Recensioni per
Almeno a Natale i ricordi dovrebbero essere più dolci
di AleDic

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior

3° Classificato: "Almeno a Natale i ricordi dovrebbero essere più dolci" di AleDic. 

Grammatica: 10/10 
Mi è piaciuta molto, hai usato dei termini molto semplici che hanno legato molto bene con la vicenda da te raccontata e hanno rievocato perfettamente un clima mite, tra l'angst del presente e il fluff del passato. Indubbiamente una bella scelta, brava. 

Stile e sintassi: 9,5/10 
Anche qui, brava davvero. L'unica accortezza - ma che riguarda soprattutto il modo in cui io magari l'avrei scritto - il periodo: "Potrà essere un pensiero infantile e stucchevole, ma è un’immagine che lo fa sorridere" non l'avrei messo tra parentesi, poiché ha tutta l'aria di essere un inciso, tra parentesi invece perde un po' il significato profondo che lo stesso Shinpachi vuole attribuirgli. 

Caratterizzazione dei personaggi: 9/10 
Tutti e tre i membri Yorozuya mi sono piaciuti, sostenuti magnificamente dal genere da te scelto per rappresentarli. La storia rivela un'incredibile e sottilissima introspezione, che si addice perfettamente ai tre protagonisti - e che rende l'angst molto più godibile, dacché hai sottolineato la pseudo-comicità dei bei momenti passati. 
In particolar modo ho apprezzato moltissimo la differenza di comportamento tra Shinpachi e Gintoki: il primo "Gira su se stesso e corre giù per le scale, questa volta senza guardarsi indietro", mentre il secondo velatamente non riesce a farlo, nonostante tenti di riuscirci. 
Se fosse davvero accaduto all'interno dell'universo Gintama, immagino che la reazione dei due sarebbe stata esattamente come l'hai descritta tu. Personalmente parlando, penso che tra i due sia davvero Gintoki quello più nostalgico. 
Molto bella e accurata è anche la caratterizzazione di Kagura, che tra l'altro è quella che da vita alla scia dei ricordi dei tre protagonisti: nei suoi ricordi, appare davvero come una bambina imbambolata davanti alla neve, il che la fa risultare infantile e adorabile, salvo poi riscoprirsi in un presente in cui perde quella connotazione puerile per ricercarne una più malinconica e fredda, che contrasta terribilmente con la scena descritta qualche rigo prima. Insomma, sì, mi è piaciuta. 

Attinenza del ricordo scelto: 15/15 
C'è, anzi è l'elemento portante dei ricordi di tutti i personaggi. Non solo è presente nel presente - perdona il gioco di parole -, ma è ciò che da il via alle scene passate, suscitando quell'aria mite e nostalgica che la fa da padrona in tutta la storia. 
Quando l'ho letta, i toni che ho percepito non erano semplicemente tristi, ma ti lasciavano davvero l'amaro in bocca, il che contrasta con l'idea sempre positiva che abbiamo di una semplice battaglia a palle di neve: hai dimostrato che un ricordo spensierato e felice, rivangato nel presente può generare una bizzarra angoscia e un senso di perdita che - diciamolo - non penseresti mai possa capitare proprio ai tre burloni di Gintama. 
E invece ci sei riuscita, e in maniera così sottile da lasciarmi davvero soddisfatta. Brava. 

Gradimento personale: 4/5 
Sono una fanatica dell'angst, perciò mi pare evidente che la tua storia mi sia davvero piaciuta. In cuor mio, mentre la leggevo, pensavo come una scema "ti prego, fa che tornino di nuovo insieme". Insomma, quando pensi una cosa simile, è evidente che la storia ti abbia coinvolto notevolmente, e se tutto ciò è stato possibile è stato grazie alla tua penna. Brava, complimenti. 

PUNTEGGIO TOTALE: 47.5/50 

Recensore Junior

Io ho una domanda: vuoi che pianga, eh?  
Innanzitutto mi piace moltissimo come l'hai strutturata graficamente. L'uso del corsivo per il passato e dei normali caratteri per il presente, unitamente al triplice punto di vista, consentono molto agevolmente anche una lettura per sezioni, su più livelli. Sì, indubbiamente va letta nel suo complesso e in ordine per apprezzarla appieno, eppure dopo averlo fatto e averne goduto, si potrebbe pure sperimentare una lettura per ambientazione temporale. Godere del Fluff/Slice of life del passato o crogiolarsi nell'angst del presente, magari anche facendo una cosa di seguito all'altra. E la storia (le storie) avrebbe(ro) perfettamente senso comunque.
Questo è possibile perché è strutturata bene. Anche se tempi e pov si alternano, grazie alla grafica è possibile e non ci si può confondere. 

Nel passato la Yorozuya era assieme a godere della vista della neve, ora da separati la vedono, ma non possono davvero apprezzarla. Non è semplicemente la stessa cosa.

Kagura che era stata così entusiasta nel vedere per la prima volta la neve (dettaglio delizioso che non l'avesse mai vista, che ti ha permesso di sfruttare appieno la festosità del personaggio ♡) con la sua famiglia assieme non è capace di provare le stesse emozioni, ora che al suo fianco ha solo quel che rimane di Sadaharu, nella sfera in tasca che stringe... La trovo una cosa bellissima e straziante. ç_ç

E il paio di occhiali Shinpachi che guarda con nostalgia al passato, al luogo che era stato teatro di quell'altro Natale nevoso e di altre mille avventure e ricordi, ma che, ligio al dovere, guarda avanti. ç_ç

Ho adorata la parte in cui Gintoki viene colpito da una palla di neve lanciata da dei bambini e il riferimento al non saper fare a meno di guardarsi indietro. In quei bambini ci ho visto i suoi bambini. Quella stessa scena successa con Shinpachi presente e Kagura a lanciargli la palla di neve (salvo non essere finito piantato a terra come un daikon, stavolta). Perché per quanto sia stata una sua decisione, non può fare a meno di pensare a loro ogni giorno, ne sono sicura.


Sono semplicemente loro

Allora e adesso.  
(Recensione modificata il 28/12/2018 - 06:41 pm)