Mi sono dedicata un minuto o due di pausa da latino perché dovevo, assolutamente ed ineccepibilmente, leggerti: lo avevo promesso a me stessa e stavo - come sempre - procrastinando da troppo a lungo.
Io, purtroppo, non sono in grado (come qualcuno) di fare analisi dettagliate di qualsiasi tipo di scritto; lascio tanto spazio alle sensazioni suscitate e di quanto io abbia trovato piacevole o meno un racconto.
A questo, vista l'occasione, ho deciso di affiancare un ossequio (che se potessi renderei infinito) sulla magnificenza con cui hai scritto una scena così semplice e di tipica vita quotidiana in modo sublime, e a come hai reso desiderabile ed appetibile un simile scenario - davvero, io non ci sarei mai e poi mai arrivata ad una tale illuminazione.
Ora, mi reputo (almeno, personalmente) una lettrice "schizzinosa" e spesso incontentabile, trovo raramente storie che davvero mi coinvolgano, e quando succede, credimi, non dormo la notte per leggere e continuare, divento un'ossessionata, ho necessità di portare avanti la lettura e tutto passa in secondo piano.
Tu sei, per non dilungarmi inutilmente in quisquilie futili, una dolcissima virgola in una giornata come un'altra: sei stata capace, in poche parole, in un racconto breve, di strapparmi tantissimi sorrisi, mi hai regalato il desiderio di rileggerti e di farlo ogni qualvolta ne avrò voglia. Questo, per me, resta il fine secondario di un autore, dove il primo è quello di creare e scrivere per il proprio benessere, ed il secondo, che è prettamente dipendente dalle intenzioni dello scrittore, di soddisfare un affamato lettore (come me).
Sono sazia, appagata e profondamente contenta di aver scoperto un gioiello nuovo - aspettati, ora che ti ho trovata, di incontrarmi in qualsiasi altra tua storia.
Loro due sono già belli da soli, ma raccontati da te sono semplicemente splendidi: hai riportato a galla, attenendoti per certi versi e in sottili sfaccettature, i personaggi veri, con le caratteristiche originali con cui sono nati, poi li hai riproposti (in modo eccellente, mi sento di dire) nella prospettiva di una vita semi-coniugale, dove i due si conoscono come i palmi delle proprie mani, si provocano, giocano e si prendono in giro, si amano e si coccolano come possono; è un sogno per me.
Le storie difficili, travagliate, mi mettono una pesantezza che non immagini - per quanto moltissimi racconti che io ho letto siano di questo stile e mi piacciano moltissimo - e quindi quando trovo opere simili, come la tua, tiro un sospiro di sollievo, stappo e urlo un prosit fortissimo, perché non solo è un capolavoro pieno di quiete, ma è anche scritto in modo celestiale, scorrevole e piacevolissimo, e io ti ringrazio tanto tanto tanto per aver deciso di scriverlo, per avermelo dedicato e per aver preso ispirazione - seppur in parte infinitesimale - da un dettaglio come il sacro caffè.
Ti saluto e ti mando un bacio grande, un forte abbraccio e ti esorto, anche in modo egoistico, a scrivere di più, perché sei un piacere per gli occhi.
A prestissimo tesoro! x |