Ciao!
So che, per lo scambio, avevi espresso una preferenza per la long, ma quando non conosco un autore a me sembra sempre un po’ poco significativo recensire uno o due capitoli di una long che non ho idea se poi proseguirò o meno, quindi preferisco sempre iniziare da storie concluse, giusto per dare un parere un minimo sensato e per cominciare a farmi un’idea.
Ammetto di non essere una grande esperta di fantasy “classico”, quindi con la tua storia mi sono un pochino trovata in difficoltà a cogliere tutte le sfumature e la costruzione del mondo in cui si muovono i protagonisti: sicuramente è tutta colpa di una mia mancanza, ma mi sarebbe piaciuto conoscere un po’ di più dell’ambientazione e del contesto dei tuoi personaggi, perché, anche a lettura finita, non mi è molto chiaro cosa sia esattamente una Panfilia, a parte una Ninfa che trae vita dal bosco da cui non si può allontanare a meno di ottenere in cambio un sacrificio.
In ogni caso, mi sono molto piaciute le atmosfere che hai creato: il continuo rimando a un contesto bucolico, fiabesco, dove una natura ricca e generosa riveste il mondo di frutta e vita è molto luminoso e peculiare, riesce a dare subito l’idea di un luogo incantato, dell’atmosfera di festa e di rituali antichi.
La storia d’amore è molto tenera, con questi due protagonisti divisi da una natura inevitabilmente diversa, ma decisi a viversi in ogni caso. Di nuovo, mi sarebbe piaciuto poterli conoscere meglio, sapere di più delle loro vite e dei loro caratteri, dell’occasione in cui si sono potuti conoscere e innamorare nonostante le evidenti diversità, ma mi rendo conto che una spiegazione del genere sarebbe andata a snaturare un po’ l’atmosfera fiabesca e quasi archetipica della storia (lei in particolare è presentata solo come una creatura saggia e bellissima, ma di lei non sappiamo nient’altro, niente del suo carattere o della sua natura… certo, capisco che sia una scelta stilistica, ma diciamo che io, per gusto personale, preferisco storie che si concentrino di più sull’introspezione).
Mi è piaciuto molto il messaggio che hai trasmesso con la “favola” della tua ninfa, ma devo ammettere di essere rimasta un po’ stranita: vero è che una ninfa dei boschi è sicuramente molto vicina alla natura, ma in un contesto apparentemente medievale mi stona un pochino una tale precisione nel raccontare il ciclo dell’acqua. Non so, ha un po’ interrotto la bella atmosfera fiabesca, portandomi più che altro sul versante di una storia istruttiva che vuole raccontare in modo semplice un concetto scientifico. Ed è un po’ un peccato, perché in realtà il messaggio è molto bello e molto poetico.
Lo stile, molto ricercato e ricco di arcaicismi, è secondo me molto adatto al tipo di storia, con i suoi richiami a mondi antichi e atmosfere leggendarie. È un po’ un peccato che ci siano numerosi refusi, soprattutto per quanto riguarda la punteggiatura, perché in diversi punti li ho trovati un po’ insistenti e quindi fastidiosi. La cosa positiva è che si tratta appunto solo di refusi, niente di grave o a cui non si possa rimediare con una rilettura “a freddo”.
In ogni caso, la tua storia mi ha molto incuriosita: la cosa bella di questi scambi è che si ha l’occasione di aprirsi anche a letture che di solito non rientrano nella propria “comfort-zone”, quindi è sempre un piacere scoprire cose nuove.
A presto! |