SESTO POSTO A PARI MERITO, CON UN TOTALE DI 42/50
Ghostmaker, con “Cipango, l’impero nascosto”
Grammatica e Stile: 7/10
Prima di tutto ti segnalo un’incertezza sui nomi: in particolare, “Toho Tokimune” cambia più volte, diventando da un certo punto “Tokifune” o altro. Se vorrai, potrò fornirti in privato la lista degli errori (che non ho inserito perché non sono riuscito a farla per tutti). In generale ho rilevato una diminuzione del numero di errori rispetto alla tua precedente storia, soprattutto per quanto riguarda i tempi verbali, ma alcune distrazioni di battitura, sui vocativi e nella datazione (confondi talvolta a.C. e d.C.) sono comunque da prendere in considerazione. Passando invece allo stile, ho trovato molte più imprecisioni, in particolare per quanto riguarda la punteggiatura. In questa storia hai avuto infatti la tendenza a scrivere delle frasi molto (anzi, troppo) lunghe, intervallate quasi solamente da virgole e per questo piuttosto confusionarie: ti consiglierei di ridurre il numero di subordinate per dare più ordine al testo (ho dovuto rileggere alcune parti anche più volte, per capirle a fondo). Tuttavia, l’impostazione “da cronaca” che hai voluto dare a questo testo è qualcosa che ho davvero apprezzato, sia per la coerenza con la vicenda narrata che per le possibilità che questa scelta ti ha dato. Considerati i pro e i contro, il punteggio è senza dubbi sopra alla sufficienza.
Trama e Sviluppo del Pacchetto: 15/15
Credo che, da questo punto di vista, la tua storia sia davvero una delle migliori del contest: non solo infatti hai seguito la richiesta del pacchetto, che peraltro non era nemmeno troppo elaborata, ma hai raccontato di un viaggio nelle profondità di una terra e di una cultura vista con gli occhi di chi non l’ha mai direttamente conosciuta: esattamente ciò che cercavo con questo pacchetto. Le divagazioni storiche (ad esempio sulla società feudale) che in altri tipi di racconti mi avrebbero infastidito (“I Promessi Sposi”, giusto per citare il caso più conosciuto), sono invece state in questo caso gradite e amalgamate abbastanza fluentemente con il procedere della narrazione, e le ritengo davvero un valore aggiunto. Ineccepibile la descrizione del Seppuku, che non hai limitato a un gesto ma hai esplicato in tutta la sua valenza culturale. Complimenti sentiti.
Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 7/10
Lo stile che hai scelto per narrare questa storia, la cronaca, ti ha probabilmente penalizzato per quanto riguarda questo parametro: mentre i personaggi secondari sono ben delineati, infatti, è proprio il protagonista nonché voce narrante a risultare penalizzato. Ho avuto l’impressione che tu abbia lasciato Marco Polo troppo neutro, paradossalmente quasi esterno, e la sua caratterizzazione non è riuscita a emergere se non per pochi tratti salienti, in modo che sostituendolo con un altro personaggio di eguali capacità ma differente caratterizzazione il corso dell’ipotetica vicenda sarebbe stato molto vicino a questo che hai narrato. Ho deciso di non penalizzarti eccessivamente, però, sia per le difficoltà della narrazione in prima persona singolare che per il personaggio di Hojo Tokimune (perdona l’assenza dei corretti caratteri speciali): lo Shikken, infatti, è stata la figura più dinamica della storia, e ha secondo me rappresentato (oltre che il cambiamento delle idee e dell’atteggiamento) di un solo personaggio, l’intero processo di modernizzazione del Giappone che avverrà solo secoli più tardi. L’ultima battuta l’ha davvero valorizzato, in questo senso, ed è stata una bella chiusura dell’avventura ucronica.
Titolo: 5/5
Mi piace che tu abbia deciso di definire l’antico Giappone “nascosto”, “isolato”, come storicamente è davvero stato, già dal titolo: quello che si ricava dalla tua storia, infatti, lo definisce come una terra poco conosciuta già dallo stesso Khan, che Marco Polo riesce tuttavia a conoscere e a capire dall’interno. Ti assegno il punteggio pieno, perché con queste parole hai rappresentato l’essenza del racconto.
Gradimento personale: 8/10
Anche se inizialmente ha fatto fatica a prendermi per lo stile un po’ dispersivo, e la prima lettura è stata abbastanza difficoltosa, la storia è riuscita a prendermi a mano a mano che il numero di informazioni scoperte dal viaggiatore veneziano aumentava: mi hai fatto compiere un viaggio nella cultura giapponese dell’epoca (forse è mancato un po’ di clima per creare una maggiore atmosfera, ma niente di troppo rilevante) da un punto di vista anche conosciuto, riallacciandoti persino al racconto classico de “Il Milione”. Non è stata la storia del contest che mi ha trasmesso di più, lo ammetto, ma posso ritenermi davvero soddisfatto di questa lettura. |