Recensioni per
Dies Irae
di yonoi

Questa storia ha ottenuto 27 recensioni.
Positive : 27
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
26/09/18, ore 16:07

Eccomi qui, carissimo!
Ho letto il capitolo in due volte, lo ammetto. La prima parte ieri sera e la seconda adesso, per mancanza di tempo, purtroppo.
Innanzi tutto, mi piace il tuo modo ricorrente di non usare il nome proprio dell'omicida (come nel caso della Signora della Montagna), ma un appellattivo che pare rimanere attaccato al personaggio come se fosse incancellabile.
La storia del padre della vittima è terribile. La moglie, nonostante il tempo passato dalla tragedia, si è chiusa nel suo limbo e non vuole uscirne, al punto da preferire il divorzio all'idea di andare avanti. È molto triste da ammettere, ma spesso succede davvero di non essere in grado di affrontare il dolore e di chiudersi in esso.
Il Ragazzo, dal contro, pare pronto ad andare avanti, a lasciare indietro il suo passato, anche se la paura che possa tornare rimane ben salda nella sua testa.
Molto bella anche l'idea del "diario di viaggio" di chi si redime, curando piccole piantine indifese.
Ottima storia, complimenti!

Recensore Master
26/09/18, ore 12:00

Ciao carissimo,
da cosa cominciamo? Dalla soave violenza di Suor Pesca? Dietro un'apparenza amorevole, ha un'inquietante disprezzo per chiunque altro: rivela alla madre che le sue sciarpe vanno a finire ad altre persone, lascia in un mucchio quello che il padre le ha premurosamente messo nello zaino, se ne va, a dispetto di tutto e di tutti, attenta unicamente alle sue personali esigenze.
Parliamo poi dell'altro fratello, bello, bravo e studioso... e bullo che si autodefinisce Dio della scuola, pretende "tributi" e sottpone i compagni a ogni umiliazione.
Due facce diverse della stessa aggressività e dello stesso disprezzo per gli altri. Pensa te, una famiglia apparentemente così "perfetta" e in realtà così disfunzionale.
Davanti a personaggi di questo calibro, il Ragazzo, che ha fatto fuori a fucilate il suo aguzzino, quasi scompare. Quasi siamo portati a empatizzare con lui, a capirlo, in un certo senso. È anche l'unico che alla fine ha un ripensamento, si pone domande, prende le distanze dall'alter ego omicida.
Adesso però non fare come l'altra volta, che te la prendi a male perché farei la macedonia con Suor Pesca: come sempre, non sto criticando i personaggi letterari, sto leggendo le persone che tu ci mostri secondo il mio metro di valutazione.
Niente da dire, invece, se non le ovvie lodi per questo bellissimo capitolo. Non posso garantirti che alla fine della storia amerò la montagna, perché il mio odio è profondo quanto il tuo amore, ma sicuramente la considererò con più rispetto^^

Recensore Master
25/09/18, ore 15:17

Ciao.
Argomentazioni molto delicate in questo capitolo.
Nel senso che alla fine ci si sente un po' male a supportare anche solo in minima parte il crimine commesso dal ragazzo.
Porca miseria, è sempre un crimine!
Ma il padre del ragazzo morto vuole capire le motivazioni (che in generale per me non esistono mai, in caso di omicidio) e purtroppo, quando le scopre/intuisce, arriva addirittura ad accettarle. Rinnega forse suo figlio e sia allontana da una moglie pronta a difenderlo a prescindere, anche se così facendo non fa altro che peggiorare la situazione.
Così il protagonista non passa da vittima a carnefice, ma da vittima a giustiziere.
Il suo viaggio proiettato verso il futuro è già iniziato, ma temo che per trovare la pace che desidera raggiungere, deve liberarsi di questo famigerato Mr Dale. Forse capirà che per farlo, lo deve affrontare in qualche modo, magari chiedendo perdono ai genitori delle vittime per il gesto che ha compiuto.
Alla prox!
SSJD

Recensore Master
25/09/18, ore 09:03

Curiosità: è più di un mese che controllo il tuo profilo per nuove storie, e questa è stata pubblicata nel giorno del mio compleanno. Lo conto come regalo.
Passando alla storia vera e propria: partiamo con citazioni di Shakespeare? Evvai!
Porca puttana. Scusa, ma ho adorato l'inizio della storia: quella dettagliatissima descrizione della bacheca scolastica, in tutti i suoi dettagli realistici e divertenti, che si trasforma via via nella descrizione di una scuola bruciata, distrutta, e piena di persone morte malissimo. Un passaggio che mi ha davvero messo i brividi da quanto è bello.
Okay, viva il boy scout, quel ragazzino ha gestito un incendio e la vista di un coetaneo morto con una lucidità e dei nervi saldi impressionanti. A parte questo, stai facendo davvero un gran lavoro nel costruire la tensione: cos'è successo davvero? Chi è stato? Perchè? E ora che sta facendo in biblioteca?
Wow. Ho adorato l'introspezione del protagonista senza nome: è il Ragazzo della Sparatoria, un ragazzo che devide di uccidere i compagni, uno tra tanti altri nella storia del crimine. Un po' come la Signora della Montagna. Solo che a differenza sua non è psicopatico, è 'solo' una persona frustrata e sofferente che ha perso il contatto con la realtà. È capacissimo di provare rimorso, ma si sente controllato da Barry Dale: quel che più ha di simile a un nome. Ho adorato anche la parentesi di normalità e dolcezza di Nisha, che ha avuto un coraggio e una forza d'animo davvero eccezionali. E come sempre il dettaglio umoristico, la scritta 'coglione' in questo caso, che però è anche amara: il Ragazzo non si è davvero riscattato, anzi, si è appena rovinato la vita.
Come nota addirittura il padre di una delle sue vittime, con compassione per lui, al contrario della madre. Personalmente, Lidia Del Valle è un personaggio che mi ha messo tanta tristezza: per rabbia verso la figlia che si è ritirata dal mondo, paradossalmente si e ritirata più di lei, e adesso non riesce che a marcire nell'odio e nel dolore per il figlio morto. La rabbia di un ragazzino che va a scatenarne altre ...
E dall'altra parte, chi rifiuta di chiudersi nel dolore. Pesca che si affida completamente a Dio e si dedica ad aiutare gli altri che hanno sofferto, ed Enrico i cui pensieri sulla religione, su un Dio che richiede fede cieca, senza una domanda, che opera miracoli secondo una logica difficilmente comprensibile, e che lui non riesce ad accettare.
Fa davvero impressione che Enrico sia stato un modello di riferimento per quello che poi andrà a uccidere suo figlio, in netto contrasto con i suoi genitori biologici. Il padre che se ne è andato, e la madre che non spreca un pensiero per lo stato emotivo del figlio, e anzi esige il suo supporto economico: non gli dà da mangiare, per usare la metafora dell'episodio sopra, anzi pretende cibo da lui. E il risultato è che lui rifiuta di vederla, e si aggrappa al sogno che gli ha trasmesso uno sconosciuto.
Davvero un bellissimo capitolo, non vedo l'ora di sapere dove andrà a parare questa storia!

Recensore Master
25/09/18, ore 07:40

Wow. Questo capitolo è ancora più cupo del precedente. Stiamo scendendo sempre di più nella follia del Ragazzo della Sparatoria.

Prima, però, un pò di background per quella merda di Walter. Perché anche se mi dispiace per i suoi genitori e sua sorella, non provo un bel niente per lui. Un bullo in meno è sempre una buona cosa. A giudicare da come l'hai descritto, lui doveva avere già in nuce certe caratteristiche, che però sono state esacerbate dalle amorevoli intenzioni di mammina. La quale, nel tentativo di compensare l'assenza della figlia diventata suora, ha praticamente piantato i semi della strage. Ma che bell'esempio di madre amorevole! Mi dispiace ancora di più per il signor Enrico. Ecco, lui è probabilmente il mio personaggio preferito. Un uomo vecchio stampo, tutto d'un pezzo, di sani principi. Ce ne fossero di più, di padri così!

E intanto, il nostro giovane stragista va avanti con la sua vita da carcerato. Un corso di giardinaggio di qua (e spero che almeno qui gli vada tutto bene), una visita del suo alter ego virtuale di là (che bello avere una vocina nella testa che ti tiene compagnia tutto il giorno, eh?), il nostro antieroe cerca di rifarsi una vita. Ce la farà? Io spero di si. Sarebbe perfetto se riuscisse ad andare in montagna, e poi una volta lì incontrasse il signor Enrico. Sarebbe davvero una bella scena.

Al prossimo capitolo!

Recensore Master
24/09/18, ore 13:36

Buon pomeriggio.
Un racconto molto emozionante, che mi ha colpito tantissimo.
Noto che sei molto portato per queste narrazioni così intense, ma anche così rilassate da leggere.
La trama l'ho trovata molto originale; solo il Ragazzo, nelle sue decisioni, forse è stato un filino come tanti altri. ma in fondo è la rabbia che, spesso, ci manovra...
^^
Bene, complimenti! Sei un grandissimo autore, che stimo molto.
Buona giornata e a presto :)

Recensore Veterano
20/09/18, ore 19:56

Terza recensione premio per il secondo posto al contest Buona la prima! Indetto da me sul forum di efp.


Tra le tante storie a disposizione gira che ti rigira questa è stata come il canto delle sirene..
Hai trattato un fatto di cronaca nera che, sfortunatamente, è all'ordine del giorno. Ho immaginato attimo per attimo la rabbia, l'odio e il rancore che il ragazzo ha covato per chissà quanto tempo, rabbia che poi è sfociata in un disastro epico. In tutto questo, a chi dare la colpa?
Continuerò sicuramente la lettura...

Recensore Master
20/09/18, ore 10:33

Buongiorno!
Stamattina sono riuscita a ritagliarmi un angolo di spazio e a leggere la tua nuova storia, che meritava tutta l'attenzione possibile.
Il tuo stile, sempre ricercato e ricco ma mai troppo pesante, mi ha accompagnato nell'incipit terribile della vicenda: un fatto di cronaca nera purtroppo quanto mai verosimile.
Le parti introspettive che sempre ti caratterizzano aiutano a capire meglio la psicologia dei personaggi, i loro disagi esistenziali e non, e coinvolgono il lettore al punto da non poter smettere di leggere, di sapere cosa succederà poi.
Le vite dei tuoi personaggi si intrecciano indissolubilmente, sotto lo sguardo di quelle montagne che trovo spesso nelle tue storie, così forti, a tratti benevole e dispensatrici di meraviglie, a tratti fredde e altere, ma comunque una sicurezza con le loro radici di roccia.
Il tutto intessuto dalla delicatezza con cui riesci a raccontare anche vicende di morte.
Un primo capitolo denso di avvenimenti, non c'è che dire.
A presto!
Evelyn

Recensore Master
18/09/18, ore 23:01

Ciao carissimo^^
una domanda: per caso sei sponsorizzato dalla CEI?^^
Battute cretine a parte, hai sempre una grandissima abilità nel cesellare con le parole scene di estrema raffinatezza. Ci mostri quadri nitidi, puliti, che evocano immagini in grado di incidersi nella mente. Lasciando stare che io al liceo avrei sognato di fare esattamente come il Ragazzo, ma con molti più proiettili e un fucile automatico, decrivi molto bene sia i momenti convulsi della cattura del Ragazzo, sia ciò che ha receduto e motivato il suo atto estremo.
Per contro ci mostri suor Pesca, la cui fede la porta ad accettare tutto serenamente, confidando nel fatto che il Signore le è sempre accanto.
Ora vedremo se e come la sua strada si incrocerà con quella del Ragazzo intenzionato a cambiare vita.
Complimenti anche per come descrivi la montagna, dandone un quadro solenne e suggestivo. Sai cogliere, credo, quella magia che io ho sempre cercato e mai trovato imprecando su per le salite...
Come sempre bravissimo, alla prossima!^^

Recensore Master
18/09/18, ore 14:39

Ciao,
Bella storia, non vedo l'ora di leggere il seguito.
Alla prox!
Ssjd.
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Paura, eh?
Sono quelle rece che ti riempiono la vita proprio.
E invece no, eccomi qui a farmi un po' gli affaracci tuoi e a vedere con cosa mi tocca competere al contest sui viaggi.
Molto interessante il motivo dell'idea di questo futuro viaggio.
L'idea di ricominciare, di scontare la propria pena, ma poi rimettersi in gioco volendo affrontare questa sfida alle montagne.
Inutile dirti che le descrizioni sono talmente accurate che sembra di essere presenti, credo te lo abbiamo giá detto. I miei complimenti si fondano sull'invidia per il fatto che descrizioni cosí minuziose non riesco nemmeno ad immaginarle, per cui mi rodo un pochino dentro quando leggo quelle degli altri, da cui ho solo da imparare.
Detto ciò, in questo primo capitolo si può distinguere una prima parte che definirei 'Inferno': la vita di questo ragazzo che andava probabilmente aiutato e capito prima che decidesse di trasformarsi in Rambo e trascinasse cosí nel suo inferno anche le famiglie dei ragazzi uccisi.
La seconda parte é una sorta di Paradiso. La serenità della sorella del ragazzo morto dovuta alla sua fede é un grande esempio di superamento del dolore e del rancore e la rivincita della voglia di vivere e ricominciare. Cerca di coinvolgere nel suo mondo che sembra, solo in apparenza, fatto di favole, anche i suoi genitori, ma mentre la madre rifiuta di affrontare la realtá e di ricominciare, il padre accetta forse di capire. Capire che il Dio che lui vede nelle montagne non é cosí lontano e soprattutto, che se forse lui provasse a parlarci, magari avrebbe risposte.
L'ultima parte é una sorta di purgatorio. Il ragazzo sconta la sua pena e pensa a chi vuole diventare in futuro. Stranamente coincide con ciò che voleva diventare da piccolo e ora bisognerà capire se é in grado di comprendere dove e quando ha perso la retta via.
Tante persone intraprendono viaggi, che credevano non avrebbero mai e poi mai fatto in tutta la loro vita, per i motivi più disparati. Ma rimango convinto che partire per ricominciare una nuova vita viaggiando in solitaria magari per girare il mondo, non sia la soluzione.
Mi viene in mente Into the Wild o altri film con storie simili.
Il problema é che se parti per ritrovare te stesso, o il senso della vita o qualsiasi altra cosa tu stia cercando, poi però ti tocca tornare e trovare il resto del mondo che é andato avanti senza di te. Quindi sí, parti per ricercare te stesso, ma quando torni gli altri non sanno più chi sei...
E questo boh... É triste, un po'.
Alla prox e grazie per lo spunto di riflessione!
Ssjd

Recensore Master
17/09/18, ore 09:09

Ma ciao, yonoi! Sono strafelice di rivederti. L'ultima volta che ci siamo sentiti mi avevi anticipato che la tua prossima storia sarebbe stata molto cupa, ed è proprio così! Iniziamo proprio bene: un ragazzo con una vita a dir poco difficile che, stanco di dover subire le angherie dei bulli, si presenta a scuola con un fucile e fa una strage; i genitori e la sorella del bullo che cercano di andare avanti come possono. E su tutto questo, la montagna, che incombe silenziosa e maestosa sui protagonisti della storia. Insomma, un ottimo inizio, e non vedo l'ora di vedere come prosegue.

Al prossimo capitolo!

Recensore Master
16/09/18, ore 23:25

Recensione premio per il contest "Raggio di Luna" 2/2

Ma caro Yonoi,
Tu non ti rendi conto che io domani vado al liceo, ho una lezione nel laboratorio di chimica e vivo in una cittadina circondata dalle montagne... tu vuoi che io mi dia malato, ammettilo!
Comunque, stasera sono troppo stanco per commentare decentemente, per cui NON rispondere a questa recensione perchè domani la edito e commento di tutto e di più.

P.s. già che ci sono, passo a ricordar(mi) che dies irae non significa ira di Dio, ma Giorno dell'ira (giorno del giudizio, ovvero). Non mi ricordo la tua traduzione, ho già scollegato il cervello da un po'...
Ti saluto allora, a domani con un commento decente!
Tuo, assonnato,
mystery

***EDIT***

Ciao yonoi! Come vedi, fortunatamente sono ancora illeso e sono tornato per commentare questo primo capitolo.
Allora... partiamo dall'inizio, come si suol dire: ho apprezzato tantissimo la tua scelta di non dare, almeno per ora, un nome al ragazzo della sparatoria, perchè in effetti è come se non ce l'avesse mai avuto: prima era un'ombra non considerata, poi, appunto, e diventato "Quello della sparatoria". Credo che l'introspezione che hai deciso di effettuare su di lui sia davvero perfetta, e posso dirlo con certezza perchè ho la stessa età del tuo protagonista: certo, il suo background e la sua storia sono, se non estreme, almeno rare (per intensità), ma nei momenti in cui appare davvero umano, in cui è un ragazzo e non Barry Dale, mostra davvero la parte più fragile di sè, e se la tiene completamente dentro. Dopo la sparatoria non è felice, euforico, nemmeno soddisfatto o affranto: si sente vuoto, e questa cosa non è che verissima (in usato posso dire di assomigliargli molto, ma... ecco, in questo caso le sue difficoltà sociali sono davvero elevate, tanto che ha un'unica amica che ne può capire l'emarginazione per averla sperimentata in passato sulla propria pelle. Lei è l'unica che non lo giudica per il suo gesto, no ostante avrebbe ogni ragione per farlo, ma anche lei sente all'interno quel vuoto, immagino, quando lo sente nominare... credo che siano state queste le tue intenzioni, ecco, e ci sei riuscito davvero bene espressivamente).
Passiamo ora alla famiglia di una delle vittime: la madre è più o meno come quella del ragazzo, anche perchè nonostante abbia il marito vive reclusa in sè stessa, ancor di più della figlia suora che passeggia allegra per i boschi, zappa orti e prepara biscotti (d'altri tempi, insomma). Tra l'altro ha un nome abbastanza insolito (dato che la sua unica omonima pare essere la Principessa Peach di Mario Bros) ma lo porta anche bene direi xD
Passando al padre, invece... sai che non ce l'ho ancora ben chiaro al 100%? In questo capitolo hai analizzato molto il suo rapporto con la montagna e con la fede, ma lui... è molto sfuggente, ecco, ed è una figura che intriga molto e invita a saperne di più.
Tra l'altro, complimenti enormi per quanto riguarda lo stile: nonostante non abbia seguito la tua storia rossa ho letto la vicenda, e in particolare mi aveva colpito la frase: "hai uno stile comune alla maggior parte degli utenti del sito". Posso dire una cosa? Ma magari potessi scrivere anch'io così! Riprendendo il nostro discorso sulla citazione presente nella mia storia, alla fine si tratta davvero di una questione di maturità, nient'altro...
Infine, per una volta hai voluto anche uscire dai tuoi soliti temi, e su questo non posso far altro che dire "finalmente!" Hai cambiato il contesto e i tratti peculiari dei protagonisti, e per di più sei anche riuscito a interpretare il tema del doppleganger in una chiave molto moderna, ovvero l'alter ego virtuale, che e un tema su cui si potrebbe stare a parlare per ore... fortunatamente mystery_koopa è abbastanza simile ad A., ma non posso negare che in effetti quotidianamente non mi esprimo come lo posso fare qui... ecco, non so se ho espresso bene il concetto che intendevo.
Non so come interpreterà invece il viaggio, anche perchè questo capitolo mi ha dato l'idea di un lunghissimo prologo... e sapere che i capitoli saranno solo tre mi fa proprio chiedere come deciderai di far evolvere il tutto.
Già che ci sono, ti faccio un grande in bocca al lupo per i due contest, ai quali partecipo anch'io (anche se con due storie diverse, di cui una appena abbozzata... chissà come farò!) Ma posso dire che mi hai fatto venir voglia di ritirarmi xD
P.s. Ho notato una cosa: la scuola è un vecchio monastero, il carcere minorile è un vecchio monastero e neppure l'attuale monastero di Suor Pesca è tanto recente... dimmi che non è un caso, perchè secondo me tu vuoi nascondere qualcosa di ragionato che svelerai nel gran finale...
Ok, ora ho detto fin troppo: già che ho scritto una recensione molto lunga faccio che considerarla anche come premio e ti saluto, anche perchè passerò di certo ancora per recuperare il tuo intero profilo! (Ed è una minaccia, che Nina e Old stanno già affrontando... xD)
Alla prossima,
mystery_koopa (Sì, in questo caso a parlare è stato lui)
(Recensione modificata il 17/09/2018 - 02:59 pm)

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