Carissima Padme,
come dici tu non c'è niente di bello nell'essere ossessionati da qualcosa, e questa storia ne è la prova lampante, specie se raccontata con una prima persona che non lascia spazio all'immaginazione,che non blocca pensieri cupi, che non ferma sul nascere intenzioni troppo crudeli e estreme che attraversano la mente di Gellert.
Un'ossessione che trova fastidioso tutto il resto, dal russare di una zia che occupa lo stesso spazio vitale, fino al pensiero più oscuro di una famiglia apprensiva che blocca sul nascere i sogni e le speranze che ha creato con Albus e che pare non poter coronare per questo motivo.
Leggere di Gellert che, pur di avere Albus con se e non doversene separare mai, è pronto a liberarsi di Ariana ed è assurdo e così realistico che la sua mente vaghi lungo pensieri che ricercano una soluzione (rimpiangere la presenza di Aberforth solo perché così avrebbe potuto lui, dedicarsi alla sorella... e lasciare che Albus potesse spiccare il volo con lui... come se davvero, ad Albus, basti questo per dimenticarsi della sua famiglia e abbandonarla per sempre...); una soluzione che non chiede ad Albus alcun parere a riguardo. una soluzione che egoisticamente permette a lui di ottenere quello che vuole e basta, come una malattia insinuata nella mente, come un virus che infila nella testa le peggiori convinzioni, senza nemmeno un briciolo di buonsenso ed è qui che ho capito che il titolo è azzeccato tanto quanto questa caratterizzazione ossessiva, che calza così bene.
Albus non sembra da meno, ma pare non avere la stessa febbre di Gellert. Lui ha conservato del buonsenso, dell'amore ancora verso altre persone, la quale sono il muro che probabilmente sempre li dividerà. il muro che per sempre renderà Albus un uomo che si redime quando è necessario, e Gellert un uomo che si è sentito abbandonato e si è visto voltare le spalle per gli altri.
Qui è tutto diverso, qui subentrano le novità delle emozioni e il desiderio fresco di due giovani, che si desiderano ardentemenete, che si lasciano addosso segni, morsi, lividi, come se fossero marchi, timbri di apprtenenza, e la passione annebbia la mente, ma se è permeata dalla pazzia, finisce per ferire.
E, nel finale, malgrado lo slancio di erotismo e quei baci umidi che mi hanno letteralmente fatta avvampare (perché sì... a volte non serve un capitolo intero per trasmettere la passione e la carica erotica di una scena. Serve capacità e tu, anche in questo, dimostri di esserne in grado come poche persone ci riescono... e non sai... no, tu non lo sai... quanto mi hai fatto alzare la pressione), c'è qualcosa di malinconico nell'aria, ed è la consapevolezza che questa forte ossessione è solo un motivo di distruzione. E' qualcosa che adesso è gestibile,ma che col tempo tenderà a sgretolare tutto, a rovinare qualcosa di bello che si stava creando.
Perché quando due persone iniziano a provare qualcosa di simile, ma questo sentimento prende poi strade diverse, le basi si piegano, e tutto crolla.
È davvero decadente il fatto che, anche se hai scelto di chiudere il capitolo con sorrisi maliziosi e carni calde, ci sia lo strascico di ciò che verrà dopo. Hai aperto la storia con la dimostrazione vera di cosa sta diventando Gellert, di cosa desidera possa accadere per avere Albus, cose brutte, cose irreparabili... che portano poi ad un incontro segreto tra le coperte, che però lascia quel senso di paura per le conseguenze che ne saranno.
Pura perfezione, di una storia breve ma intensa che racconta in maniera impeccabile che cosa significa vivere su un filo fragile che divide pazzia da sanità mentale... raccontato dal punto di vista di chi è in bilico!
Tesoro io boh... se già li shippavo con ardore, ora li amo davvero e non ho ancora visto il secondo film (E NON SO COME HO FATTO AD EVITARE GLI SPOILER XDDD temo che presto mi arriverà una tranvata pazzesca, per questo devo sbrigarmi a vederlo ç_ç).
Li hai resi vivi, con un'identità forte; la rappresentazione di un amore adolescenziale che sboccia, ma che è destinato a pungere con le sue spine.
Quanta decadenza, la adoro!
Non so che altro dire, sono estasiata.
Miry |