Recensioni per
Il prezzo della verità.
di _unknown_

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
19/11/18, ore 21:10

PRIMA CLASSIFICATA PARIMERITO:
Il Prezzo della Verità di UNKNOWN_




♦ Grammatica e stile: 10/10

In ambito grammaticale non ho trovato errori, anche se la storia presenta frasi molto lunghe, che io avrei spezzato con la punteggiatura (un esempio di questo è la prima frase della parte iniziale, proprio sotto la scena descritta in corsivo); questo solo per questioni di scorrevolezza.
Per quanto riguarda lo stile, invece, posso solo dire che l’ho trovato perfetto per il tipo di storia: a volte più veloce e delicato, altre più duro e tagliente, descrive esaustivamente i pensieri di Puherito proprio perché questi sembrano dettarne l’andatura, mordendo la pelle o semplicemente richiamando la malinconia di ciò che non torna più indietro.
È uno stile che usa termini anche ricercati ma senza appesantire, trasmette le sensazioni con efficacia e la progressiva discesa verso le tenebre delle perdita, della colpa, del rimpianto che, benché alla fine non voglia essere riconosciuto, comunque esiste. Esiste, e si fa sentire secondo i suoi modi.
Particolarmente forte e azzeccata la frase finale, “Le fate non esistono”.
Ecco, qui sei riuscita a riassumere l’esito inevitabile e crudo di una vicenda che ha segnato troppe persone, e tanto dolore.
Approfondiamo il tutto nei prossimi parametri.



♦ IC/Caratterizzazione personaggio: 10/10

Io Puherito l’ho sempre tanto, tanto amato. Complice la mia assoluta devozione ai personaggi secondari, leggendo Fairy Tail Zero ho compreso fin da subito che non poteva essere una semplice spalla che, per qualche ragione, alla fine diventa un terribile villain: Mashima mi ha preparato sul fatto che tutti i personaggi hanno la propria backstory che spiega i loro comportamenti e, generalmente, è una crociera di feels infiniti, e anche Puherito non si discosta da ciò.
Non credo ci siano storie che lo riguardino, la tua è la prima che leggo; e non so come ringraziarti di aver trattato questo personaggio, specie nel modo in cui l’hai trattato: dall’inizio fino alla fine, passo a passo, con la giusta calma e introspezione.
Hai deciso, quindi, di mostrarlo nell’aspetto più sereno della relazione con Mavis: una dolce bambina curiosa che chiede aiuto a un adulto su domande che non sa, misteri da svelare e avventure da vivere, ecco dove si situa la scena più dolce e innocente di una storia che poi presenterà ben altri toni. Non ho fatto fatica a vedermeli nella mente, così diversi ma, grazie alla spontaneità della Fata, in qualche modo uniti.
Questo, appunto, è solo il punto d’inizio: perché ben presto iniziano i problemi e una progressiva distanza che nessuno dei due ha chiesto né vorrebbe: la morte di Rita, l’allontanamento di Mavis e la scoperta della maledizione sono così raccontate tramite ciò che lasciano nell’animo di entrambi i protagonisti, e qui inizia lo strazio; se si pensa a come Puherito provi a fermare Mavis ma ci riesca solo quando Zeref gliela riporta priva di vita, quando riesca a riabbracciarla quando non è più, ecco che già si è arrivati a un punto crudele, ma neanche il peggiore.
La vera tristezza è sorta quando Puherito parla di tutti gli anni che ha speso per cercare una soluzione e riportare indietro la Fata; e questa parte viene raccontata in maniera talmente ampia da far male, ogni tassello della realizzazione, della sconfitta e della lontananza è una stilettata.
Questo aspetto è trattato anche nell’opera originale, ma tu per prima ne hai trattato con chiarezza tutta la portata emotiva: la disperazione, l’impotenza, la voglia di continuare a lottare e i risultati di ciò che invece si oppongono… e, alla fine, la scoperta di qualcosa che stravolge ancora una volta la realtà.
Alla sofferenza si impone un’altra sete di conoscenza, una nuova ricerca che distruggerà e seppellirà i ricordi più luminosi e il proprio cuore al fantasma del Potere, della Magia; l’ultimo scalino che porta alle tenebre, ma che non consente la risalita da esse.
Un cammino che ha le sue regole e la sua verosimiglianza, questo; e tu l’hai descritto in maniera eccellente e appropriata al personaggio, cosa né facile né secondaria.



♦ Introspezione: 10/10

La dose massiccia d’introspezione ha dato molto a questa storia: d’altronde, per una narrazione del genere questa era assolutamente necessaria. Il dispiegarsi di essa attraverso non solo i pensieri ma i ricordi e le esperienze vissute l’ho trovata una scelta ottima: non solo un monologo interiore senza fine, quindi, ma un vero e proprio dialogo tra lui e Mavis, e tra il sé stesso di una volta e quello che poi è divenuto.
Mostrare come un personaggio si relazioni con una parte di sé che non c’è più è sempre bello da leggere, e anche questo particolare caso non fa alcuna eccezione.



♦ Gradimento personale: 5/5

Cos’altro possiamo aggiungere a quanto abbiamo detto? Sei riuscita a dire la tua su una questione importantissima nell’opera originale, hai trattato di un personaggio che in pochissimi, se non nessuno, considera, e creato un ottimo lavoro: non posso che finire la valutazione, quindi, ringraziandoti di questo e affermando con tutta sicurezza che questa storia sia una delle migliori che abbia letto su tale fandom.
Con la speranza che non sia solo io ad accorgermi di ciò.



TOTALE: 35/35

Recensore Master
20/10/18, ore 20:30

Ciao _unknown_, ci siamo conosciute qualche anno fa sul fandom di Dragon Ball, non so se ti ricordi di me.
Ora ci incontriamo di nuovo su questo bellissimo fandom, e con una vera Angst con i fiocchi.
Sono ancora indietro con l'anime, ma nonostante ciò la storia mi ha colpita molto e l'ho trovata non solo profonda, ma anche ben scritta.
Le emozioni sono palpabili, quasi dolorose e l'immagine di una Mavis sognante, poi addolorata... è impossibile non rivederla con i propri occhi.

Spero di leggere ancora qualcos'altro di tuo.
P.s. finalmente qualcuno che usa un Font e una grandezza umane! Non ne potevo più di Arial 11!