Recensioni per
Psyko Killer (qu'est-ce que c'est?)
di meiousetsuna

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Nuovo recensore
02/07/19, ore 20:10

Ciao Setsy! Sono qui per rilasciare la seconda recensione premio per il contest del fluff. Adoro Jim Moriarty, e quando ho visto che questa flashfic era incentrata su di lui mi ci sono gettata a capofitto. Complimenti per le cinquecento parole precise, tra parentesi. Allora, innanzitutto ti faccio sentiti complimenti per l'idea, che ho adorato. Mi è piaciuto moltissimo che tu abbia spiegato come mai Moriarty abbia scelto proprio Carl, tra le sue vittime, e la tua storia di bullismo l'ho trovata davvero verosimile. Moriarty potrebbe tranquillamente essere stato un soggetto preso di mira quando era più piccolo. Oltre alla trama, che ho trovato davvero avvincente e sviluppata, nonostante le cinquecento parole, ti faccio tanti complimenti per lo stile, che mi ha afferrato fin dalla prima parola. Mi piace il tuo modo di narrare e di descrivere le azioni dei personaggi, in modo deciso e a tratti anche crudo, proprio coerente con la vicenda stessa. Complimenti per la canzone, piace molto anche a me, e la conclusione l'ho adorata!
A presto. ^^

Recensore Junior
03/04/19, ore 14:38

III° posto nel contest: Missing Moments in Flashfic di Ghostmaker
Psyko Killer (qu’est-ce que c’est?) di Setsy (Meiousetsuna) – 47 punti

10 - Stile/grammatica
Lo stile leggermente aggressivo si adatta perfettamente al missing moment di cui hai scritto; il linguaggio colorito, in questo caso, esalta la storia in modo da porci dalla parte di James, ma allo stesso tempo crea un conflitto interiore mettendo il “cattivo” nella parte del “buono”. A livello grammaticale non ho trovato niente fuori posto, tutto lineare e comprensibile.
7 - Titolo/introduzione.
Il titolo non mi porta direttamente al punto in cui inserire il missing moments, anche se mi fa capire subito che il tuo personaggio chiave è Moriarty, mentre, furbescamente (bravissima) dall’introduzione si coglie all’ultimo istante dove dobbiamo indirizzare i nostri pensieri ovvero a quel “The Great Game” che raccoglie in sé l’intera prima stagione. PS. Ho letto le tue note e in verità potevi benissimo citare Carl Powers tra i personaggi, anche se alla fine dei conti non avrebbe cambiato la valutazione grazie alla tua geniale frase dell’introduzione : “e questo può tornare a galla al momento opportuno…”
20 - IC
Moriarty e la situazione in cui si trova sono perfettamente allineate al personaggio e alla sua personalità disturbata, ma allo stesso tempo analitica, tanto colpito dal calcio subìto, ma nello stesso tempo per nulla segnato dal colpo, tanto che la frase “un calcio non così forte da lasciare i segni” lascia in realtà il segno dell’aggressione sul lettore che conosce quale reazione comporterà nel Moriarty adulto. James incute soggezione, anche in questo momento in cui è lui la preda, ed è la stessa sensazione che si proverà più avanti nel momento dell’ultimo scontro con Sherlock.
10 - Gradimento personale.
Ho letta la storia con crescente interesse, mi è piaciuta la dinamica, mi sono piaciuti i personaggi, e considerando anche le varie citazioni che hai inserito nel testo, sfruttando in pieno le poche parole a disposizione, hai abbellito un quadro già dipinto facendomi immaginare, per esempio, la “Gioconda” inserita in una cornice di livello superiore. Ho letto anche i commenti di altre persone e sono concorde sul pensiero che una storia di Sherlock BBC non ha bisogno di “invenzioni di altri autori”, ed è uno dei punti importanti per l’alta valutazione che ti ho assegnato. Purtroppo però…
0 - Bonus
…la limitazione che ti ho imposta nel dover scrivere una storia senza “deragliare” ti ha pesato sul bonus per forza. James è un bel personaggio perché alza la tensione, è un antagonista “complicato” e adatto al protagonista, però la serie vive su altri personaggi (senza fare spoiler si capisce di chi parlo).

Recensore Master
11/03/19, ore 18:14

Ciao Setsy!
Era da tanto che avevo notato questa storia e finalmente mi sono decisa a leggerla.
Innanzitutto ora posso dire di sapere bene quanto sia complicato scrivere di Moriarty, soprattutto su momenti che non vengono trattati nella serie, e per questo devo iniziare facendoti i complimenti.
Sei riuscita a concepire un qualcosa di originalissimo!
L'idea è ottima, contestualizzata e sviluppata in maniera eccellente.
Abbiamo un Jim ragazzino, un padre violento e autoritario, dei bulletti che lo tormentano in piscina.
Abbiamo niente meno che Carl Powers.
Rullo di trombe, il primo caso di Sherlock, il primo (forse) crimine di James.
Mi piace un sacco come hai descritto la scena, come ci fai intuire i suoi torbidi propositi, che poi tanto lo sappiamo.come va a finire.
Insomma, ho davvero apprezzato questo scorcio sul passato del consulente criminale.
Ho apprezzato anche la citazione di Harry Potter e l'omaggio ai Queen!
Complimenti!
Baci
MissAdler

Recensore Junior
25/01/19, ore 22:43

Questa tua storia mi è arrivata dritta come un calcio in pieno stomaco, tipo quello che ha sferrato Carl Powers perché mi ha completamente destabilizzato e ribaltato la prospettiva, una sorta di rivoluzione copernicana!!! Di solito, seguendo una serie tv non mi faccio molte domande, Moriarty è l'antagonista, brutto e cattivo e basta. Qui tu porti in luce frammenti del suo passato che mi hanno davvero fatto riflettere, dal rapporto distante con i genitori, al bullismo che ha dovuto subire, sopprusi belli e buoni, un carico di umiliazioni che bruciano. Sto odiano Powers, lo sto odiando con tutto me stesso per la cattiveria e l'ignoranza con cui ha investito Jim. Jim che è descritto a tutto tondo con poche descrizioni ma efficaci, lo hai reso inquietante. Il tutto scritto benissimo con uno stile certamente personalissimo e molto fluido. Brava!!!
Tybalt

Recensore Master
24/01/19, ore 15:49

Ciao, come sai non provo molta attrattiva per personaggi come Carl Powers, diciamo che non suscitano il mio interesse. Ma se c'è qualche autore che conosco che ci ha scritto qualcosa, allora leggo senza problemi. E oltretutto in questa storia ci hai infilato anche Moriarty che è un piccolo, e vagamente inquietante, protagonista. Scrivere di Moriarty è sempre un azzardo per un autore a mio avviso, la volta in cui ci ho provato io sono entrata fin troppo in sintonia con lui, ma per fortuna è una cosa che non fanno tutti... il rischio di scrivere una macchietta o un personaggio eccessivamente sopra le righe, c'è sempre. E c'era anche in questo caso, pur essendo lui molto più giovane che nella serie. Anzi, è praticamente un bambino, il che rende la tua prova ancora più ostica da superare. Scrivere dei bambini, o comunque di ragazzini, è già difficile di per sé e lo diventa ancora di più se è un persona particolare come James. Ma tu sei riuscita benissimo a destreggiarti dentro alla sua follia, senza far sfociare il tutto nel ridicolo o nell'assurdo. Ci hai parlato di un fatto che precede ciò che ormai sappiamo e che dà il via a quella che ritengo ancora adesso la miglior puntata di Sherlock, ovvero The Great Game. Tutto ciò che si poteva assimilare in quanto a informazioni vedendo l'episodio, lo hai sfruttato per ritrarre uno scenario credibile. Sappiamo che Carl prendeva in giro il piccolo James, bullizzandolo ed è proprio questo che di riflesso viene fuori ovvero la reazione di James a fatti di questo tipo. Una reazione che ha radici ben profonde, ma che nessuno vede e tanto meno il padre, oggetto inconsapevole della furia vendicativa del figlio (in un dettaglio che mi è piaciuto davvero molto). La stessa vendetta che il giovane Moriarty attuerà su Carl Powers...

L'unica cosa che mi viene da appuntarti è legato al nome con cui si rivolgono a Moriarty. Ora, non ne sono sicura al cento per cento quindi prendila con le pinze, ma se non sbaglio Moriarty è un nome inventato, non esiste e Sherlock e Mycroft lo scoprono in The Reichenbach Fall. Quindi in teoria non c'è nessuna ragione plausibile per cui debba essere chiamato Moriarty da Carl Powers. Però è soltanto un dettaglio e non mina la fruibilità della storia.
Koa

Recensore Master
20/01/19, ore 18:16

Ciao^^
Questa penso sia la prima ff di questo fandom che non riguardi John, Sherlock o Mycroft.
E oh è stranissima, nel senso, non avrei mai pensato di imbattermi in una ff che parte da Moriarty bambino. Così piccolo e vendicativo. Adorabile, maledettamente adorabile. Il fascino del male. 🤩
Complimenti, un bello spaccato di vita vissuta e rancore.
Baci baci
Béa

Recensore Junior
20/01/19, ore 15:31

Oh Signore, credo di amarti!
Ti avevo già fatto capire quanto mi piaccia Jim, cattiveria e sadismo a parte, ma non mi aspettavo che saresti tornata subito con un missing moment su di lui. Credo sia uno dei personaggi più difficili di cui scrivere, perchè è grottescamente assurdo, folle, geniale, non ha limiti morali nè tantomeno legali. Scrivere di lui come "cattivo" della storia è esaltante quanto ansiogeno, rischi sempre di non rendergli giustizia; figuriamoci un missing moment! Figuriamoci un missing moment ambientato nella sua infanzia-adolescenza! Quindi ti ammiro già per il coraggio. 
Quando si parla di cattivi è sempre una sfida immaginarseli piccoli, in un ambiente familiare, dove una madre e un padre dovrebbero educarti e rendersi conto del ghiaccio sotto la superficie (che poi non succeda è un altro discorso). Per cui, in genere i genitori si levano di mezzo, e si costruisce la lacrimevole storia di un orfano preso a calci dalla vita, che comincia a tirare calci in risposta. Ma tu no, e sei grande proprio per questo: i genitori Moriarty li ha avuti, pure normali e buoni, e li ha disprezzati per la loro "stupidità", tanto da guadagnarsi lo schiaffo del padre. Che non ha mancato di ripagare, quasi amputandogli una mano praticamente. This is so Moriarty, decisamente ( <3 ), anche se in fase prepuberale. 
Appena ho letto il nome Carl, poi. Sinceramente quel "Carl mi prendeva in giro ..." in The Great Game ha più di una volta stuzzicato la mia fantasia, senza mai mettere radici per qualcosa di coerente. È quasi comico immaginarsi Jim preso in giro, lui che non batte ciglio a riempire di esplosivi la gente, ma tu sei stata grande anche qui, e ne hai fatto un ragazzino complicato, con disagi (decisamente) e problemi, un vulcano dormiente pronto a fare una strage. Che è un pò la versione dark di quel che fa davvero il bullismo, nella nostra attualità, disprezzare e sfottere chi un giorno sarà in grado di fare cose immense. In molti sensi. 
Mi è piaciuta da morire, poi, l'immancabile linguetta che fa capolino. O lei o l'OOC, diciamolo pure. Il linguaggio forte ci stava, purtroppo. E qui torno alle elucubrazioni scatenate da quel "Carl mi prendeva in giro". Alla fine, ragionandoci su, secondo me era proprio quello l'argomento degli sfottò. Considerando gli anni in cui Moriarty doveva essere un ragazzino, direi che anche per la serie originale non ci sono poi tante alternative da immaginare, no? 
Fantastica come sempre! Anche e soprattutto per i Queen ( :'D).    

Recensore Master
20/01/19, ore 12:39

Recensione premio per il contest "The Breaking Point" - Recensore Sostitutivo mystery_koopa

Setsy, tu sei semplicemente geniale!
Prima di tutto non mi sarebbe mai venuto in mente di trattare questo missing moment, sia per la sua marginalità nella trama (mi è tornato in mente solo per l'associazione tra la piscina e le scarpe) che per i personaggi che vi sono inclusi. Partendo soprattutto da Moriarty, che trovo un personaggio estremamente difficile da maneggiare non tanto per le sue deviazioni mentali o la sua cattiveria piuttosto infantile, ma proprio per la sua imprevedibilità. Trovo che la tua caratterizzazione sia abbastanza vicina a quello che ci si aspetterebbe per un personaggio come lui: in particolare ho notato l'attenzione che gli hai fatto rivolgere ai piccoli particolari dell'ambiente che lo circonda, delle persone e degli oggetti (e il riferimento ai Queen!). Per il rating, secondo me, sarebbe stato più adatto l'arancione, proprio per l'età dei protagonisti della storia: in un certo senso e l'età che aggrava questi comportamenti già gravi, ma certamente se ne potrebbe discutere. Capisco benissimo che la maggior parte delle persone di quell'età non sia ancora in grado di comprendere le conseguenze delle proprie azioni (e anche a 15/16 anni per alcuni la cosa non cambia... parlo per esperienza). Lasciando perdere i fatti miei e le riflessioni psicologiche XD, la descrizione delle voci e dei volti fatta da sotto la superficie dell'acqua e stata semplicemente grandiosa, bravissima!
Anche per il linguaggio volgare o il racconto del seghetto che tagliarla mano fino all'osso (!!!!) non ho trovato problemi, in quanto erano comunque elementi adatti a questa storia.
Come sempre hai fatto un buon lavoro, complimenti!
A presto,
Mystery_koopa