Recensioni per
Kissing Disease
di CHAOSevangeline

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Nuovo recensore
15/06/20, ore 16:53
Cap. 1:

Penso che questa storia sia fantastica, mi ha tenuto con gli occhi incollati a essa fino all'ultima parola, ammetto anche di esserci rimasto un po' male nell'essere arrivato alla fine, avrei voluto non finisse mai, seppur il mio cuore stesse soffrendo quanto quello di Chuuya.
Hai fatto intendere bene le emozioni di quella testa calda, portandomi anche a versare qualche lacrime e a lanciare imprecazioni verso quella mummia apatica. Non vedo l'ora di leggere com'è finita per Chuuya, sperando con tutto il cuore che venga trovato da qualcuno e non lasciato a se stesso.

Recensore Junior
25/10/18, ore 13:22
Cap. 1:

Nonostante il ritardo, finalmente recensisco qualcosa di tuo!
Ti seguo da quando ho rivisto K Project quest'estate e sono felice di vedere che oltre ad una coppia fluff come la SaruMi sei capace di rendere bene anche una angst come la Soukoku.
L'Hanahaki Desease come AU non mi è mai piaciuta molto, diventa spesso tutto sdolcinato e strappalacrime, tuttavia ho apprezzato davvero la tua caratterizzazione di Chuuya.
Il nanetto rosso è il mio personaggio preferito di BSD, quindi ci tengo parecchio.
Nonostante l'amore per Dazai lo faccia ammalare, lo indebolisca, lui mantiene il suo modo di fare "forte". Non piange, non supplica, non permette che lui lo veda in questo stato. Adoro questo lato orgoglioso, che è sì controproducente per lui, ma non sarebbe Chuuya se non facesse così.
E Dazai...io onestamente lo odio, nell'anime, perché non importa come cerco di vederla, lui ha abbandonato il suo partner. Però, qui hai cambiato la visuale. Non è tanto Dazai che abbandona Chuuya, non sarebbe mai stato un addio se non fosse per il già citato orgoglio.
Aiut, è meglio se taglio corto.
In sintesi, mi è piaciuta e aspetto con ansia la seconda parte.

Recensore Master
14/10/18, ore 15:51
Cap. 1:

Ciao mia cara!
Eccomi finalmente per lo scambio, perdona il ritardo ma, davvero, questa settimana è stata un inferno @_@
Ti dispiace se ho cominciato da questa storia? Immagino di no, perché mi è sembrato di capire che ci tenessi parecchio ;-)
Non conoscevo affatto questo tipo di AU, ma mi ha incuriosita immediatamente, e dato la particolarità della tematica trattata, sapevo di trovare una botta di angst da abbattere un bisonte ancor prima di aprire il capitolo. Tossire petali di fiori quando si ama senza essere corrisposti è una metafora che ho trovato di una bellezza e di una disperazione devastanti, anche perché, da quel che ho capito, questa "malattia" degenera inesorabilmente fino a portare alla morte. Non c'è possibilità di riprendersi, dunque, di lasciare che il tempo faccia il suo corso e magari, perché no, sentire questo sentimento piano piano affievolirsi fino a sparire, per lasciare che sia magari un'altra persona a ricucire insieme i brandelli del cuore per permettergli di tornare a battere regolarmente. In questo universo alternativo di amore si muore, letteralmente: se non è corrisposto questo sentimento porta alla rovina, e il fatto che l'insorgere della malattia sia esso stesso la dimostrazione che l'oggetto d'amore non potrà mai ricambiare, dipinge l'intera vicenda di una tinta fosca e drammatica che, davvero, lascia dietro di sé una scia d'angoscia ben difficile da scacciare via. Se era questo il tuo intento, hai fatto centro, perché, dopo questo tuffo nei pensieri di un uomo, Chuuya, praticamente condannato a morire, la sottoscritta sta per avere un attacco di ansia coi fiocchi. Non conosco per niente l'opera da cui deriva questa storia, ma ciò non mi ha impedito assolutamente di godere appieno della magnifica introspezione del protagonista: non posso dirti se sia o meno aderente all'originale, tuttavia, posso ragionevolmnte affermare che hai fatto un ottimo lavoro nel descrivere un uomo che si trovi in una situazione tanto drammatica. Anche il fatto che lui si aggrappi in ogni modo a Dazai, colui che è in sostanza la causa del suo stato, l'ho trovato molto verosimile: Dazai è, per Chuuya, veleno e balsamo allo stesso tempo, e stare con lui, unirsi a lui in un amplesso che soltanto per Chuuya trascende l'aspetto carnale, è l'unico modo che ha per trovare un minimo di sollievo. Che reagisca in quel modo quando l'amante decide di lasciare l'organizzazione criminale di cui entrambi fanno parte mi sembra assolutamente normale, anche perché, come hai giustamente sottolineato, Chuuya ha paura: c'è la sua vita in gioco e, sebbene mi pare ovvio che questi personaggi rischino la pelle ogni giorno per "lavoro" (passami la licenza poetica), un conto è affrontare la morte in uno scontro a fuoco, e un altro è stare fermo ad aspettarla senza poter fare niente, perché, in qualsiasi caso, non dipende da te. E non c'è nemmeno una cura.
A questo punto spero che posterai presto il secondo capitolo, anche se ho come l'impressione che sarà una mazzata ancora peggiore di questo.
Per quanto riguarda lo stile, sai già che io leggerei anche la lista della spesa scritta da te, ma ammetto che questa volta ti sei superata: periodi brevi e frasi sincopate, quasi, come piace a me. È stato un giro sulle montagne russe questo capitolo, uno di quei giri di cui però potrei non essere mai sazia :D
A presto quindi, e complimenti!
Un bacione :***

padme

Recensore Master
13/10/18, ore 12:24
Cap. 1:

Ciao Chaos!

Eccomi qui a recensirti! Dunque, devi sapere che adoro gli AU in maniera incondizionata e non conoscevo questa “dimensione” che riguarda la malattia dei petali; la trovo angst e suggestiva. Del capitolo mi è piaciuto ovviamente il tema dell’amore non corrisposto tra Chuuya e Dazai, ma anche che abbiano degli incontri meramente fisici (su carta, almeno) per soddisfare una pulsione erotica. Questo dettaglio, che Dazai non riami il partner, conferisce alla shot estrema dolcezza ma senza scadere in una dimensione eccessivamente melanconica. C’è orgoglio in Chuuya, che non può fare a meno di fermare la sua tosse venefica.

Generalmente non amo neanche i testi dove si va a capo così spesso per un discorso di “respiro del testo” e di flusso di coscienza interrotto, ma di nuovo, in questo caso trovo che si sia trattata di una scelta appropriata, di uno dei rari casi dove questo respiro spezzato così come è messo ha senso. Da un punto di vista stilistico la storia è davvero ben scritta e il livello di introspezione di Chuuya è particolarmente ben curato.

La scena finale, poi, è di grande impatto: un vero tocco di classe che oltre ai petali la tosse porti con sé anche un pistillo e addirittura – orrore! – un crisantemo, fiore normalmente legato ai defunti.
Come già ti ho detto tante volte, ma non mi stanco mai di ripeterti, hai una grande e profonda sensibilità e queste tematiche dark e angst ti riescono davvero bene!

Complimenti, sei stata molto brava! Leggerò volentieri il secondo capitolo!
Un caro saluto,
Shilyss