Così siamo arrivati alla fine di questa vostra long. Un lavoro davvero impegnativo, non c’è dubbio.
All'inizio trovo una lucida descrizione della cerimonia funebre che vede sfilare alcuni tra i personaggi più significativi nella storia di Sh: prima fra tutti, Irene, poi Victor, la dimostrazione vivente che un miglioramento nella propria vita è decisamente possibile, ed altri.
Il momento, così difficile per Watson, si conclude con la visione di una Molly distrutta e dallo svettare sinistro di quella lapide che, purtroppo, contiene davvero Sh, non è un tragico falso come in TRF.
E poi c'è proprio lui, John, che voi seguite nel suo percorso doloroso fino al sorriso finale.
Decisamente, il vostro progetto narrativo è strutturato su tematiche molto impegnative. Infatti c'è la prostituzione, connotata dalla riduzione in schiavitù di uomini e donne, c'è l'abisso dell'AIDS, implacabile e devastante, c'è una gioventù a rischio per fattori sociali e familiari, c'è la morte, con la sua dimensione così schiacciante per chi resta.
Ma, soprattutto, c'è l'amore. In tutte le sue sfumature, posto proprio di fronte ad ostacoli che appaiono insormontabili.
Sì, perché John sceglie di condividere il percorso doloroso di Sh fino alla fine, una fine difficile da accettare, caratterizzata da rinunce e da comportamenti che annullano ogni pulsione egoistica e che si rivolgono, con sfumature quasi eroiche, solo all'oggetto del sentimento, destinato a lasciare, dopo di sé, desolazione e rimpianto.
Dunque, il vostro, si dimostra un progetto veramente carico di tematiche spinose e tragicamente reali.
L'avete sviluppato e portato avanti con risultati convincenti ed efficaci e, nella connotazione dei personaggi, si nota la cura nel mantenerne IC le caratteristiche principali, anche se siamo in AU.
Dunque la vostra long risulta un buon pezzo e meritate i complimenti per ciò che avete portato a compimento, una mole veramente immensa sia per la lunghezza dei capitoli sia, come ho già scritto, per lo spessore delle tematiche affrontate.
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