08/18, ore 18:10

Ciao eccomi qui per lo scambio
Ho scelto questa opera perché mi incuriosisce tantissimo il fatto che hai inserito il maestro dei ghiacci e il rapporto con il suo allievo.
Il maestro dei ghiacchi ha trattato Hyoga sempre come un figlio insegnandogli tutto quello che lui sapeva e fatto prendere al cavaliere del cigno la bronze cloth.
Per quanto riguarda Hyoga trovo che il legame con il suo maestro è qualcosa di profondo e bellissimo e tu hai analizzato questo rapporto perfettamente.
Alla prossima :)

Recensore Master
04/08/18, ore 13:39

Ciao cara, perdona il ritardo ma eccomi qui per lo scambio del giardino. Che dire? Ho scelto questa storia perché priva di recensioni... Ed io mi chiedo perché? È così bella che è un vero peccato che sia senza recensioni. È bella perché analizzi i pensieri e i sentimenti di un personaggio poco trattato quale io maestro dei ghiacci ed è bella perché analizzi il rapporto discepoli maestro. A presto.