Ciao, finalmente sono arrivata anche qui, per lasciarti una recensione a quest’altra, splendida storia.
Innanzitutto ti ringrazio per aver colto il suggerimento e, così, aver raccontato dell’incontro tra Caulifla e Kale, questa volta dal punto di vista della giovane “ribelle” (chiamiamola così).
Come era ovvio, il narrare il tutto con gli occhi di Caulifla ha comportato la creazione di un racconto dal sapore decisamente diverso da quello di Kale, e tutto ciò ha avuto come conseguenza impressioni e sensazioni che sono differenti tra i due personaggi; del resto, i cosiddetti “POV” (Point Of View) servono proprio per farci immergere nei pensieri di più personaggi in una stessa situazione.
Anche in questo caso, posso dirti che tu ci sei riuscita molto bene. Se l’introspezione di Kale aveva come punto fondamentale il tema del “posto”, del luogo dove sentirsi a casa, quella di Caulifla si concentra molto su quello dello “sguardo”, in questo caso quelli di una persona che, nel giro di poco tempo, diventerà la sua migliore amica nonché compagna fidata.
In questa storia si scava nel cuore della protagonista, che ha scelto di vivere tra gli ultimi e crearsi una pessima reputazione proprio per salvare i più deboli da fine certa. Anche se lei non vuole dare una colpa a chi, più fortunato, vive nella città benestante, allo stesso tempo ha deciso di scendere nei quartieri malfamati, in una sorta di “inferno”, e così sfruttare il suo potere proprio per aiutare chi si trova in difficoltà, nella speranza di creare un futuro migliore per loro.
Inoltre, hai descritto l’incontro tra le due ragazze in modo magistrale, concentrandoti su ciò che ha colpito di più Caulifla: gli occhi di Kale. Occhi dai quali lei riesce a scorgere una vita piena di sofferenze e, probabilmente, anche la solitudine. È proprio vero: non a caso si dice “Gli occhi non mentono”… anzi, al termine della storia brillano, come se avessero acquistato finalmente vigore dopo un lungo periodo immersi nelle tenebre.
È bello anche che tu abbia sottolineato il fatto che Caulifla, in un certo senso, si lasci guidare dagli occhi dei suoi sottoposti. Quegli occhi pieni di gioia e di speranza, che lei stessa è riuscita a ridare ai suoi proprietari dando loro una mano, sono diventati il motore della sua vita, il motivo per cui lottare e restare in vita. Per lei, “quelle luci sono lo spettacolo più bello di tutto Sadal… e la cosa più bella in assoluto, è che quelle luci sono solo e unicamente per me. Nessun altro me le porterà via.” (Perdonami se ti ho citato, ma non ho resistito. Questo passaggio è magistrale, e riassume il significato di questa storia. ^^)
Ti ringrazio ancora per averci regalato questo tuo splendido lavoro, complimenti davvero!
A presto!
--- Moriko |
