Sono in ritardo mostruoso.
Niente, non avevo proprio visto. Ti chiedo scusa.
Sai già cosa penso di questa storia. Adoro come hai reso Akemi e il piccolo Zero.
Lei, la classica bambina di cinque o sei anni che non vuole assolutamente allontanarsi dal suo amichetto, da suo fratello, e quindi strilla, lo tiene per la maglietta e piange.
Lui, nonostante abbia la stessa età è maturo, è già un piccolo ometto pronto a mentire per il bene degli altri, anche se non mente ancora tanto bene.
Adoro Elena. (Cioè che la adoro lo sai, intendo dire che adoro come l'hai resa)
Dolce ed intuitiva.
Meritevole di attenzione il dettaglio della piccola Shiho e di Atsushi. L'uomo ha i suoi dubbi, dopotutto non aveva sicuro di accettare l'offerta, per via di Shihi si è convinto e adesso è la bambina stessa a farlo vacillare. A farlo sentire in colpa.
Il tutto reso in cinque righe.
Il dialogo tra quei due bambini ha un che di maturo. Come sai mi ha colpito moltissimo la frase “Fra fratelli non è mai un addio”
Ti colpisce al cuore.
Passando al dialogo tra Akemi e Shiho.
Adorabile come Akemi parli “innocentemente” di Bourbon mentre Shiho è la solita stronza (quanto la adoro)
“Principessina tossica” mi ha steso.
Ovvio che, come ben sai, adoro che tu mi abbia pensata mettendo il dettaglio di Scotch che per un periodo ha fatto da sorvegliante a Sherry.
L'unico simpatico. Il caro Hiro si fa amare proprio da tutti.
Akemi parla talmente bene di Bourbon che quasi serve la battuta alla sorella su un piatto d'argento. Peccato non sappia la verità, non ancora almeno.
Lo scambio di battute tra Sherry e Rye mi fa morire, raperonzolo. E il ragazzo, che al momento non ha motivi per nasconderlo, le risponde apertamente invece di sghignazzare o fare qualche espressione ambigua.
Piccolo Hiro, deve sempre mediare tra Rei e Akai, che compito ingrato.
Ora veniamo al momento peggiore della fic. Sembra quasi un doppio finale
Akemi sembra aver capito, le viene il dubbio e fa la fatidica domanda.
E lui immagina.
Immagina di poter riabbracciare la sua sorellina, immagina di poter tener fede alla sua promessa. Ma poi tutto si dissolve.
Cattiva. Però una scelta narrativa azzeccata.
Alla fine però risollevi le speranze.
Perchè i dubbi che “quel personaggio” sia lei c'è e... perchè non sognare? O meglio dire sperare?
Sarebbe bello vedere davvero Akemi, anche sotto travestimento, varcare la soglia del bar e ricongiungersi col suo fratellone. E magari anche con l'altra (che in questo caso non va assolutamente definita sorellina)
Brava, brava brava Jaki.
Stile be strutturato, scorrevole, descrizioni vivide e un'alternanza tra comico, e tragico che si mischiano bene senza stonare. (E poi sai bene che condivido le tue ipotesi)
Ottimo lavoro.
Ciao a presto.
Violetta_ (Recensione modificata il 13/07/2018 - 11:36 pm) |