Ciao!
Allora, iniziamo la mia recensione. Da principio ero convinta che avrei letto una esplicita presa in giro del testo della James, quindi andavo a cercare nelle frasi una vena ironica che non c'era. Mea culpa.
Alla prima lettura ho avuto l'impressione che la scena con Usagi fosse un po' troppo lunga e priva di dialoghi interessanti per la storia, considerando che Usagi non era una protagonista, ma ora penso fosse soprattutto la mia fretta di arrivare al punto. Anche se, consiglio: riduci quanto più possibile i convenevoli. Poi magari commetto lo stesso errore, ma si nota quando un discorso tra due personaggi si sta focalizzando su particolari che non porteranno da nessuna parte.
Allo stesso tempo ci sono particolari che servono proprio: Usagi ha un impegno che non riesce proprio a spostare per partecipare a questa ambitissima intervista, ma qual è? Non è solo curiosità da lettrice, suona irrealistico che non sia Michiru a fare questa domanda. Così, d'acchito, è proprio il tipo di discorso da personaggi di un libro. Si rimane tanto vaghi solo quando si sa che la cosa non servirà alla storia. Ma lo sai tu autrice, non Michiru. A parte questo, è il tipo di sforzo di inventiva che dà una marcia in più ad un testo.
Ho avuto l'impressione che in seguito, per esempio presentando il posto di lavoro di Haruka, tu abbia voluto dare più corpo e realismo agli spazi e alla sensazione trasmessa dal luogo, ma mi sembrava uno sforzo sprecato per una trama tutto sommato banale - non per colpa tua, ovviamente.
Cioè, questo tipo di attenzione ai dettagli mi fa pensare che mi ritroverò poi davanti un'interazione tra personaggi coi controfiocchi, invece è - volutamente appunto - la stessa del libro/film nella sostanza.
La sensazione è proseguita durante l'incontro tra Michiru e Haruka.
Riassumendo: era come leggere il libro della James, ma in veste più pesante.
Il tuo modo di scrivere è assolutamente valido è proprio perciò si adattava meglio, in questa forma, a una storia all'altezza.
Immagino che lo scopo fosse quello di dare una dignità a ciò che scrivevi, ma l'unica cosa che rendeva sopportabile (per me, almeno) la lettura del testo della James era che fosse semplice e veloce.
Comunque, non ricordo abbastanza del testo della James nei particolari per capire quanto hai ripreso, ma ad un certo punto i dialoghi tra Haruka e Michiru sono diventati così surreali da essere interessanti. Tipo, quando Haruka ha spiegato che lei stava a sua volta intervistando Michiru per l'intervista. Ecco, lì sono stata molto curiosa di sapere che stava combinando.
Per tutte queste ragioni mi è piaciuta molto di più la parte della lezione di disegno, in cui ho sentito che Michiru era più Michiru, nel modo di fare con la studentessa e nella maniera deliziosa con cui ha sfidato Haruka. Tifavo per lei, è una grande! Altro che quella scema di Anastasia che si è concessa senza praticamente avere nulla in cambio.
Al 'dipingimi come le tue ragazze francesi' sono scoppiata a ridere!
Nelle note scrivevi che questa sarà l'unica parte seria della storia. In sé non posso che apprezzare, ma non si sentirà troppo il cambio di tono rispetto a questo inizio?
Hm, sarai tu a decidere.
Ricorda, a prescindere dai commenti (compreso il mio), scrivi sempre ciò che ti da più ispirazione :)
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