Ciao!
Rieccomi ad un nuovo capitolo! E così Keith ha definitivamente (si spera) trovato una casa, ma ancora non si spiega il motivo del suo abbandono...
Shiro è stato molto gentile; è carino il fatto che si preoccupi per lui e che voglia dargli un futuro solido attraverso l'istruzione. Lo rende tanto nobile.
Se sei d'accordo vorrei riportare delle cose che secondo me stonano un po'.
Penso che in alcune scene ci siano delle ripetizioni facilmente evitabili (non me ne volere, in questo periodo non riesco a mandare giù questo tipo di cose):
"«Vedrai» aveva detto, poco prima di parcheggiare, duecento metri più in là, con gli occhi che brillavano di una luce che Keith non gli aveva mai visto negli occhi, visibili anche nell'oscurità delle sette di sera a Boston." invece di ripetere 'occhi' avresti potuto mettere '(...) con gli occhi che brillavano di una luce che Keith non gli aveva mai visto, visibili anche nell'oscurità delle sette di sera a Boston.' o solo 'non aveva mai visto'.
" (...)e dopotutto, Keith ricordò a sé stesso di mancare nella vita di Shiro da cinque anni. Troppi anni per dare un effettivo giudizio." due volte anni, meglio variare con 'tempo' .
"(...) naturalmente non viveva lì, ma insieme a suo padre, nel quartiere a cinque chilometri da lì." ripetizione di 'lì".
"Gli occhi di Shiro incontrarono ancora una volta quelli di Keith, e ancora una volta il più giovane vi lesse sincerità." evita nella stessa frase. Meglio 'nuovamente'.
"E quindi, quando Shiro gli chiese gentilmente di chiedere la luce così che potessero entrambi andare a dormire(...)" qui ovviamente c'è un errore di battitura.
Ho trovato divertente la similitudine sulla pubblicità scadente, ci stava bene.
Hai descritto Pidge in modo molto conforme alla realtà, mi sta proprio simpatica. È evidente che questo sia un capitolo di passaggio, quindi è normale che non ci sia molto su cui basarsi per far circolare gli avvenimenti, tuttavia è stato carino.
Alla prossima, ciao. |