Ciao KyumiKuroAkushi!
Mi rendo conto di passare decisamente in ritardo, ma purtroppo recensendo poco e di rado qui su Efp a volte capita che arrivi anche dopo mesi. Comunque sia, ci tenevo davvero molto a lasciare un commento a questa storia!
Prima di cominciare la recensione vorrei fare una piccola premessa: come scrittrice in questo fandom mi sono sempre dedicata agli amori tra ragazzi, quindi shounen-ai e ultimamente yaoi (anche se probabilmente sarebbe più corretto dire che mi sono concentrata sempre sugli stessi personaggi), eppure in realtà personalmente sono molto legata allo yuri. In queste settimane mi era venuto da pensare che mi sarebbe tanto piaciuto scrivere qualcosa su questo genere, dato che comunque di coppie lesbiche qui in giro non se ne vedono molte, e mentre stavo riordinando le idee sulle ship yuri in Pokémon mi è tornata in mente la tua storia su Lucinda e Camilla. E quindi, di corsa a recensire!
Allora, confesso che le coppie minorenne – adulto non sono tra le mie preferite, ma qui ci troviamo di fronte ad una Lucinda cresciuta e matura, che nel corso degli anni ha sviluppato un’intensa ammirazione nei confronti di Camilla e che a poco a poco è sfociata in un tenerissimo amore. Ho un debole per quelle relazioni in cui ci sia un mentore e un ammiratore che lo stima profondamente, e in questo caso lo sviluppo dei sentimenti della nostra protagonista mi sono sembrati crescere in maniera spontanea e delicata. Perciò trovo molto bello lo scontro simbolico nella Sala del Campione che viene raccontato nell’incipit, è come se da una parte Lucinda in realtà volesse sconfiggere Camilla non per prendere il suo posto, ma per dimostrarle il proprio valore, di essere alla sua altezza, all’altezza della sua considerazione e del suo amore, e magari, chissà, anche soltanto per avere il proprio nome segnato accanto al suo nella Sala d’Onore. Il motivo per cui Lucinda ha deciso di intraprendere questo percorso, infatti, va oltre ogni onore che un titolo del genere potrebbe conferirle: come si ritrova ad ammettere lei stessa dopo lunghe riflessioni, è semplicemente quello di poter in qualche modo raggiungere la persona amata, l’inarrivabile e, ai suoi occhi, divina Camilla.
Perché in realtà, contrariamente all’immagine che ne ha Lucinda, Camilla ha ben poco di divino, e anche lei in giovinezza ha dovuto affrontare la solitudine e tutte quelle gravose responsabilità che il rango di Campionessa comporta. Mi chiedo allora se possa essersi innamorata di questa piccola Allenatrice per avervi visto dentro qualcosa che in parte le ricordava della sé stessa del passato o magari perché Lucinda ha dimostrato di essere più decisa e testarda, nonostante le difficoltà, ad ottenere quel titolo rispetto a lei. È vero, in effetti, che i sentimenti di Camilla non vengono indagati molto nella storia, ma dopotutto questo è il racconto della maturazione di Lucinda, sia dal punto di vista del passaggio da bambina a donna adulta e da Allenatrice a Campionessa, ma anche della trasformazione del suo amore infantile in qualcosa di più profondo e vivido. Perciò, a dire il vero, questa mancanza non mi ha dato affatto fastidio, e anzi, è stato tenero vedere il modo in cui questa donna alla fine ha confessato di ricambiare ogni sentimento spogliandosi di tutta quell’armatura magari un po’ algida che si era sentita costretta a indossare da Campionessa. Ed è stato molto intenso, inoltre, il pianto liberatorio di entrambe mentre si abbracciano, quando finalmente possono abbandonare ogni costrizione e imbarazzo per unirsi insieme in un incantevole bacio.
Per quanto riguarda lo stile non ho molto da dire, l’ho trovato delicato, in tono con i temi trattati, personalmente ho adorato le ripetizioni in certe frasi, come per esempio qui: Amore, avresti detto. Amore per i Pokémon e per le lotte, amore per l’avventura, amore per gli altri…, a rimarcare l’incidenza di alcune sensazioni che Lucinda prova o ha provato intensamente nel proprio animo durante il suo viaggio di crescita mentre prendeva coscienza di sé stessa – e ovviamente, in questo caso, a sottolineare l’argomento portante di tutta la storia, l’amore di cui lei è stata testimone e oggetto, ma che ancora non è riuscita a soddisfare nei confronti di Camilla, l’unica mancanza che nemmeno quelle meravigliose avventure, già a una così tenera età, avrebbero mai potuto colmare. E poi gli elenchi di aggettivi e sostantivi, sempre con la stessa funzione, insomma, se il tuo scopo era far provare al lettore per filo e per segno ogni sentimento sia bello che contrastante che ha vissuto Lucinda, per quanto mi riguarda l’hai raggiunto benissimo!
A questo punto perciò mi verrebbe da passare al narratore in seconda persona, visto che hai anche chiesto un parere nelle note, magari perché eri insicura del risultato. Non so se tu l’abbia scelto perché volessi rendere la storia una sorta di reader insert (anche se in realtà non credo, perché comunque è chiarito che la protagonista è Lucinda con il suo vissuto, e non una Lucinda generica da plasmare sul lettore, ma correggimi se sbaglio), in ogni caso con questo tipo di narratore viene più semplice e in parte quasi automatico immedesimarsi nella protagonista, perciò non l’ho trovato affatto sgradevole. Anzi, ti confesso che mi ha trasmesso un certo affetto da parte del narratore, che racconta di Lucinda come se provasse tenerezza per lei e per il suo amore. Sì, è così, questa storia mi ha fatto veramente una dolcezza incredibile!
Se proprio dovessi farti un piccolo appunto, mi verrebbe da segnalarti soltanto che generalmente se usi i trattini per il discorso diretto, quando apri il discorso per poi andare subito a capo senza aggiungere nulla, non c’è bisogno di chiudere con un altro trattino, come invece si fa con le caporali e le virgolette. Per esempio:
Persej esclamò: – Questa storia è dolcissima!
E subito a capo.
Molto bene, credo di aver detto più o meno tutto quello che mi sentivo, spero solo di non averti annoiato perché temo mi sia venuta una recensione piuttosto lunga e io quando mi ci metto so essere una gran chiacchierona... Perciò sarà meglio chiudere qui!
Ti faccio un sacco di complimenti e siccome sono passata in ritardo ne approfitto per ricambiare gli auguri per il 2019, nonostante siamo già a maggio e sia passato quasi mezzo anno. Spero che la prossima metà (più un mese) possa portarti un sacco di belle cose, e perché no, anche l’impulso per scrivere una nuova storia su questa coppia: verrei a leggerla con molto piacere!
Alla prossima! ♥
Persej |