Ma che brava che sei, a cimentarti in più generi, e sempre con ottimi risultati!
Io non ho mai letto il libro e ho dei vaghi ricordi del film, quindi non rammento questo personaggio. Ma non importa, perché la storia si regge benissimo anche slegata dal resto, potrebbe essere tranquillamente un'originale. Colpisce il contrasto tra la giovanissima età di Axel, che va ancora a scuola, si sente brutto e sgraziato, è affezionato a un uccellino domestico come un fratellino, non ha successo con le ragazze ma ha un debole per una piccola amica... e lo squallore della realtà dell'eroina, il rito del buco, la ricerca dello spacciatore che ha la roba buona al prezzo migliore... Terribile. E terribile è la sua tragica fine, a cui lui va incontro con l'incoscienza e la leggerezza dell'adolescenza, quando ci si sente invincibili e immortali.
Ci sono davvero poche parole da aggiungere, soprattutto se si pensa che quella realtà, che sembra così lontana nel tempo, si sta verificando pari pari anche oggi. Senza avere la prestesa di lanciare messaggi sociali, è un racconto che fa riflettere (e forse bisognerebbe riproporre quel libro nelle scuole, alle giovani generazioni, che ormai vivono più in un mondo virtuale, che in quello reale).
Brava, hai raccontato questa triste vicenda in modo essenziale ma efficace, con il giusto ritmo e la giusta ambientazione, anche "fisica", che sempre un valore aggiunto! |
