Cara Shun,
Eccomi qui quasi in ritardo! Allora, anzitutto devi sapere che ero un po’ indecisa su cosa scegliere nel tuo profilo: c’erano tanti “sfigafandom”, come li hai definiti XD, interessanti, ma uno di quelli in cui mi muovo meglio è e resta il caro vecchio Naruto. L’altra cosa che devi sapere è che adoro gli AU. Se l’autore è bravo, consentono di presentare le medesime dinamiche dell’opera originale riscritte però in maniera più fresca. Ecco dunque perché mi sono fiondata su questa shot.
La lettura è stata affascinante e volutamente criptica. Non viene svelato nulla di questa sorta di nave fantasma e l’ambientazione storica che compare sul finale è l’unica cosa che la colloca idealmente in un luogo. Dato che è sullo sfondo, non esaminerò la parte storica con le torture compiute nell’orfanotrofio, accennate ma toccanti, rimanendo invece sulla Falce che Ride, in mezzo a questo equipaggio di non morti che veleggiano persi in scopi misteriosi ed eterni salvando una ragazza che, forse, non poteva davvero tornare nella sua realtà. Il tuo evocativo racconto mi suggerisce l’idea di quelle esperienze pre-morte che si vedono spesso nei film, dove il protagonista si trova nella condizione di dover compiere un percorso per scegliere il suo destino – per raggiungere l’aldilà. La figura di Naruto è, assieme a quella di Kakashi e Hinata, quella su cui ci si sofferma per più tempo e devo dire che il tuo Naruto l’ho semplicemente adorato. Belli anche gli interventi di Hidan e Deidara, che svelano immediatamente la natura sovrannaturale della nave fantasma. Nel finale, c’è la quiete di una scelta e di una navigazione serena, nonché la consapevolezza che Sakura ha di fare parte di un equipaggio forse un po’ strano, ma certamente capace di darle quello che la situazione storica e gli uomini le hanno tolto.
Rimango con la curiosità di sapere di più sulla Falce che ride e… complimenti, alla prossima!
Un caro saluto,
Shilyss |
