Lo sapevo!!! Lo sapevo che prima o poi l'avesti fatto!! *piange lacrime amare* L'ho capito appena ho letto quel "Parigi, Francia"
Ora mi ricompongo e formulo la mia recensione... sigh...
Partiamo con ordine:
- la scena in cui Taro annuncia la sua partenza è da strappalacrime, ho potuto sentire lo stravolgimento che ha provato lui, quel "non è stato diverso da tutte le altre volte"... povero caro, non deve essere davvero facile dover mollare così spesso gli amici che ti crei così faticosamente (ricordo ancora la scena dell'anime quando lui prova a fare amicizia, da piccolino, e suo padre lo sprona ad andare a giocare a calcio, ma lui rifiuta... *lacrime a go go*
- il gioco della bottiglia. Fa molto anni '90, sai? Mi sembrava di vedere un episodio stile "Il tempo delle Mele" *ridacchia*
- Tanaka è passato da essere il personaggio più odiato (quando incita QUEI DUE) a "migliore amico dell'anno" nel giro di 5 minuti, sappilo xD (irrompe nello stanzino maledetto, me felice!!!)
- Azumi, con le rispostine che dà, dimostra davvero di essere la French Anego, ha la lingua davvero tagliente la ragazza!
- la scena dello stanzino è talmente reale che sfido chiunque abbia vissuto la pre-adolescenza negli anni '80/'90 a dire che non gli è mai capitato (per noi era un classico delle gite!)
Certo che... che sfiga poveretti. Neanche fanno in tempo ad adattarsi che arriva subito l'impiccione di turno a rovinare tutto... e poi lei ci rinuncia proprio... questa non l'ho capita, mi ha lasciato perpelssa, ma indubbiamente per lei non deve essere facile pensare che comunque, dopo quella festa, lui partirà, quindi avrà deciso che è meglio lasciar perdere il tutto...
Guarda, mi fa quasi tenerezza... quasi eh, che lo sai che la repulsione che provo per questa coppia è atavica.
però l'immagine di loro due sul balcone, col Sacré-Coeur alle spalle, la Tour Eiffel, la brezza... mio malgrado devo ammettere che è molto bella, l'hai descritta molto bene, riuscivo a percepire il mix di emozioni di quei due.
Poi...
Poi mi stupisci. Mi stupisci con una caratterizzazione che però ci sta tutta. La coppia Azumi/Pierre è una variabile che non avevo mai calcolato ma che mi crea un contesto niente male. Li vedo bene, interagiscono che è una gioia, creando quel sottile velo di erotismo che non guasta mai.
E quell'incontro... galeotto fu l'albergo, eh? Quando lei alza lo sguardo e lo vede, ammetto di aver avuto un sussulto anch'io, nonostante potessi benissimo immaginare... quando poi lui ha proposto il tavolo unico, ho capito che avrei dovuto mettere la fangirl in un angolo, e concentrarmi sulla storia (Sacchan, giù quella mazza da baseball... per favore... xD)
Quel detto-non detto, quelle parole sul tornare in Europa, la consulenza con Wakabayashi - che ormai in Europa ci sta da anni... credo che per Taro sia giunto il giro di boa, quel cambio di vita che l'incidente ha drasticamente posticipato. Lo percepisco da come parla, riesco a immaginare le sue espressioni facciali mentre esprime i suoi pensieri...
[...] all’improvviso ricordo cosa mi piacesse così tanto di lui.
Taro è sempre stato un ragazzo mite, riflessivo, all’apparenza imperturbabile ma dentro di sé…
Lui nasconde un fuoco. [...]
Eh, mia cara Azumi, hai proprio ragione, e con te ha ragione anche l'autrice. Sono esattamente le stesse cose che piacciono a me, quel suo sembrare un'acqua cheta, per poi dimostrarsi in grado di distruggere i famosi ponti del proverbio. Può sembrare una persona superficiale, ma in realtà è di una profondità infinita, d'altronde con il passato che ha avuto, era uno dei pochi modi che aveva per sopravvivere e non farsi ingoiare dalla depressione.
Devo dire che all'inizio ci ho sperato, che nessuno dei due tornasse dall'altro, ma quando lei ha aperto la porta non mi sono stupita di vederci Taro. Alla fine, ci sono dei sospesi tra loro, non posso ignorare quella che io definirei "La sensazione dello stanzino".
La cosa che però mi lascia un po' di amaro in bocca - e parlo da lettrice, non da fan di Misaki - è il modo in cui questi due si sono presi. Cioè, è una sensazione strana, è... davvero, è sesso e basta. Da parte di lui non traspare nessuna emozione, se non quel desiderio fisico di averla (che indubbiamente cela altri sentimenti, conoscendo il personaggio e conoscendo il tuo modo di pensare).
In questo aiuta molto il fatto che tu ci stia proponendo tutto dal POV di Azumi, quindi non abbiamo idea di quale turbinio di emozioni travolga Misaki in quel contesto.
Eppure...
Eppure alla fine ho pianto con lei. Sì, segnatevi questa data: Oggi Sakura ha empatizzato con Azumi. Rimarrà negli annali della storia, verrà istituita una festa nazionale.
Sarà che... beh, lo sai... sarà che più che con lei, ho empatizzato con la situazione, e mi sono resa conto di quanto si possa essere "folli", a vent'anni o poco più, e di come i sentimenti possano annebbiarci la vista. E lei è presa, davvero presa da lui, lo dimostrano i suoi ragionamenti prima di prendere il coraggio a quattro mani e aprire quella dannata porta per raggiungerlo.
Ti confermi la Regina dei sentimenti, comunque... per quanto mi riguarda, sei una di quelle autrici che meglio riesce a raccontare quel lato romantico che Takahashi ci nega.
Ma, d'altronde, si sa: dove non arriva lui, ci pensiamo noi fanwriter *blink*
Bene, allora mi ritiro nel mio mondo, e aspetto paziente il seguito che ci hai promesso... magari, che ne so... soddisferai la mia voglia di spoiler ***
Grazie per le emozioni che mi hai regalato con questa raccolta, davvero: mi sai regalare sensazioni incredibili.
Continua così... mantenendoli separati però XD come dici tu, NON COPPIA!!!
Baci, tesoro! |