Ti capisco bene, Duncan.
Non siamo, almeno in questo caso, così diversi.
Ryuk: Anche tu in gattabuia?
Ti piacerebbe.
Purtroppo nemmeno io resto troppo in pace.
Ryuk: Come?
Escluse le otto ore di sonno che a mio avviso sono anche meno, tutte le altre ore di una giornata sono spese per stressarmi.
Tu che rompi a cercare il tuo Death Note, gente che mi scassa mentre mangio, leggo o cammino tranquillo.
Ma è mai possibile che tutti abbiano bisogno di me?
Ryuk: In questo caso stiamo parlando di Duncan.
Che poveretto ha ricevuto visite a non finire.
La prima volta da Trent (mi scuso per non aver recensito lo scorso capitolo, ma ho la memoria di un pesce rosso), quindi da Cody, poi da Zoey e mò da Courtney.
Un po' di pace per questo orco chiodato non c'è mai, vero?
Ryuk: Bella l'idea del demone della perversità.
Guarda Ryuk che non si tratta di un demone in carne ed ossa.
E se avessi letto anche la fine, anzichè andare in brodo di giuggiole per un Duncan che le prende di continuo, forse avresti visto anche la spiegazione di Anown.
Ryuk: Pardon
Non ho mai simpatizzato troppo per Duncan e per i suoi problemi, ma in questo caso sono pronto a ricredermi.
Se la storia dovesse proseguire in questo modo credo che potrei migliorare la mia opinione sul punk.
Ryuk: Anche perchè dobbiamo capire, semmai fosse importante, che fine ha fatto Gwen.
È chiaro che io adori i misteri e, quindi, se di mistero si tratterà, risolverò anche questo caso.
Ryuk: Roba che Detective Conan, Sherlock Holmes e Jessica Fletcher spostatevi proprio.
Vivi con me da anni e non hai ancora imparato che Conan mi sta sulle scatole, che la vecchia è una portasfiga e che l'unico che considero veramente capace è il buon Sherlock.
Poi la gente mi ferma per strada e mi chiede com'è vivere con uno shinigami?
La risposta? Uno schifo.
Ryuk: Ringrazia che ho perso il mio Death Note.
Sì, sì...in una prossima vita potrai scrivere il mio nome.
Intanto saluto Anown che è costretta a leggere la mia prigionia con questo essere informe.
Alla prossima! |