Recensioni per
Il matto
di fumoemiele

Questa storia ha ottenuto 40 recensioni.
Positive : 40
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
18/12/18, ore 12:20

Oh! Il cappellaio matto! E, ma allora dillo che mi vuoi fare impazzire di gioia! Alice in wonderland mi ha da sempre ispirato, quasi tutte le mie storie hanno un riferimento a quel libro, diretto o indiretto, anche solo nell'ispirazione per la trama o in una piccola sfumatura di una frase.
Amo questa cosa che tu ti sia ispirata a quel romanzo, perciò. Mi fa amare ancora di più la tua storia che, lasciatelo dire, è strana, folle, divertente e inquietante come dovrebbe essere.
Questa prima flash in particolare mi ricorda una cosa che mi è successa tempo fa, quando ero piccola. Ho avuto la febbre altissima e la notte sono stata malissimo, avevo addirittura le allucinazioni e vedevo anche io mostri e animali sulle pareti, anzi d'appertutto!
Per fortuna poi una tachipirina e una visita dal medico di famiglia hanno sistemato tutto, ma è stata un'esperienza così strana che me la son portata dietro per la vita eheh.
E tu adesso con questa flash l'hai riassunta perfettamente, mi fai sembrare matta così però XD
Ma si sa, tutti i migliori sono matti U_U
Brava, bravissima, bravissimissimissima!
Voto diesci! (alessandro borghese docet eheh).
Ci risentiamo presto!

Red_Coat

Recensore Master
24/10/18, ore 14:08

Trovo un'abilità pazzesca in chi è capace di scrivere una drabble: cento parole, per me, sono veramente poche per poter descrivere un momento o un sentimento.
Non mi è, tuttavia, sembrata molto nonsense: ci vedo quasi un disagio mentale, come la paranoia.
"Il matto" è molto più profondo di quello che può sembrare.
Di nuovo, complimenti.

Recensore Master
05/09/18, ore 11:28

Ciao!
Sono qui per lo Scambio Libero.
Non ho voluto partire con la long romantica perché aprendo questa raccolta l'immagine mi ha conquistato. E' una motivazione assurda, lo so, ma se qualcuno si prende la briga di inserire un'immagine prima di un testo, quella assume un grandissimo significato, perché mi dà la misura di ciò che troverò nel testo, che siano le tematiche, il tono, l'ambientazione o il tuo di personaggio. Io direi che in questo caso, l'immagine racchiuda tutte queste possibilità insieme.
Questa poi rimanda al mondo stravolto di "Alice nel paese delle meraviglie" che confesso di avere in lista da una vita ma non ho mai letto il libro né visto una delle tante riproduzioni cinematografiche (non quella della disney, non quella di Tim Burton, nessuna...), un mondo con una sua logica interna che visto da fuori senza insensato e folle, con personaggi stravaganti e inaccettabili dal nostro modo di pensare. Ed ecco che in quest'atmosfera, tra queste premesse, si colloca la tua raccolta.
Il titolo è semplice, visto da fuori non dice molto, ma solo l'essenziale; e in ogni caso, quale tratto si può evidenziare di un matto se non il fatto che è matto? Scusa il gioco di paroleXD Quello che voglio dire è il titolo scarno e generale ha il potere, vista il particolare significato di questa parola, di attirare comunque il lettore. Sembra dire: qui c'è un matto, venite a vedere cosa combina, osservatelo libero nel suo mondo. Inoltre i titoli acquistano potere e sfumatura soprattutto grazie al tipo di introduzione e ai generi che lo accompagnano. In questo caso, anche l'introduzione sembra suggerire "una piccola opera di poco conto, leggera, canzonatoria. Tutto è divertente se c'è un po' di follia... tutto? Allora io immagino che ci sia qualcosa anche su cui riflettere in questa raccolta, perché "tutto" racchiude davvero molta roba, non sempre felice, ma qui c'è un matto e forse lui saprà farlo.
Ecco questo senso di follia unita a malinconia, leggerezza e riflessione mi è giunto dal titolo e dall'introduzione.
E la lettura non mi ha affatto deluso! Anzi ha aumentato questa sensazione.
Il sottotitolo mi piace: non solo riprende una frase del testo, centrale e fondamentale; ma ancora una volta è la semplicità che disarma, quella frase fatto da soggetto e verbo che non si colloca in uno spazio-tempo, perché priva di complementi, rende il tutto molto inquietante direi, è un avvertimento: stai entrando nella casa del matto.
E ora veniamo al testo!
Prima di tutto mi è piaciuto come con pochi termini ben mirati hai saputo dare l'idea di un mondo illusorio, quasi allucinogeno, che può ruotare e non rispetta le regole sociali o fisiche. Figure fatte di colori accesi, ben definiti, probabilmente scelti con cura; creature, anche animali, che però diventano fantasia, acquistano intensità, luce, magia.
Mi piace la sensazione di empatia che si respira, il fatto che lui veda le auree dei mostri, oltre la superficie. Mi ricorda un po' questo estratto della canzone "Quando i bambini fanno oh", ovvero: evviva i pazzi che hanno capito cos'è l'amore. Il mondo del protagonista è fatto di emozioni, sensazioni, di qualcosa che non si può afferrare e che è talmente potente da prendere corpo nel loro mondo.
E i mostri, che nello scenario comune sono esseri bui e spaventosi, sono ombre che scivolano sulle pareti delle nostre stanze, che vogliono la nostra innocenza, il nostro coraggio, la nostra vita... diventano amici del pazzo. Sì, perché lui non ha paura, sono gli altri ad averne di lui; ed è talmente folle da giocare con i mostri, per poi divorarli. Il matto ha fame, trova forza in quella sua pazzia, nel suo mondo è lui che comanda e detta legge.
Anche il matto viene considerato un mostro, qualcosa che la società non comprende non sa aiutare e che quindi allontana e addita. Lui tra i mostri si sente a casa, ma tra di loro è sempre lui il più forte, perché lui non è come loro. Loro sono brutti, hanno un'accezione negativa, ma lui è luce, è innocenza eterna, ed è spietatamente amorale, e quindi gioco e appetito si uniscono.
A tutti noi è stato insegnato di non giocare con il cibo... ma non al matto!
Inutile dire che in questa drabble io abbia visto accezioni di tematiche delicate, che forse non erano nel tuo intento, eppure mi hanno lasciato addosso un senso di inquietudine leggera e di riflessione. E' follia indotta quella che vive il protagonista? Forse non bisogna ragionarci tanto, perché nel suo mondo questo non conta. Ma io guardo da fuori, e allora ci rifletto tanto, e sento un senso di malinconia a pensarlo chiuso nel suo mondo, a mangiare mostri che continuano a rampicarsi sulle pareti. Se si pensa che lui continui a mangiarli, e quindi che quei mostri per quanti lui ne mangi continuino a essercene degli altri, senti la folle disperazione che pervade questa drabble.
Spero di non aver detto un mucchio di cavolate. Sappi che mi è piaciuta tantissimo. Cento parole e tutto un mondo che mi ha preso alla bocca dello stomaco. Profondità, leggerezza e tanta malinconia. Complimenti!
A presto!

Recensore Master
30/08/18, ore 17:04

Ciao :) Sono qui per lo Scambio di Recensioni e sono davvero rimasta a bocca aperta dopo aver letto questo primo capitolo, sono davvero... wow. 
Già il titolo mi piaceva ma qui sono sconvolta, mi è piaciuto da matti il modo sapiente in cui hai usato le ripetizioni, come hai costruito il tutto, descrivendo allo stesso tempo l’immagine che ci hai pubblicato sopra ma andando anche oltre, lasciando un’atmosfera molto lugubre e un’aria di... fame, di ingordigia, molto di Inferno, di male e disperazione. 
Sembra quasi una di quelle filastrocche per ‘bambini’ utilizzate nei film horror, se hai voluto creare questo ambiente e se questo era il tuo tengo... ci sei riuscita benissimo, complimenti. 
Davvero inatteso e soprattutto l’ho trovato innovativo e sperimentale. 
Spero di rileggerti presto :) 
Brava!

Recensore Master
29/08/18, ore 08:22

Di sicuro la fantasia non ti manca, anche se non sono sicuro di aver capito questo testo (quasi una rima) in qualche modo mi è piaciuto.
Credo proprio perché da un lato non ha senso, ma dall'altro sapendo cosa aspettarmi lo acquista perché è sensato che qualcosa dedicato alla follia non abbia senso.

Recensore Master
27/08/18, ore 18:56

Ciao ^^
Oddio, la follia, che bel tema, tra l'altro bellissima l'immagine all'inizio.
Io in genere non leggo storie nonsense, però sai, non mi è sembrata neanche tanto nonsense, semplicemente sembra di essere catapultati nel Wonderland... ed effettivamente lì è tutto molto pazzerello, ma dettagli XD
E' stato bello poter vedere il mondo attraverso questo personaggio così particolare, mi è sembrato tutto così particolare, così... colorato e allegro, non so, è stata l'impressione che ho avuto. Complimenti per questa prima drabble, molto d'effetto :)

Recensore Master
24/08/18, ore 22:15

Ciao!
Che dire... Wow.
Penso sia la prima volta che mi addentro in una storia classificata nonsense, e l'impressione finale è ottima.
In sole cento parole, o giù di lì, ci presenti il tuo protagonista, con un aggettivo che vale più di mille parole: il matto. E ci mostri il mondo attraverso i suoi occhi, ci racconti le sue azioni.
Da brividi, davvero.
Per me sei stata bravissima, sia come concetto sia come forma, che ho trovato molto curata.
Complimenti!

Mari

Nuovo recensore
20/08/18, ore 22:18

Ciao!
Eccomi qui per lo scambio recensioni. :)

Questa raccolta mi ha incuriosita molto e non solo per il titolo, ma anche - e soprattutto - per il suo contenuto.
Ti dirò, ci sono diverse cose che ritengo "difficili" da scrivere.
Tra queste, secondo me, rientrano le drabble e il nonsense.
Le drabble perché devi esprimere determinate cose con un numero estremamente ristretto di parole; il nonsense, invece, perché deve esserlo al cento percento. Lo reputo un genere difficile da scrivere e, sinceramente, non ci ho mai provato, proprio perché non mi reputo all'altezza.
In questo caso, devo dire che tutto ti è riuscito veramente bene: con questa semplice drabble entriamo proprio nella testa di un matto, un po' come il Cappellaio - matto - che troviamo all'inizio, in quell'immagine creepy che ho davvero adorato.

Il matto vede il mondo - il suo mondo - a modo proprio.
I colori sgargianti lo invogliano ad osservare, ad ammirare e alla fine a desiderare. E questo suo desiderare si trasforma in ingordigia, tanto che alla fine non si accontenta di divorare un solo mostro, ma anche tutti gli altri.
Gli stessi mostri che considerava compagni, nello stesso posto che lo faceva sentire a casa.
Sublime.
Complimenti, davvero.
Corro a leggere il prossimo capitolo. :)

Jill ~

Recensore Veterano
13/08/18, ore 16:59

Eccomi qui per lo scambio, visto che si tratta di una raccolta di storie brevi ho deciso di passare su entrambi i capitoli, ovviamente non sentirti obbligata a ricambiare perché non mi pesa affatto, soprattutto quando si tratta di storie ben scritte.
I periodi brevi e le continue interruzioni a capo rendono bene l’idea di una mente disconnessa e confusa. Mi piace che la follia come la presenti sia piena di colori, di inquietudini anche, certo, ma non è un grigio squallore o un pozzo nero in cui si sprofonda. C’è un po’ questa opposizione trai colori e il venire divorati, tra l’essere vivo e l’essere morto ed è come se il matto fosse in mezzo o fosse il collegamento tra le due dimensioni. Il matto vive nella sua testa, vive trai i mostri colorati sulle pareti però alla fine si mangia i suoi stessi deliri, come se fosse autodistruttivo.
Direi che è una storia perfettamente coerente con il suo genere e non è facile scrivere nel nonsense, quindi complimenti e proseguo la lettura.
 endoftheknownworld

Recensore Junior
13/08/18, ore 15:20

Eccomi per lo scambio di recensioni. Di solito non sono un fan delle drabble così corte, ma questa è riuscita ad interessarmi nel senso positivo. Parto con un commento scherzoso: sembra la visione di un povero fancazzista che ha deciso di provare gli acidi per la prima volta. Il matto si guarda intorno, vede qualcosa che gli interessa, lo mangia, corre sui muri assieme ad altri esseri e poi decide di mangiarli di nuovo: in un altro modo si può considerare come un artista che vuole possedere le cose belle in maniera ossessiva. Le apprezza, le vuole conoscere, ma arriva al punto di farle soffrire, un po' come un amante troppo geloso. Io gli ho dato questa interpretazione, ci vediamo alla prossima :)