Recensione premio per il contest: [Inedite e Edite] Concorso a tema (l'amicizia) organizzato da dreamkath, rilasciata da Setsy
Primo posto: rec 1/3
Carissima, ho letto tre volte, con gli occhi spalancati, questa piccola bellezza. La prima per orientarmi, la seconda per cercare di svelare un mistero. Cecilia era la tua tata (quanti ricordi, anche qui) o anche se usi il nome e non l’appellativo era la una tua nonnina? La terza lettura è servita a capire che non è così importante, perché quello che resta sono la sua forma, il sorriso e un mare di ricordi, non quale fosse il suo “ruolo” nella tua esistenza. Aveva un posto nel tuo cuore e questo è insuperabile da qualunque aspetto formale del rapporto specialissimo tra una bambina e la persona che se ne cura e la cresce, anzi, nello specifico: la tira su. Come si diceva una volta di chi magari non era il parente più prossimo ma era la presenza di riferimento. Ho visto davanti ai miei occhi la foto col vestito bianco illuminata dal sorriso, e anche se il suggerimento probabilmente potrebbe essere quello, non credo sia un abito da sposa. Non c’è niente di banale in questa fiction, da tanti piccoli dettagli come il ricordare la guerra e non parlarne – qualcosa davvero fuori dal comune ― come la serenità che la figura di questa persona portava intorno a se. A volte con i ricordi giochiamo farci male, ma in questo caso penso di assistere a una celebrazione, al timore, anzi, che pian piano delle sfumature si perdano, e come tutti i tipi di grande amore si preferisce aver avuto il bello e la perdita invece che nulla dall’inizio.
La vita di una persona donna speciale proposta in quattro frasi essenziali come significative: un timido innamoramento, un uomo distrutto. Penso che quella sia stata la sua sepoltura tra fiori gialli, che da allora sono rimasti odiati. Ma più di tutto hanno molta forza, come sempre, le piccole scene del quotidiano, la camomilla bevuta solo se si sentiva il rumore della fede sul vetro: un ricordo al profumo delle proustiane madeleine, la dolcezza dell’infanzia perduta; perché magari questa camomilla non piaceva, ma contava il rituale. Mi sento molto immersa in questa lettura, perché da piccina mangiavo la pastina con la mia balia, ma con mia madre no… insomma, stai parlando direttamente a molti dei lettori, a me di sicuro. Lo stile è invidiabile, ricercato anche per raccontare episodi semplici e comuni, è al limite del nonsense quando l’acqua sul viso fa annegare in un sorriso ma non lo è, invece è metaforica in modo ardito. Sono felice di aver preso questo incarico, scoprirò cose belle.
Questa è una boccata d’aria fresca tra i soliti temi drammatici offerti in modo gridato, che parlano di epici problemi. Qui c’è stata una morte, ma non è celebrata ― lo è la vita che questa donna ha lasciato alle sue spalle, con le sue mani, col suo avere il sole dentro.
Un bacio, a prestissimo,
Setsy
|