Recensioni per
La ballata di Heer Halewijn
di yonoi

Questa storia ha ottenuto 36 recensioni.
Positive : 36
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
28/08/19, ore 08:25

Recensione per il contest “Scegli il tuo mandala e ti dirò chi sei…”
 
Leggere questa ballata non è stato semplice, a livello emotivo intendo, perché a livello di sintassi scorre senza problemi come un fiume in piena.
Abbiamo un continuo parallelismo fra i due amici, Larse e Indaco, entrambi a combattere pregiudizi, entrambi con i loro demoni interiori.
Entrambi artisti, soprattutto.
Larse è un pittore, si dedica alla prima arte in cui riversa i suoi sentimenti, i suoi contrasti interiori, con sfumature oscure e netti confini. Sembra che solo Lui e la Sua arte abbiano il privilegio di conoscere i suoi sentimenti, nessun altro ne sembra degno, nemmeno Indaco stesso.
Indaco invece è un ballerino, un étoile, si occupa della quinta arte dedicandoci tutta la sua anima. Al contrario di Larse, la cui arte è pressoché creata dai sentimenti causati dagli altri, Indaco egoisticamente fa della sua arte il suo scopo. Non ci sono i sentimenti provati per qualcun altro, non ci sono i pregiudizi degli altri a frenarlo, non c’è in realtà l’amore di Matte a farlo ballare, semplicemente balla per il suo sentimento, per la sua unica ed eterna gioia.
Abbiamo quindi due modi di vivere l’arte che però hanno lo stesso risultato.
Da un lato Larse che riversa sulle tavole la sua situazione famigliare e l’amore proibito per l’amico, dall’altro Indaco che ad ogni passo cresce e si sente realizzato.
Entrambi hanno due donne forti che li seguono e li bacchettano ad ogni occasione, Madame e Shlomit, due figure così caratteristiche da avere un linguaggio tutto loro. Un linguaggio proprio di questi personaggi che anche se non hai capito chi sta parlando, leggendo una parola o una virgola messa in un certo modo, cogli subito l’identità dell’interlocutore.
Questo è decisamente un punto a favore, perché dare spessore, dare identità vere ai propri personaggi di fantasia, non è cosa da poco. Molti fanno l’errore di rendere il proprio linguaggio, proprio anche di tutti i personaggi di cui sta scrivendo. Ad esempio, se il narratore onnisciente della storia, usa spesso la parola “tuttavia”, se la si legge anche detta dai personaggi, sembra solo che quei personaggi siano prolungamenti del narratore, e non vere identità che si muovono creando una storia. Per me i dialoghi sono fondamentali, la loro introspezione e la loro impostazione. Qui, devo dire, che ogni elemento ha il suo tratto distintivo.
La leggenda di Heer Halewijn fa da sfondo e filo conduttore. Ci trovo del parallelismo fra la leggenda e le sorti dei due amici. Si inizia con una ragazza che si addentra in quel bosco maledetto per salvare la sua migliore amica, per riprendersela e portarla indietro, e si conclude con Indaco che abbandona il suo amore più grande per un momento, e corre a riprendersi Larse, a salvarlo da Heer Halewijn dei giorni nostri.
Il posto segreto e tranquillo è paragonabile al bosco incantato con le creature e i funghi bianchi, in entrambi i posti qualcuno ci ha lasciato la propria anima e la propria innocenza.
Ho apprezzato anche la delicatezza con cui è stato trattato il tema di Larse, in cui si intuisce soltanto il dolore e il disprezzo. In cui si percepisce il soggiogamento e la sottomissione, però non si dice mai apertamente. Perché dirlo e spiegarlo farebbe male a Larse, al suo personaggio, e tu lo hai rispettato come un ragazzo vero, con una sua sensibilità e un possibile futuro lontano da tutto quello.
Il tutto ha una sceneggiatura cupa, fatta di pennellate decise da qualcuno che tiene per mano un ballerino professionista. C’è chi sceglie il colore e chi l’andamento del tratto.
Non finisce con Larse che sconfigge tutti i suoi demoni, non si sa se avrà mai il coraggio di parlare, men che meno con Indaco che affronta le conseguenze di aver contraffatto le analisi.
Come dicevo prima, sono entrambe anime macchiate, sono veri e pronti a dare loro stessi per l’arte a cui si dedicano. Sono due professionisti, per quanto mi riguarda.
Detto ciò, complimenti vivissimi per aver dato vita ad una storia che è pregna di consapevolezza, dura come la realtà e delicata come le passioni che ognuno di noi cela dentro.
Grazie.


Edit: Dimenticavo il punto sul mandala. Credo proprio che sia Indaco e credo sia stato reso in maniera perfetta. In questi casi è difficile dire se sia nato prima il personaggio o se sia stato solo adattato alla traccia da seguire, perché sembra essere cucito al suo petto. Non è molto, ma ci tenevo a sottolinearlo.
(Recensione modificata il 28/08/2019 - 08:33 am)

Recensore Junior
06/11/18, ore 22:05

Ciao, ho scoperto questa storia grazie al contest e ne sono veramente felice. Un racconto dall'aria cupa, che definerei dolceamaro. Hai descritto in maniera profonda l'importanza dell'amicizia e ogni personaggio è caratterizzato nei minimi dettagli, con un'evoluzione evidente nell'arco della storia.

Mi ha colpito molto l'amore per la danza del protagonista, ma anche come alla fine sia consapevole di non poter abbandonare Larse. Una scelta sofferta, eppure giusta. Indaco avrà un'altra occasione per salire sul palcoscenico e brillare, ma se non avesse rinunciato allo spettacolo, credo che non avrebbe mai perdonato sé stesso.
Infatti, sono sempre stata convinta del fatto che le passioni e i sogni siano importanti, ma non bisogna mai perdere di vista le amicizie, l'amore e le persone care che ci sostengono. Senza di loro, come potremmo festeggiare i nostri risultati? Come potremmo condividere la gioia per aver raggiunto i nostri obiettivi ed essere riusciti a esaudire i nostri sogni, dopo tante fatiche?

Vorrei farti i complimenti anche per lo stile: ricco, raffinato e molto curato!

Grazie per aver scritto questa storia e per averla condivisa.
A presto! :)
(Recensione modificata il 06/11/2018 - 10:07 pm)

Recensore Master
08/08/18, ore 17:44

Hai visto la sfiga di Jens! E sbaglio, o pure lui ha falsificato i risultati alle analisi?
Comunque, impressionante per Indaco, ora si è beccato la parte principale.
Ho riso come una matta nei preparativi per il grande debutto: le reazioni di Indaco a trucco e costume, qual 'finalmente sei calato nella parte' ... e poi Larse sparisce. Shlomit è un vero mito, una che ha tutte le possibilità per capire quel che Larse e sua madre non hanno saputo vedere: se qualcuno è gentile non è detto che non abbia secondi fini. E di sicuro ha tenacia da vendere.
Wow. E Indaco finalmente si dimostra un amico: dopo aver letto dello sviluppo della sua passione per la danza, di tutti i sacrifici che ha sopportato per arrivare a quel momento, vedergli buttare via tutto per il suo amico è stato davvero impressionante.
Cavoli. Quindi Larse ha dato fuoco a tutto, in un tentato omicidio-suicidio. Per fortuna gli è riuscita solo la prima delle due cose, e quel bastardo di un fumettista ha fatto la fine che meritava. Davvero ben rese le emozioni di entrambi i due amici, che si ritrovano in una situazione in cui due ragazzini non dovrebbero mai trovarsi. È un finale molto tranquillo, malinconico, ma a suo modo anche speranzoso.
In generale, direi che questa è stata davvero una splendida storia: complimenti vivissimi!

Recensore Master
04/08/18, ore 11:49

Wow, l'incontro col grande autore non è stato esattamente quel che ci si aspettava. Forse è solo merito del punto di vista di Shlomit, ma il tizio ha un'aura di inquietudine attorno a sè. Soprattutto per l'abilità con cui intorta Larse, con i paroloni e i grandi nomi che fanno tanta impressione a chi è poco esperto, e la promessa di un posto delizioso, tranquillo... in cui i cellulari non prendono? Oh cavolo, adesso mi fa davvero paura.
E siccome la storia vuol darmi il tormento, si passa a Indaco, che sta bello allegro a farsi la vita nella grande città e a risolvere i suoi problemi a calci nelle palle. Mi sorprende che gli manchi Larse, è una delle poche volte che ci ha pensato, ma non ha avuto nessun senso di colpa per il pessimo modo in cui si sono lasciati. Ma tra parentesi, quanto sono divertenti Halle e Madame Grisi che litigano?
Oh cavolo. Oh cavolo, cavolo, cavolo. Quell'autore non voleva fargli da maestro, eh? Mi sa che il povero Larse è finito nelle mani di un pedofilo ... o efebofilo, non importa, quel che importa è che questo stronzo ha abusato di un minorenne, rispetto a cui peraltro si trova in una posizione di superiorità, e che è completamente succube di lui. E si vede che il ragazzino ne è disgustato e sconvolto... in realtà, è l'unica cosa da cui si capisce, a parte quella frase molto suggestiva su come non avessero disegnato niente. E per questo ti faccio i complimenti: su efp non avevo ancora visto una situazione del genere trattata con tanta delicatezza, e al tempo stesso in modo così inquietante.
Indaco è davvero un imbecille egocentrico. Il suo amico deve ascoltare le sue storie sulla danza e aiutarlo coi suoi problemi, ma per quanto riguarda le passioni e i problemi di lui ... per citare testualmente, che gliene frega? Bell'amico!
Complimenti, un capitolo davvero inquietante e magnifico!

Recensore Master
03/08/18, ore 20:33

Non c'è che dire, Larse è finito in una casa popolata di gente ben strana. Quei dipinti sembrano proprio fatti per far venire i brividi, ma Shlomit si prospetta come una brava maestra.
Povero Larse. Certo, l'amore di Ondaco per la danza è stato descritto con termini così entusiasmanti, il suo terrore all'idea di dover rinunciare alla sua passione così comprensibile, che fa davvero specie vedergli usare l'amico a quel modo, in suo nome. Certo, si capisce lo stress di Indaco, tutti i pregiudizi che ha dovuto sopportare, ma costringere l'amico a falsificare un documento per poi andarsene senza alcun ringraziamento o sorriso... davvero non lo mette in buona luce.
Ci sta la versione creepy di Scarpette Rosse per vendetta, è il presentimento che preoccupa. Anche perché se doveva essere uno sfogo, non è riuscito, e Larse è sempre più ossessionato da Indaco.
Sono veramente curiosa di sapere come andrà a finire questa storia: complimenti davvero!

Recensore Master
03/08/18, ore 10:36

Ciao caro^^
Finalmente eccomi qui a leggere il finale di questa meravigliosa storia.
Come sempre ammiro moltissimo il tuo stile, riesci sempre a narrare gli eventi in modo unico e originale. Per esempio ho apprezzato molto il modo in cui hai rappresentato l'incidente di Jens, in cui tutto sembra essere deciso da un inevitabile destino, e assurdamente dall'egoismo di un albero ignaro che ha deciso di crescere lì decenni prima.
Così alla fine il nostro Indaco ha deciso di rinunciare al suo grande debutto per qualcosa di più puro e sincero, ovvero l'amicizia.
Ammetto che avevo davvero il timore che tutto finisse in tragedia, anche perché sei stato bravissimo nel creare un clima di tensione e angoscia degno di un thriller, per fortuna però le cose sono andate diversamente.
Di certo sarà difficile per Larse affrontare una situazione così difficile, ma con il sostegno e il supporto del migliore amico ci sono buone speranze che riesca a riprendersi.
Che dire? Una storia molto intensa, in cui vengono trattati temi di ogni tipo, in particolare ci mostri come sia difficile crescere, come i sogni possano rivelarsi vane illusioni, come sia difficile e quanto si debba sacrificare per raggiungere i propri obiettivi...ma credo che la cosa più importante in tutta questa vicenda sia il valore dei rapporti umani.
I due protagonisti hanno affrontato avversità di ogni tipo: Larse è stato devastato dal senso di abbandono e dalla solitudine, mentre Indaco ha sacrificato la sua intera esistenza per la danza, dovendo fare i conti anche con una brutta malattia. Nonostante tutto però i due hanno saputo ritrovarsi.
Il finale mi ha veramente commossa, anche a me piace credere che certi legami siano destinati a rimanere per sempre, quindi ho apprezzato particolarmente questo racconto.
Infine mi è piaciuto anche il parallelismo tra la vicenda dei due protagonisti e l'antica leggenda, che ha aggiunto un alone di mistero e misticità in questa intrigante ambientazione nordica.
Complimenti, è sempre un piacere leggere le tue storie^^
Alla prossima! :)

Recensore Master
03/08/18, ore 06:50

Finalmente sappiamo qualcosa anche di Larse: i suoi disegni sono hià inquietanti quando era un ragazzino. Mi è piaciuta soprattutto la figura della suora,una che cerca di aiutare i suoi allievi a esprimere le proprie potenzialità anche quando lei stessa ne è turbata e incerta sul da farsi. Mi è sembrata una figura molto realistica!
Povero, povero Indaco. Certo, dopo un po' ad essere costantemente schernito tutti i bisbigli diventano su di lui e lo stressano; è ammirevole che sia riuscito a conservare il suo affetto verso quelle povere bambine. E Madame Grisi è stata semplicemente fenomenale: apparentemente ha accettato la scusa di Indaco, per poi punire con la massima disinvoltura quella stronza bionda.
Davvero interessante la vicenda di Leah Abramovich, e la sua battuta finale mi ha fatta davvero morire dal ridere!
Aaaaw, la scena finale con i ballerini maschi mi ha fatto una tenerezza assurda. Inmagino che a un certo punto tutti loro siano passati per la fase di essere l'unico maschio nella loro classe e possano simpatizzare. E meno male che Indaco ha trovato un altro emofiliaco, per il conforto di avere qualcuno nella stessa situazione.
Di nuovo un bellissimo capitolo, complimenti!

Recensore Master
02/08/18, ore 13:13

Wow, un'altra tua storia? Controllo subito!
Davvero bella la leggenda all'inizio. Sembra proprio una storia folkloristica (l'hai inventata tu o l'hai sentita da qualche parte?), e raccontata in modo molto efficace.
Sai, di solito non sono una grande fan delle presentazioni dei personaggi così esplicite, a lista di caratteristiche, ma in questo caso erano tanto complete che non davano particolarmente fastidio, e soprattutto erano confermate dalle parole e dalle azioni dei personaggi. Si capisce benissimo la natura ansiosa e timida di Larse, e quella esuberante e teatrale di Indaco.
Devo dire, finora mi piace soprattutto quest'ultimo. Certo, Larse cerca di sminuire il suo amore per la danza più per gelosia che per vera e propria omofobia, ma intanto Indaco è quello che si impegna alla faccia dei pregiudizi di chi dovrebbe sostenerlo.
Mi piacciono la nonna Mette, un vero tesoro di persona pronta a offrire conforto e sostegno a chiunque, e Madame Grisi, severissima ma assolutamente giusta nel dare a ognuno quel che gli è dovuto. Orribile invece la mamma di quella bambina: già mi danno fastidio quelli che cercano di imporre dovere e senso di colpa a un adulto, figuriamoci una bambina in lacrime e terrorizzata. Povero Indaco, pare capitato in un vero manicomio; personalmente spero che sia stato l'unico a passare quella selezione.
Un bellissimo inizio per quella che promette di essere un'ottima storia: complimenti!

Recensore Master
01/08/18, ore 00:09

Ehi Yonoi!
Sei riuscito a sorprendermi ancora una volta con un finale più che inaspettato.
Già mi figuravo una fine tragica per uno dei due (all'inizio pensavo a Indaco, a causa della sua malattia; poi ho iniziato a pensare a Larse e al suicidio). Invece c'è stato un lieto fine, cosa in un certo senso rara nelle tue storie che sembrano concludersi spesso e volentieri con la redenzione di uno dei personaggi.
Questa volta però mi hai davvero stupita: gli amici di una vita che si ritrovano, colui che all'apparenza appariva più freddo e concentrato soltanto su sé stesso e sul suo sogno ha lasciato tutto, ha abbandonato il teatro che tanto amava per correre da Larse. Una scena bellissima, che mi ha fatto temere il peggio fin quando non ho letto che Larse era stato portato in salvo.
L'ultima scena poi, di loro due distesi sul letto, finalmente insieme, è stata di una dolcezza e una tenerezza... bellissima!
Complimenti di nuovo, per tutto. Per il primo posto più che meritato, per il lessico e lo stile, per la trama originale... Complimenti davvero!
Questa storia va tra le ricordate ;)
Spero di leggere presto qualcosa di nuovo scritto da te ^^
Nina

Recensore Veterano
31/07/18, ore 14:27

Primo posto

yonoi. - La ballata di Heer Halewijn

Originalità: 14/15
Mi è piaciuto quello che hai creato intorno alla mia richiesta iniziale e ne sono felice. Anche qua, come ti dirò sotto, non so dirti perché non sono riuscita a darti 15/15 e in parte mi dispiace ma devo comunque parti i complimenti. Temevo dei cliché ma non ce ne sono stati, bravo!

Lessico e stile: 14/15
Mi piace come hai usato le parole, non troppo colloquiali e decisamente in linea con il genere.

Gradimento personale: 23/25
Mi è piaciuta, anche se non mi ha fatto dire continuamente "wow". Non c'è esattamente qualcosa che non mi è piaciuto, l'ho riletta due volte per tentare di capire a cosa era dovuta la mia sensazione di bello-ma-non-perfetto ma non ho comunque trovato il motivo. (se rileggendola in futuro lo troverò te le dirò). Il quarto capitolo mi piaciuto anche più della conclusione, io l'ho interpretata (fammi pure sapere se ho sbagliato a vedere io eh) come la calma prima della tempesta, la calma prima delle rivelazioni finali.
Se devo trovare qualcosa di negativo, direi forse l'eccessiva lunghezza dei capitoli. Sono ben strutturati e servono per la storia ma sinceramente ho dovuto dividere il quinto atto in tre parti perché è un po' massiccio! Comunque sono felice di aver letto la tua storia e magari ne leggerò altre in futuro :)

Impaginazione: 10/10
Mi piace come hai impaginato ed io sono anche una fan delle citazioni ad inizio capitolo o in mezzo alla storia perciò non potevo che darti punteggio pieno.

Punti bonus: 0/2

TOTALE: 61/66

Recensore Master
31/07/18, ore 08:04

Ciao carissimo^^
e quindi la morale è...? I sogni sono ingannevoli, ti portano solo nelle mani di marpioni che tenteranno di approfittarsi di te, o che ti faranno fare il cavallo da circo sul palcoscenico.
Molto meglio l'amicizia, quella vera, che resiste a ogni prova e cimento.
I nostri due eroi, infatti, si ritrovano in una stanza d'ospedale, uno ustionato non si sa quanto, l'altro che ha appena mandato alle ortiche la sua carriera di ballerino classico, a dormire vicini.
Forse è questo ciò che conta veramente nella vita, vuole dirci l'autore. Giusto?^^
Ovviamente - che te lo dico a fare - tutta la srtoria è scritta benissimo. Se fosse un film, probabilmente sarebbe di Bergman. Hai presente "Fanny e Alexander"? Ha lo stesso tono tra il fiabesco e il sinistro.
Peraltro, scopro che sei anche un estimatore dei Nox Arcana...
Va be', come sempre complimenti. Leggerti è un grandissimo piacere.

Recensore Master
30/07/18, ore 07:48

E purtroppo, come era destino che fosse, questa storia è finita. Ma è finita col botto, eccome! Un finale degno della storia, che mantiene fino all'ultimo quell'atmosfera cupa e grigia che era stata presente fin dal primo capitolo.

Si inizia con una fortuna nella tragedia: il pirla Lilin ha un incidente (ben gli sta, a quel brutto coglione!), e Indaco diventa il pezzo forte del balletto. Poi pero' inizia ad accorgersi che il suo amichetto Larse ha qualcosa che non va. Cerca di rintracciarlo in tutti i modi, molla anche lo spettacolo per andarlo a cercare...e alla fine si trova davanti un incendio da cui fortunatamente Larse sopravvive, e in cui muore il suo 'insegnante di disegno' (bene, sono felice che il bastardo abbia tirato le cuoia, se lo meritava!). E alla fine, i due amici si ritrovano in ospedale, pronti a lasciarsi alle spalle questa brutta storia e ad andare avanti con le loro vite.

Grazie per aver scritto questa storia, yonoi. Alla prossima!

Recensore Master
29/07/18, ore 21:56

Recensione premio per il contest "Raggio di Luna" 1/2

Carissimo Yonoi, eccomi arrivato alla fine.
Beh, non so cosa dire, davvero, sono rimasto ancora una volta incantato di fronte a questa ennesima storia meravigliosa: lo stile, lo ripeto ancora, è la perfezione del sublime, delicato, raffinato ed evocativo ma senza mai essere pesante o poco scorrevole, la storie scorre liscia per tutta la sua durata e le descrizioni dell\'ambiente sono semplicemente perfette, come tutto il paragrafo che descrive la polvere, il vento e la pioggia... avrei potuto Starr per ore a leggere solo quella descrizione come se ammirati un quadro tempestoso del Romanticismo ottocentesco. E se già solo lo stile basterebbe da solo a rendere sensazionale ed eccellente questa storia, i personaggi sono ciò che muove e rende tutto in maniera ancora più vivida, reale ma al tempo stesso fiabesca e magnifica come la ballata olandese di Heel Halewijn. Indaco, il protagonista sulla carta ma non nei fatti, ha fatto la scelta più umana, quella che ognuno di noi che possiede anche solo un minimo di sentimento avrebbe fatto, anche se le conseguenze per il suo futuro saranno tanto incerte quanto probabilmente sfavorevoli al suo sogno: una corsa in taxi di due ore sotto la pioggia battente, attraverso le campagne sferzate dal vento gelido, una telefonata a un numero di tre cifre, semplice da ricordare ma non da digitare, mai. E di fronte a sè trova un corpo straziato e bruciato, distrutto ma vivo: è solo la stretta di una mano in un letto d\'ospedale, tra il bianco asfissiante e i dati specialistici scritti sulle sacche che io stesso ho imparato a conoscere, alla fine, che riporta tutto a quando nulla ancora era iniziato, alla calma di sempre, a ciò che un tempo era quotidiano e che invece sembrava solo un\'illusorio sogno. L\'atto di coraggio di Larse, che pone fine alle violenze e ai soprusi, agli abusi di potere e personalità, cancella tutto in pochi secondi, e Herre fa la stessa fine di Heel, disciogliendosi come nulla: si dice che le fiamme purifichino, e questa volta è davvero il caso corretto. E, finalmente, si può rivelare l\'identità del vero protagonista di questa storia, ovvero l\'amicizia:forse per qualcuno è qualcosa di più, forse lo sarà per entrambi, ma essa è sempre in sottofondo ma anche in risalto, e muove tutto da sè. E poi ci sono tutte le sottotrame, l\'illusione terminata di Jens e le storie di Shlomit, del signor Iena e della Madame Grisi, che meriterebbero già sole pagine di commenti, sono storie complete inserite in un grande quadro, che forse è l'intera Danimarca (paese meraviglioso, che ho visto per solo un giorno ma che, prima o poi, mi rivedrà... ho giá il piano di viaggio pronto, pensa!).
So che il finale non ti soddisfa mai, ma per favore, non cambiare mai le ultime parole: quel "prima che tutto iniziasse" dovrà restare lì, come incorniciato a imperitura memoria, perchè è il simbolo di questa storia: perchè il tempo passa, ma le emozioni no.
Alla prossima, carissimo, non vedo l"ora di leggere la tua prossima storia... e, se sarà meravigliosa come questa, ovviamente... credo davvero che potresti scrivere un romanzo e pubblicarlo, almeno un acquirente lo avresti di sicuro, ma sono certo che avresti successo.
E, per finire, mi scuso per questa recensione più lunga del mio repertorio di drabble e ti saluto, aspettando con ansia la tua preannunciata storia efferata. A presto, yonoi, tuo affezionatissimo lettore,
mystery_koopa

Recensore Veterano
26/07/18, ore 14:38

1° classificato al contest 'Zodiac Game'


Autore: yonoi. 
Fandom: Originali 
Titolo: La ballata di Heer Halewijn
 


Grammatica e Stile: 10/10 

La grammatica è perfetta. Ho trovato qua e là qualche piccolo errore di battitura ma che non va a compromettere assolutamente la valutazione. Sono rimasta totalmente affascinata dal tuo stile, descrittivo e poetico, capace di prenderti e trasportarti direttamente nei luoghi in cui si svolgono le vicende e a farti ‘vedere’ i personaggi in modo chiaro e forte. I dialoghi, le descrizioni e le introspezioni sono così ben bilanciate tra loro da creare un mix e uno stile assolutamente perfetti. 


Originalità e trama: 10/10 

Una storia dai toni angst e drammatici ma che non manca di qualche momento in cui il sorrise sfugge a chi legge. Una trama che fin dall’inizio prende con forza e prepotenza, per poi darsi il suo tempo e snocciolarsi poco alla volta facendo crescere la curiosità e la voglia di arrivare fino alla fine. Questa leggenda iniziale che diventa per la gente una fiaba tramandata per generazioni e che si ritrova sotto forma di ballata come saggio in una scuola di danza. Emozionante tanto da regalare ben più di una lacrima giunti al termine. 

Caratterizzazione personaggi: 10/10 

Un lavoro davvero perfetto. Ho amato ogni personaggio che compare in questa storia e il merito è del modo in cui li hai resi. Non soltanto i protagonisti, ma non hai trascurato nemmeno un dettaglio anche dei personaggi secondari. Da nonna Mette a Madame Grisi, da Shlomtsione a Herre Halvorsen, tutte le ballerine dell’Accademia, Jens, insomma nessuno escluso. 
Su Indaco e Larse credo che potrei stare a parlare per ore e ore e, se vorrai naturalmente, ti infastidirò non poco privatamente perché di loro mi sono davvero innamorata. L’uno che sa perfettamente quello che vuole e fa di tutto per ottenerlo, nonostante le difficoltà, le invidie, le parole piene di cattiveria che feriscono più di uno schiaffo a volte. Eppure ce la fa, si rialza ogni volta e continua per la sua strada. L’altro, un personaggio controverso, quasi perso nel suo mondo, alle prese con sentimenti che provocano non pochi patemi d’animo a quell’età. Eppure nel corso della storia li fai crescere, ciascuno a modo suo, e anche questo è stato un lavoro proprio ben fatto. 

Introspezione: 10/10 

Un’introspezione che ti prende e ti catapulta completamente nella mente dei personaggi. Ti ritrovi a provare una profonda empatia nei loro confronti e ad emozionarti per ogni cosa che capita o progressi che fanno. Amo molto questo genere di storie, dove il viaggio tra i pensieri dei protagonisti è totale. Una delle migliori introspezioni che ho letto in questo e in altri contest. 

Gradimento personale: 10/10 

Se non si fosse ancora capito ho amato tantissimo questa storia. L’ambientazione, i personaggi, la trama, tutto quanto mi ha proprio presa. Come dicevo prima mi è piaciuto molto come hai rispettato i tempi narrativi lasciando che la trama si dissipasse poco alla volta. L’ho riletta almeno tre volte prima di riuscire a buttare giù una valutazione che fosse in grado di esprimere tutto ciò che ho provato leggendola. Un messaggio il tuo, che invoglia a non mollare mai, che da coraggio nel credere in ciò che si fa e sul finale mi sono emozionata, perché per quanto fosse importante lo spettacolo nulla conta di più di stare con le persone a cui si vuole bene, che si parli di amore o di amicizia. Sappi che hai acquistato una lettrice! 

Totale: 40/40 

Recensore Master
26/07/18, ore 13:38

Ciao^^
La separazione da Indaco è stata veramente devastante per il povero Larse. Ha dovuto sopportare una delusione dopo l'altra, diventando così fragile e insicuro da finire per cadere facilmente nella trappola di Halvorsen. Shlomit ci aveva visto giusto fin dal principio, ma il giovane Larse è ancora troppo ingenuo per comprendere le vere intenzioni di quell'uomo.
Anche stavolta devo farti i complimenti per il modo in cui riesci a trattare tematiche così forti e delicate nei tuoi racconti, lo fai con una certa eleganza e senza mai trascurare le emozioni dei personaggi coinvolti.
Tornando alla trama Indaco è sempre più coinvolto nel mondo della danza e i suoi sacrifici stanno dando ottimi risultati. La sua determinazione è stata fondamentale e grazie a ciò il suo sogno sta diventando realtà, nonostante il grave problema della malattia.
Fino a questo momento Indaco ha posto il suo amore per la danza davanti ad ogni cosa, anche alla sua amicizia con Larse, spero che non finisca per rimpiangere queste decisioni quando sarà troppo tardi.
I due protagonisti si sono allontanati sempre di più, tanto che nel loro ultimo incontro Larse rinuncia a confidarsi con la persona che amava di più, ma che ora disprezza per il suo abbandono.
L'unica speranza è che Indaco possa mettere da parte l'orgoglio e riesca a riconoscere la disperata richiesta d'aiuto del suo vecchio compagno.
Ancora complimenti, una storia sempre bellissima^^
Alla prossima! :)

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